L. B., Il Sole 24 Ore 21/11/2010, 21 novembre 2010
QUANDO IL TURISTA VA IN ORBITA
Andreste in vacanza in un hotel con un’unica stanza, da condividere con altri cinque sconosciuti, al costo di due milioni di dollari per notte? E oltretutto: niente bagno privato, divertimento scarso, cibo preconfezionato e un viaggio di trasferimento disagevole e stressante di migliaia di chilometri. Ovviamente no, eppure c’è chi ha sborsato 20 milioni di dollari per passare 10 giorni nella Stazione Spaziale Internazionale, Iss, arrivandoci con lo scomodissimo veicolo russo Soyuz. Il primo "turista spaziale" pagante, l’8 aprile 2001, è stato Dennis Tito, un miliardario americano. Finora l’hanno seguito altri 6 facoltosi e avventurosi astronauti privati, fra cui Anouseh Ansari, unica donna nel gruppo. Tutti riferiscono che l’esoso prezzo richiesto dai russi si ripaga con la visione della Terra e dell’Universo dall’altezza di 350 chilometri, tipica dell’orbita della ISS.
C’è da crederci, se la richiesta supera di gran lunga l’offerta, specie ora che i viaggi della Soyuz per i privati sono sospesi fino al 2012, per la necessità di portare astronauti alla ISS è forte. Ma se oggi come oggi il turismo spaziale è roba da paperoni, grazie alla Virgin Galactic, del vulcanico Sir Richard Branson, diventerà molto più accessibile. Non più di un mese fa la sua navetta spaziale VSS Enterprise ha superato un test importante, atterrando perfettamente dall’altezza di 14.000 metri e la società di Branson conta di portare presto centinaia di turisti a 60 chilometri da Terra, per un viaggio con qualche minuto di assenza di gravità e abbastanza in alto da vedere la curvatura della Terra. Certo, tutta un’altra cosa, ma il prezzo è di "soli" 100.000 dollari e l’addestramento dura solo 3 giorni, invece che mesi. Se, come prevede il modello di business, le richieste saranno migliaia all’anno, il prezzo scenderà a livelli popolari, sui 20.000 dollari. Cinque o sei società già si contendono oggi un mercato analizzato dalla società di consulenza USA Spaceport Associate. La maggioranza (70%) del campione di intervistati vuole andare nello spazio per 2 settimane minimo e moltissimi pagherebbero addirittura il 50% in più per poter fare una passeggiata spaziale extra. Uno su cinque poi vorrebbe anche qualcosa di più comodo, tipo un hotel spaziale. E infatti Hilton ha annunciato la creazione di una società dedicata, la Space Island, e altre catene Usa stanno seguendo a ruota. Al momento non sono previsti Bed & Breakfast fra le stelle, ma ci arriveremo.