Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 22 Lunedì calendario

In Italia il re dei libri on line Sarà la fine delle librerie? - Chi ha paura di Amazon? La voce che circola da tempo sta per tramutarsi in ufficiali­tà: il libraio elettronico più grande del mondo annunce­rà domani lo sbarco in Italia

In Italia il re dei libri on line Sarà la fine delle librerie? - Chi ha paura di Amazon? La voce che circola da tempo sta per tramutarsi in ufficiali­tà: il libraio elettronico più grande del mondo annunce­rà domani lo sbarco in Italia. La campagna pubblicitaria è pronta ed è facile immagina­re che le categorie merceolo­giche si estenderanno, come nei siti degli altri Paesi, a di­schi, elettronica, film, pur senza arrivare alla varietà del­la casa madre americana, che vende praticamente di tutto. Il mercato editoriale è in fi­brillazione, anche se le conse­guenze sono tutte da valuta­re. I siti che vendono libri in Italia in realtà già esistono e con un certo successo. Il pun­to è che Amazon, con un fattu­rato di 7,5 miliardi di dollari, può contare sulla potenza di fuoco di un gigante.C’è chi so­stiene che potrebbe innanzi­tutto mettere sul piatto il de­naro necessario ad acquisire una parte della concorrenza. Ma soprattutto, forte della ri­conoscibilità del marchio, po­trebbe dare una notevole spinta a tutto il commercio elettronico, inserendosi pre­potentemente in altri settori merceologici. Nel mondo delle librerie, serpeggia qualche preoccu­pazione, specie tra le grandi catene, che però già da tem­po lavorano a diversificare la propria offerta, trasforman­do i propri punti vendita in centri dove si propongono be­ni e servizi diversi, incontri con gli autori, luoghi di ritro­vo con caffè e concerti dal vi­vo. «La strada che va per la maggiore-spiega Giuliano Vi­gini, saggista, uno dei mag­giori esperti italiani del setto­re- è quella delle librerie in franchising, che abbinano la capacità di applicare sconti delle grandi catene a una ge­stione familiare. Perché il li­braio deve saper offrire qual­cosa in più: la capacità di ascoltare il cliente e orientar­lo nella marea dei 170 volumi al giorno che si pubblicano in Italia». Un patrimonio che in realtà si va disperdendo con la chiusura di tante librerie in­dipendenti. «Siamo una figu­ra in estinzione -dice Catia Gabrielli, che gestisce un punto vendita di culto come “Fahrenheit 451” a Roma-Per noi indipendenti, che puntiamo sulla fidelizzazio­ne dei clienti, il vero proble­ma sono i monopoli che ac­centrano produzione, distri­buzione e vendita. E che pos­sono applicare sconti selvag­gi, in assenza di una legge che regoli il mercato. Noi comun­que non molliamo, se non al­tro per principio». L’altra incognita sarà la ca­pacità di Amazon di accelera­re la diffusione degli ebook in Italia. «Nel 2010 -frena Vigi­ni- il libro elettronico in Italia rappresenta lo 0,1 per cento del fatturato globale. I tassi di crescita sono rapidi, ma se­condo le mie previsioni nel 2014 si arriverà al 3,6 per cen­to. Mi pare che si possa dire che per ora il futuro è ancora di carta». Il boom di iPad e ta­blet vari potrebbero dare un’ulteriore spinta, ma per ora si parla di quantitativi ab­bastanza contenuti. In realtà la storia insegna che canali diversi e tecnolo­gie diverse sono destinate a convivere. La tv avrebbe do­vuto uccidere la radio e Inter­net doveva dare il colpo leta­le al piccolo schermo, stando alle cassandre. E invece cia­scuno ha saputo ritagliarsi un proprio spazio. Anche se certo le nostre abitudini si so­no modificate con l’evoluzio­ne tecnica, com’è normale. Che a preoccuparsi debbano essere invece i produttori di scaffali?