ANDREA MALAGUTI, La Stampa 22/11/2010, pagina 8, 22 novembre 2010
Con l’ultimo tackle Eric Cantona sgambetta le banche - L’ ultimo calcio in bocca della sua grandiosa storia da ribelle, Eric Cantona, ex attaccante del Manchester United, Cassano di Francia ma con un genio decisamente più sofisticato a fargli muovere le gambe, la testa e il cuore, lo ha tirato con violenza alle banche
Con l’ultimo tackle Eric Cantona sgambetta le banche - L’ ultimo calcio in bocca della sua grandiosa storia da ribelle, Eric Cantona, ex attaccante del Manchester United, Cassano di Francia ma con un genio decisamente più sofisticato a fargli muovere le gambe, la testa e il cuore, lo ha tirato con violenza alle banche. Un’entrata di kung-fu come quella che riservò nel 1995 a Matthew Simmons, incauto tifoso del Crystal Palace che dopo un’espulsione ebbe il cattivo gusto di insultarlo a bordo campo. «Francese schifoso», gridò quello (in verità disse di peggio). Cantona saltò a piedi pari i cartelloni che lo dividevano dal pubblico e lo rase al suolo. Letteralmente. Incassò una storica squalifica e la solidarietà di mezzo Regno Unito. Dopo molte risse, molte espulsioni, molti soldi e una nuova carriera costruita tra cinema, musica e televisione, il quarantaquattrenne di Marsiglia, un metro e ottantotto di altezza e un fisico ancora da lottatore, ha deciso di appoggiare le proteste degli studenti e dei pensionati contro le riforme di Sarkozy. La sua prima frase è stata: «Ragazzi sbagliate». Non a protestare, ma a farlo in questo modo. «Serve a qualcosa riversarsi nelle strade?». Quelli lo hanno ascoltato esterrefatti. Hai altre soluzioni, forse? Una l’aveva. In un’intervista rilasciata al giornale regionale «Presse Océan» di Nantes e ripresa ieri dall’«Observer» a Londra, Cantona suggerisce di fare una scelta banale e pericolosamente radicale. «Invece di andare in piazza, entrate in banca e ritirate i vostri soldi. Tutti. Di punto in bianco». E’ così che si stacca la spina al sistema. Che poi qualcuno sia in grado di riattaccarla è un altro discorso, ma di sicuro crollerebbe un mondo. Catapultata su You Tube l’intervista è diventata subito oggetto di culto, con 44 mila persone che l’hanno cliccata nel giro di poche ore. L’onda si è alzata a tal punto che il movimento «StopBanque» ne ha fatto una bandiera, invitando i cittadini francesi a seguire il consiglio il 7 dicembre. Svuotare le casse, in maniera legale. Quattordicimila persone hanno confermato la propria adesione e sono pronte a ritirare i depositi fino all’ultimo euro. La febbre è dilagata rapidamente in Inghilterra. Cominciata con una domanda sul suo lavoro per la fondazione dell’Abbé Pierre - perché Cantona è un uomo con molte dimensioni e sfumature, non tutte selvagge - nel giro di pochi secondi l’intervista si è trasformata in un manifesto politico. «Non credo che ci possa fare piacere tutta questa miseria intorno a noi. A meno che uno non viva in un guscio. Ma abbiamo l’opportunità di fare qualche cosa e non serve imbracciare il fucile o prendere la pistola. Fare la rivoluzione è molto più semplice al giorno d’oggi. Il sistema è fondato sul potere delle banche, quindi va distrutto attraverso le banche. Se quei tre milioni di persone che sono andate in piazza con i cartelli andassero invece a ritirare il proprio denaro, gli istituti di credito collasserebbero. Ci sarebbe un contagio. Prima tre milioni poi dieci milioni di persone. Ecco sarebbe una rivoluzione reale senza bisogno di minacce, di spari e di sangue. I sidnacati? Qualche volta anche loro hanno bisogno di suggerimenti». Pacificamente esplosivo.