Armando Torno, Corriere della Sera 21/11/2010, 21 novembre 2010
QUANDO ERANO I CAPI DI STATO A IMPORRE LA «BERRETTA»
La berretta ecclesiastica, già attestata come semplice copricapo nel secolo X, originariamente era chiamata pileus e prese il nome attuale al tempo di Dante e Petrarca. Per questioni di praticità fu munita di pieghe ricucite: di solito si presentava con tre alette, ma i dottori in teologia ne aggiungevano una quarta, portandola però nelle sole aule universitarie. I cardinali mostrano la berretta rossa; quella dei vescovi è violacea, nera spetta ai restanti. C’ è qualche variante nell’ eventuale fiocco, ma soltanto il Papa la indossa bianca, anche se i più testimoniano che l’ ultima pontificia si vide nelle passeggiate di Giovanni XXIII. Fu Pio IV nel 1564 a concedere il privilegio della berretta rossa ai cardinali, ma non a quelli religiosi che la usarono nera sino al 1591, regnante Gregorio XIV. I capi di Stato cattolici, per un privilegio che si perde nel tempo, godevano del diritto di imporre loro stessi la berretta al nunzio apostolico se fosse stato creato cardinale. Così avvenne nel dicembre 1958 per Giuseppe Fietta, al quale - svolgendo il suo incarico in Italia - il presidente Giovanni Gronchi la consegnò in una solenne cerimonia al Quirinale. Analoghe liturgie si svolsero in Portogallo e Spagna, dove l’ onore toccò a Francisco Franco. Il caso più clamoroso, però, si ebbe nel 1953 a Parigi. All’ Eliseo il presidente francese, Vincent Auriol, impose la berretta cardinalizia ad Angelo Giuseppe Roncalli, allora nunzio apostolico: ma questo capo di Stato era socialista e aveva dichiarato in diverse occasioni di non credere. La regola - sul trono di Pietro sedeva Pio XII - era chiara: il politico poteva investire se capo di uno Stato cattolico avente rapporti ufficiali con la Santa Sede, e a sua volta doveva essere di fede cattolica. Auriol, tuttavia, era un osso duro e non mollò la possibilità di avvalersi del privilegio, già esercitato dai re di Francia. Così Roncalli, che dopo cinque anni sarebbe diventato Papa, ricevette la berretta da un ateo. È pur vero che essa veniva recata allo statista da un ablegato, ovvero da un ecclesiastico designato dal pontefice, il quale consegnava materialmente il cappello. Per tale funzione era, o diventava, cameriere segreto di Sua santità. Paolo VI decise di abolire, già all’ inizio del suo pontificato, tale privilegio. Per questo motivo oggi tutti i cardinali ricevono, al momento della loro nomina, la berretta cardinalizia dalle mani del Papa.
Armando Torno