Andrea Altavista, ItaliaOggi 22/11/2010, 22 novembre 2010
IL LEGALE NEI ROMANZI CAMBIA VOLTO
John Grisham ormai è storia passata. Gli avvocati protagonisti dei romanzi non sono più solo supereroi del Tribunale, legali buoni in lotta con controparti corrotte o professionisti con la pistola in tasca.
I protagonisti con la toga sono anche personaggi eclettici, che vivono e lavorano in luoghi lontani dalla frenesia di Roma, di Milano e delle metropoli americane.
Tra i nomi appena tornati sugli scaffali delle librerie c’è quello di Vincenzo Malinconico, l’avvocato napoletano di «Mia suocera beve» (Einaudi), l’ultimo romanzo dello scrittore Diego De Silva.
A tratti felice e a tratti meno, Malinconico è un personaggio riflessivo e il romanzo parla di vita e amore oltre che di giustizia.
Il libro è il sequel di «Non avevo capito niente» e il professionista è impegnato nel risolvere un sequestro di persona, organizzato in diretta televisiva da un ingegnere informatico ai danni di un boss della camorra.
Tra gli autori italiani più noti del panorama legale c’è Gianrico Carofiglio, magistrato e «padre» dell’avvocato Guido Guerrieri. L’ultima avventura dell’avvocato «Le perfezioni provvisorie» (Sellerio) è uscita nel 2010 e come altri romanzi dell’autore barese, magistrato e senatore oltre che scrittore, anche questa storia dovrebbe avere presto una trasposizione cinematografica.
Anche all’estero il profilo dei legali nei romanzi è tutt’altro che scontato. «Non conosco il tuo nome» (Neri Pozza) è l’ultima opera di Joshua Ferris, divenatato famoso nel 2006 con «E poi siamo arrivati alla fine».
Il protagonista della storia è Tim, socio di uno studio legale di New York, marito e padre felice dell’adolescente Becka. La vita della famiglia viene sconvota quando Tim si ammala di una malattia sconosciuta, caratterizzata da crisi continue in cui l’avvocato è obbligato a camminare. La storia si dipana negli anni, tra allontanamenti, altre malttie, divorzi e riconciliazioni.
Tra storie angoscianti e di personaggi fuori originali, la letteratura di settore presenta ancora qualche novità più «tradizionale». È appena uscito nelle librerie anglosassoni e ancora in corso di traduzione in Italia «The reversal», il secondo romanzo dell’americano Michael Connelly con protagonista l’avvocato Mickey Haller. Haller era nato dalla penna di Connelly nel romanzo «Avvocato di difesa» (Piemme). Nell’ultimo romanzo, Haller lavora al caso da risolvere con Harry Bosch, detective protagonista di 14 romanzi di Connelly.
Nell’ultimo libro Haller viene coinvolto in un caso di assassinio di un bambino. Dopo 24 anni di carcere il killer Jason Jessup viene liberato in base a nuove prove del Dna, ma l’avvocato è convinto della sua colpevolezza e chiama ad aiutarlo Harry Bosch.
Non esce dal filone neanche l’altro americano Stephen L. Carter, che con «La congiura» (Mondadori) conferma l’interesse per gli intrighi legali. La storia inizia nel 1952, quanto venti potenti si incontrano sull’isola di Martha’s Vineyard. L’ospite chiede di aderire a una cospirazione che ha lo scopo dimanipolare il presidente degli Stati Uniti. Qualche tempo dopo il cadavere di Philmont Castle, un importante avvocato di Wall Street, viene ritrovato da Eddie Wesley, astro nascente della letteratura di Harlem. L’avvocato stringe fra le mani una strana croce, con incisa una scritta che Eddie non riesce a decifrare. Da questo indizio nasce la ricerca di Wesley della sorella Junie, sparita insieme a un’amica senza lasciare traccia.
Intanto John Grisham non si concede riposo e in America è appena stato pubblicato «The confession». In pieno stile Grisham, la storia mette in campo il rapporto tra persecuzione degli innocenti e colpevolezza. In questo caso il protagonista è il colpevole. Nel 1998 Travis Boyette ha stuprato e ucciso una cheerleader e seppellito il corpo. Dell’omicidio è stato accusato il giocatore di football Donté Drumm. Dopo 9 anni Travis è colpito da un tumore mortale e decide di confessare il crimine. Avvocati, giudici e politici dovranno però capire chi è l’uomo da giustiziare.