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 2010  novembre 21 Domenica calendario

Calciatori troppo veloci si «rompono» ogni 37 ore - L’Inter c’è l’ha fatta, pri­ma remuntada della stagione

Calciatori troppo veloci si «rompono» ogni 37 ore - L’Inter c’è l’ha fatta, pri­ma remuntada della stagione. In testa alla classifica degli in­fortunati c’era la Juventus per merito di Krasic, Legrottaglie, Buffon, Traorè, Rinaudo, Lan­zafame, Grygera, Iaquinta, Manninger, Chiellini, De Ce­glie e Martinez, dodici in tut­to. Poi l’exploit nerazzurro no­nostante il recupero di Cam­biasso e Stankovic, adesso so­no undici in una infermeria dove ormai c’è posto solo in piedi, ultime file, da lì il cam­po è lontano, si vede male. Il resto del campionato co­munque non sta benissimo, prima dell’inizio della 13ªgior­nata siamo a quota 116 infortu­nati, per qualcuno ancora peg­gio: «In questo momento ci so­no circa duecento infortuna­ti », ha dichiarato l’esperto di tattiche Rai Adriano Bacconi. E quasi il 51 per cento degli in­fortuni è di natura muscolare. Non si può neppure imputare al freddo, o a un periodo con variazioni termiche sensibili, la causa dell’epidemia perché già alla nona giornata si regi­stravano 77 infortuni in 90 par­tite. Pare che la principale causa sia la velocità, il calcio non ha fretta ma non ha neppure tem­po da perdere e si corre molto con scatti e accelerazioni im­provvise. A farne le spese sa­rebbero proprio gli adduttori. La Uefa ha avviato una ricerca in cui si evidenzia come in una rosa di 25 giocatori circa una decina di loro nell’arco della stagione accusino problemi al­la co­scia e sette di questi in par­ticolare agli adduttori. La me­dia europea sarebbe di 45 in­fortuni per squadra. Dopo aver scartabellato i referti me­dici di 70 club europei per otto anni, l’Uefa avrebbe anche scoperto che il calciatore è una macchina quasi perfetta, quindi con un’autonomia li­mitata, che si rompe ogni 37 ore di gioco, 24 partite. Poi ci sono le eccezioni, Gigi Casiraghi da una parte, Javier Zanetti dall’altra. E così pro­prio­l’Inter sembra intenziona­ta a cedere lo scettro del prima­to più triste della serie A. Rafa Benitez incentiverà i program­mi soggettivi, allenamenti sin­goli per ogni calciatore, un menù personalizzato che do­vrebbe evitare massacri di gruppo. Insomma ogni calcia­tore avrebbe un diverso grado di sopportazione della fatica. Del resto, senza essere scien­ziati come dice Mazzone, ap­pare alquanto intuitivo che un carico di lavoro sopportabile da Dejan Stankovic sia difficil­mente sopportabile per Philip­pe Coutinho. A occhio.