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 2010  novembre 22 Lunedì calendario

Sigaretta elettronica? Per l’Oms è dannosa - Con quell’aria posticcia non avevano mai suscitato grandi simpatie tra i fumatori

Sigaretta elettronica? Per l’Oms è dannosa - Con quell’aria posticcia non avevano mai suscitato grandi simpatie tra i fumatori. Il rosso troppo acceso della finta brace, la sensazione di tenere in mano un surrogato di metallo, la nostalgia per le sensuali volute di fumo: decisamente kitsch, le sigarette elettroniche hanno però sfondato. Negli ultimi anni ne sono state vendute centinaia di migliaia. Merito del messaggio lanciato dalle case produttrici: non fanno male, si possono accendere anche dov’è vietato fumare, fanno risparmiare e aiutano a smettere con quelle tradizionali. Vero? A quanto pare no. L’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, le ha bocciate. Il monito è arrivato ieri nella giornata conclusiva delle Conferenza sul controllo del tabacco tenuta a Punta del Este, in Paraguay. La sigaretta elettronica, presentata come soluzione per limitare il fumo «sabota le strategie dell’Oms nella sua lotta contro il tabacco» ha dichiarato Eduardo Bianco, direttore regionale dell’Alleanza per la convenzione quadro dell’Oms per la lotta anti tabacco. Parole che hanno spento qualunque speranza per chi, prigioniero della nicotina, sperava di aver trovato la soluzione ottimale: continuare a fumare, ma senza i danni del fumo. Venduta nelle farmacie e nei supermercati, la sigaretta elettronica non è altro che un mini aerosol metallico a forma di sigaretta che sprigiona vapori aromatizzati che danno l’illusione di fumare. «Ma non è assolutamente provato che aiutino a smettere - ha continuato Bianco - Anzi, c’è chi le usa perché in alcuni Paesi sono permesse anche dove il fumo è vietato e certi suoi ingredienti sono nocivi». Quali? Gli stessi aromi che dovrebbero sostituire il tabacco ora finiti nel mirino dell’Oms. Anche l’Europa è pronta a un giro di vite. L’attuale normativa Ue, del 2001, fissa limiti massimi di sostanze presenti nelle sigarette come nicotina, catrame e ossido di carbonio. Ma nelle sigarette tradizionali, e in quelle elettroniche, ci sono altri 40 additivi nocivi. Dietro ogni boccata si possono respirare ammoniaca, mercurio, cianuro di vinile. A queste si sono di recente aggiunte altre sostanze che le aziende produttrici usano per «personalizzare» il sapore delle proprie sigarette, e magari sedurre le nuove leve del fumo. Gli esperti riuniti in Paraguay ne hanno contate circa 600, tra le quali cioccolato, vaniglia, sherry, sciroppo di mais, d’acero o di ciliegia. Sostanze che, combuste, possono fare male come e più del tabacco. Il cacao, per esempio, ha effetti broncodilatatori che facilitano il transito dei vapori di nicotina nei polmoni. Gli zuccheri aggiunti si trasformano in acetaldeidi aumentando il potere di creare dipendenza della nicotina. Per questo l’Ue ha in serbo una proposta di legge, la cui approvazione dovrebbe arrivare all’inizio del 2012, che vuole regolamentare gli additivi rimasti fuori dalla legge del 2001. Anche l’Italia si sta attrezzando. Al Senato è per ora fermo un disegno di legge bipartisan a firma del senatore Pd Ignazio Marino e di quello del Pdl Antonio Tomassini. «Proponiamo l’inserimento in ciascun pacchetto di sigarette di un foglietto illustrativo con l’elenco e la concentrazione delle sostanze nocive e velenose che si assumono con le sigarette - spiega Marino - Se il Ddl non fosse bloccato in Commissione Bilancio, l’Italia avrebbe l’occasione di essere al passo con le delibere internazionali molto prima di altri Paesi». Anche le sigarette elettroniche rientrano in questa categoria. Già nel 2006 la Fda (Food and Drug Administration) americana aveva denunciato la loro pericolosità. Ma questo non ha impedito che si diffondessero aiutate dal messaggio «salutistico» che lanciavano e dai molti personaggi famosi che, utilizzandole, ne sono diventati involontari testimonial. Su Internet si possono trovare foto di Leonardo Di Caprio, Katherine Heigl, Kevin Federline e altri con in mano la sigaretta posticcia. In Italia sono sponsorizzate con testimonial come Giorgio Mastrota e Costantino Vitagliano.