Paolo Ottolina, Corriere della Sera 20/11/2010, 20 novembre 2010
ARCHIVIARE, GESTIRE E CONDIVIDERE. COSI’ NASCE IL SALOTTO MULTIMEDIALE - C’
erano una volte le pile di Vhs, i filmini della vacanza su cassettine, le collezioni di Lp e gli armadi pieni di album di foto. In parte tutto questo c’ è ancora, ma la transizione al digitale è quasi completa. E il prossimo passaggio è in pieno svolgimento: la fine del supporto fisico, sostituito dai bit, sempre più spesso polverizzati nella «nuvola» del Web. Milioni di italiani sono dentro la rivoluzione. Tra Mp3, foto e videocamere digitali, smartphone, webcam e miliardi di file scaricati più o meno illecitamente dalla Rete, le nostre case sono zeppe di Gigabyte di dati. Fino a pochi anni fa tutto doveva passare per forza dal pc. Ma ora la tv vuole prendersi anche questa ribalta. Un esercito di gadget multimediali è pronto ad essere collegato ai moderni Lcd o plasma. Nelle ultime settimane abbiamo provato alcuni di questi oggetti: le categorie sono tante, in parte sovrapponibili per usi e possibilità, ma tutte fanno parte di un «salotto digitale» sempre meno futuribile e sempre più presente. L’ ultima novità è la seconda generazione di Apple Tv (119 euro). Uno scatolotto quadrato di neanche 10 centimetri per lato che si collega alla rete via Wi-Fi. Serve come «imbuto» per riversare sul televisore quel che abbiamo archiviato nella libreria multimediale del computer. Ma serve soprattutto a noleggiare film da iTunes, il negozio online dell’ azienda di Cupertino. Apple Tv è bella e facile da usare, ma limitata: niente video Full Hd (1080p), navigazione web ridotta a pochi siti, nessuna porta per collegare dischi esterni o schedine di memoria. Il prezzo, lontano dagli standard Apple, è però allettante e pigiando i bottoni del telecomando minimalista si può far partire un film con pochi clic, secondo la filosofia dell’ usabilità al primo posto che Steve Jobs persegue da sempre. I film si possono anche acquistare ma è la modalità noleggio la più convincente: si pagano 3,99 o 4,99 euro e si può vedere il video per 48 ore. Rispetto alla vastità del catalogo musicale, quello dei video è al momento su iTunes molto limitato. Manca ad esempio tutta la parte dei telefilm e degli show televisivi. Nulla di rivoluzionario, insomma, anche se finora per noleggiare un film senza alzarsi dal divano serviva un abbonamento al servizio di IpTv (tv tramite Internet) di un operatore quale Telecom Italia, Fastweb o Infostrada. Oppure occorreva un decoder per la tv digitale, terrestre o satellitare, di Mediaset Premium o Sky. Un’ alternativa ai mediacenter quali Apple Tv sono i dischi multimediali, nati come evoluzione degli hard disk esterni, quelli che si collegano a una porta Usb o Firewire del Pc. Hanno un’ uscita audio-video che permette di collegarli direttamente alla tv e di riprodurre in salotto (attraverso il telecomando in dotazione) foto, musica e soprattutto video. Nel tempo qualità e funzioni sono migliorate e modelli come il Western Digital Elements Play (249 euro), oltre a un enorme spazio di archiviazione (2 Gigabyte) offrono pieno supporto a tutti i formati video, anche in Full Hd. L’ utilizzo di questi oggetti è semplice, basta collegare due cavi (alimentazione e Hdmi per la tv) e si è pronti. Ci sono alternative economiche come il WD Tv HD (89,90 euro), privo di disco fisso interno (ne serve uno Usb oppure una «chiavetta»). E altre più ricche di funzionalità, come l’ O!Play HD2 di Asus (129 euro) che offre anche Wi-Fi e un browser per navigare. Altra variante del genere mediacenter sono le console per videogiochi di ultima generazione. Tanto Xbox 360 quanto Ps3 sono piattaforme multimediali complete. La macchina da gioco Sony non a caso si è imposta come il lettore Blu-ray di gran lunga più diffuso sul mercato. Possono riprodurre film archiviati su supporti di memoria (buona ma non completa la compatibilità con i formati video) oppure noleggiarne attraverso i servizi Mubi di Playstation e Marketplace di Xbox. Chi cerca un oggetto versatile può optare invece per un vero pc. I cosiddetti nettop sono mini-computer dal basso consumo energetico e dalle ridotte dimensioni (poco più di un compact disc): i più celebri sono Acer Revo (339 euro nella versione 3610), che si può anche agganciare dietro lo schermo, e Asus EeeBox. Il limite di questi computerini sta nella scarsa potenza, sufficiente però a riprodurre video HD e a far girare giochi 3D senza troppe pretese. Resta un ultimo accessorio per gestire la casa digitale, soprattutto per chi ha grandi moli di dati e più dispositivi da tenere sincronizzati tra loro: si chiamano home server, Nas o dischi di rete. Di fatto sono capienti hard disk, da mille Gigabyte in su, spesso con design piacevole, che grazie alla connettività Wi-Fi (come nel caso del LaCie Wireless Space, 319,90 euro) o via cavo (Verbatim Mediashare, 229 euro), consentono di accedere a file e documenti da qualunque punto della casa o anche da fuori, via Web. La configurazione corretta non è però alla portata di tutti.
Paolo Ottolina