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 2010  novembre 21 Domenica calendario

Regista sconosciuto adottato dalla Apple - Giacomo Cimini. Segna­tevi questo nome perché ne sentirete parlare

Regista sconosciuto adottato dalla Apple - Giacomo Cimini. Segna­tevi questo nome perché ne sentirete parlare. No, stavolta non è una frase fatta. Perché il regista romano- ma transfuga a Londra- con il suo corto fan­tascientifico La città nel cielo è l’unico nostro autore presen­te su iTunes Italia, la celebre piattaforma internet della Ap­ple che da qualche giorno, ol­tre a proporre i brani musicali, consente di acquistare o no­leggiare centinaia di film. Era­no anni che in Italia si attende­va un sito, con un’offerta orga­nica e sostanziosa, da dove po­ter scaricare legalmente i film a prezzi abbastanza contenuti (da 0,99 Euro a 13,00) per poi vederli sul computer, sulla tv e ovviamente sui vari iPhone e iPad. Bene, si fa per dire, perché per ora a questa rivoluzione di­gitale i film italiani non parte­cipano. A fare affari con il mar­chio della mela morsicata so­no scese le major americane (Sony, Fox e Universal in testa ma non la Warner) mentre le distribuzioni italiane faticano a trovare un accordo economi­co a tutto vantaggio della pira­teria tanto combattuta solo a parole. E in questo vuoto di­stributivo s’è inserito, a sua in­saputa come vedremo, Giaco­mo Cimini che, con La città nel cielo , un supercorto di qua­si mezz’ora, nei giorni scorsi è stato tra i più acquistati in asso­luto su ITunes, entrando an­che nella Top Ten e raggiun­gendo il terzo posto, appena dopo Avatar di James Came­ron. Un film italiano in inco­gnito - e infatti pochi se ne so­no accorti - perché presentato con sinossi e titolo in inglese, City in the Sky . E invece è un’opera tutta tricolore che Giacomo Cimini, classe 1977, dopo aver diretto la serie Delit­ti per Fox Crime ( Sky), ha gira­to negli studi di Cinecittà (in particolare quelli di Papigno vicino Terni dove Benigni ha realizzato il suo Pinocchio ) con attori (Valentina Izumi, Massimo Triggiani, Stefano Fresi), effetti digitali e troupe locali. Spiega il regista da Lon­dra: «Il mio corto, con cui mi sono diplomato alla London Film School, ha un’importan­te distribuzione internaziona­le - la Shorts International ­che l’ha proposto alla Apple. Loro scelgono solo i lavori mi­gliori e tra questi c’era il mio. Fino alla scorsa settimana era presente negli ITunes in tutto il mondo e poi, con mia sorpre­sa, l’hanno inserito anche nel sito italiano». Con meno di due Euro si può cosi assistere a un film coinvolgente, anche da un punto di vista stilistico per il felice connubio tra ripre­se tradizionali e l’utilizzo de­gli effetti digitali, in cui, dice il regista, «si racconta dell’in­contro in un hotel del futuro tra uno strano viandante in cerca di una mitica città del cielo e un’androide che aspet­ta di essere disattivata». Presentato al festival di Ve­nezia del 2009, il corto, auto­prodotto dal regista con 20mi­la Euro dell’eredità del nonno (come nelle migliori biografie dei grandi autori), è rimasto fi­nora invisibile in Italia: «Il suc­cesso su ITunes è però la dimo­strazione che opere diverse si possono fare ma purtroppo non da noi dove i produttori si defilano e neanche ti rispon­dono al telefono».E così Cimi­ni dopo l’ennesima porta chiu­sa ha deciso di fare armi e ba­gagli e di trasferirsi a Londra dove - assicura - «anche i capi di grosse società ti ricevono tranquillamente». Certo biso­g­na anche saper essere profes­sionali, propositivi e al passo con i tempi. Tanto che il no­stro regista ha deciso di realiz­zare un trailer del nuovo pro­getto che gli frullava in testa e l’ha portato al mercato dell’ul­timo festival di Cannes. La Working Title, una delle mag­giori case di distribuzione in­glesi ( Il Diario di Bridget Jo­nes ), ha messo subito gli occhi sul nostro talento «e - rivela lo stesso regista - ora insieme stiamo preparando un grosso film di fantascienza estrema ambientato in un sottomari­no ». Non contento Cimini sta la­vorando, nei ritagli di tempo s’intende (per pagarsi l’affitto realizza degli spot da Londra per una tv indiana), a un altro importante progetto tratto da un libro di Daniel H. Wilson. Cimini però non ne vuole par­lare, forse per italica scara­manzia. O forse per un certo rispetto timoroso. Perché un mostro sacro del cinema co­me Steven Spielberg, l’anno che viene, girerà il suo prossi­mo film proprio da un altro racconto di fantascienza di Wilson, Robopocalypse . Cimini su ITunes è stato ac­canto a James Cameron, ora a Spielberg, se non sono soddi­sfazioni queste…