Virginia Piccolillo, Corriere della Sera 21/11/2010, 21 novembre 2010
LA REPETTI E IL FIGLIO AL MINISTERO: «IL CONTRATTO L’HA TROVATO DA SOLO»
«Lasciare il contratto? Perché? Mio figlio si sente usato, ingiustamente, da chi voleva indebolire il ministro. Ma come non è stato un privilegiato, ora non può certo essere discriminato». Manuela Repetti, deputato pdl e da più di un anno compagna del ministro Sandro Bondi, affronta senza cedimenti gli scossoni che hanno travolto la sua famiglia. Dalla mozione di sfiducia a Bondi per i fatti di Pompei alla bufera sul figlio, Fabrizio Indaco, al lavoro presso un ufficio dei Beni Culturali. Anzi protesta: «Sono scandalizzata». Scandalizzata? Da cosa? «Che si strumentalizzino fatti privati per colpire Sandro». Ma suo figlio lavora presso il ministero. «Qualche volta. Ma il suo contratto interinale è per il Centro sperimentale di Cinematografia che è una fondazione. Lo ha trovato da solo. Sandro non c’ entra». Anche a sua insaputa? «Fabrizio se ne sarebbe accorto. È abituato a non avere privilegi. Gira con una macchina rotta. È un ragazzo di 26 anni semplicissimo. L’ ho avuto a 17 anni. Abbiamo un bel rapporto. Lui era a Novi Ligure. Gli ho detto io, che già vivevo con il ministro, vieni a Roma. Non voleva, poi ha accettato. Con Sandro si trova bene. Sta preparando la tesi in architettura navale. E così si è trovato questo lavoretto». Il ministro gli ha chiesto di lasciare? «No. È una polemica strumentale. Come il crollo di Pompei». Nessun dubbio su eventuali responsabilità? «Mio papà si è sempre occupato di costruzioni. Ne ho viste tante su cosa accade agli immobili vecchi. Le accuse a Sandro sono ingiuste». L’ aver commissariato Pompei non lo fa sentire responsabile? «Sandro è molto onesto. Ammette che alcune cose potevano essere fatte meglio. Però si è anche fatto molto». Perché pensa che lo vogliano colpire? «Perché è un uomo molto vicino al presidente». Lo accusano di esserne un mero strumento. «C’ è fedeltà e stima reciproca. Ma non mi sarei mai innamorata di lui se fosse succube di un altro. È tutt’ altro». L’ ex moglie lo descrive come un uomo violento. «Per carità è tutto meno che violento. Non è nemmeno un "mollaccione" come lo descrivono. È determinato. E alla fine la spunta. Come credo che accadrà con i soldi per il cinema». «Si impegna ma non riesce», gli ha detto il regista Paolo Sorrentino. «Battuta riduttiva e banale. Sandro ha risposto da gran signore». Vi conoscevate già prima di questa legislatura? «Sì, anche se lui dice che all’ inizio non gli ho suscitato granché». Come vive le rivelazioni sulle burrascose serate di Arcore? Lui non viveva lì? «Sì, ma aveva un appartamentino. Non viveva dal presidente come è stato scritto. Tutte invenzioni. Come i festini. Non ho mai avuto modo di pensare che quelle storie non fossero state raccontate in modo colorato. Anche se io di Sandro sono gelosa. Molto».
Virginia Piccolillo