(g.po.), la Repubblica 21/11/2010, 21 novembre 2010
IRLANDA, 100 MILIARDI DA EUROLANDIA SARKOZY: DUBLINO AUMENTI LE IMPOSTE - MILANO
Il salvataggio dell´Irlanda da parte della Ue potrebbe costare fino a 100 miliardi di euro. La liquidità, scrive il settimanale tedesco Der Spiegel, verrà attinta dal Fondo europeo per gli Stati in difficoltà e anche Londra potrebbe contribuire con una cifra intorno a 20 miliardi. Vi sarebbe però anche una seconda soluzione allo studio, meno dispendiosa in quanto comporterebbe un esborso di soli 45-50 miliardi, che prevede di salvare soltanto le banche irlandesi senza altre manovre di sostegno all´economia. Ma tutto questo dovrà fare i conti con le tensioni crescenti in Germania in quanto sono già stati preannunciati ricorsi alla Corte costituzionale di Karlsruhe, per bloccare il versamento di denaro nel caso venga attinto dal fondo di salvataggio della Ue.
Intanto il premier francese Nicolas Sarkozy fa capire che nel caso di intervento della Ue sarebbe opportuno per l´Irlanda modificare il livello della tassazione delle imprese, attualmente al 12,5% di prelievo, considerato troppo favorevole ed elemento che incentiva la delocalizzazione. «Tra le condizioni per attivare il meccanismo - ha detto ieri Sarkozy - non ci sono richieste fiscali. Ma è ovvio che quando ci si confronta con una situazione come questa, ci sono due leve da utilizzare: la spesa e le entrate. Non posso immaginare - ha concluso - che i nostri amici irlandesi non l´utilizzino, perché hanno un margine di manovra molto maggiore di altri, essendo le loro tasse più basse delle altre».
In ogni caso il governo irlandese ha convocato per oggi pomeriggio un consiglio dei ministri straordinario per approvare un nuovo piano di rigore, necessario per ottenere gli aiuti da parte degli europei e del Fondo Monetario internazionale. «Sarà finalizzato all´esame di nuove misure d´austerità che il paese sta preparando - ha dichiarato un portavoce del primo ministro irlandese Brian Cowen - e non per il piano di aiuti internazionale al centro dei negoziati, ma le due cose sono collegate».
Per il momento non sembra comunque esserci un rischio contagio per gli altri paesi europei derivante dalla crisi irlandese e anche per l´euro le ripercussioni al momento sono molto limitate. «Non si può paragonare la crisi attuale in Irlanda con quella della primavera scorsa - ha sottolineato il ministro dell´Economia tedesco Rainer Bruederle - il fondo salva Stati è uno strumento efficace per assicurare la stabilità dell´unione monetaria». Certo, occorre stare attenti a non farsi scappare di mano la situazione. La fuga di capitali dalla Allied Irish Bank, 13 miliardi di minor depositi delle imprese da inizio anno, è una falla che bisogna tamponare per tempo, grazie a un aumento di capitale da 6,6 miliardi di euro che sarà varato a breve. Una veloce soluzione della crisi irlandese, inoltre, è stata auspicata dal segretario al tesoro Timothy Geithner che ha previsto un prossimo innalzamento dei tassi di interesse della Cina, misura che porterebbe capitali verso quel paese con una conseguente rivalutazione dello Yuan.