Francesca Barbieri, Il Sole 24 Ore 22/11/2010, 22 novembre 2010
Lo spettacolo può continuare. Almeno per due anni. Il sipario si alza questa sera al Carlo Felice di Genova sulle note di Beethoven, con un direttore d’orchestra d’eccezione, Zubin Mehta, che salirà gratis sul podio del primo teatro d’opera che ha corso seriamente il rischio di morire sotto il peso dei debiti
Lo spettacolo può continuare. Almeno per due anni. Il sipario si alza questa sera al Carlo Felice di Genova sulle note di Beethoven, con un direttore d’orchestra d’eccezione, Zubin Mehta, che salirà gratis sul podio del primo teatro d’opera che ha corso seriamente il rischio di morire sotto il peso dei debiti. Per solidarietà Mehta sarà presente questa sera. Per solidarietà il teatro si è salvato. Il motto "lavorare meno per lavorare tutti" è arrivato anche qui. Da inizio novembre per gli artisti del Carlo Felice c’è un nuovo spartito: i contratti di solidarietà. Insieme a tutti gli altri dipendenti della Fondazione (in totale 286) vedranno ridursi del 40% il proprio orario di lavoro e di un quinto lo stipendio. Ma ci sarà la certezza che per due anni nessuno sarà licenziato. «La strada migliore per evitare la chiusura» ripetono dal consiglio di amministrazione. «Un boccone amaro da ingoiare» rispondono gli artisti. Perché con il taglio dell’orario si paventa un calo dell’attività artistica. Dal cartellone sono sparite opere come il Rigoletto che, contemplando solo il coro maschile, causerebbe difficoltà a gestire i nuovi ritmi ridotti. Via anche il Barbiere di Siviglia mentre è in forse Madama Butterfly. Lo spettacolo continua al Carlo Felice, ma nell’aria risuonano note di tristezza.