Il Messaggero 20/11/2010, 20 novembre 2010
L’INPS IN DIECI MESI HA SCOPERTO 55 MILA LAVORATORI IN NERO
Uno stadio affollato o gli abitanti di una media città italiana come Cuneo o Matera: i controlli dell’Inps nelle aziende italiane nei primi dieci mesi del 2010 hanno scoperto quasi 55.000 lavoratori in nero, con un recupero di contributi evasi che supera i 930 milioni di euro.
Lo ha fatto sapere l’Istituto di previdenza, sottolineando che con questa progressione gli accertamenti di contributi evasi potrebbero raggiungere a fine anno quota 1,2 miliardi di euro.
Rispetto all’anno scorso c’è un calo nella cifra di accertamenti di contributi evasi (erano 1,2 miliardi nei primi dieci mesi 2009, anno nel quale si era registrato un forte aumento rispetto al 2008), mentre è in aumento il numero dei lavoratori irregolari scovati con le ispezioni (erano 51.000 nei primi 10 mesi del 2009).
L’Inps ha diffuso oggi anche i dati sul tiraggio della cassa integrazione, segnalando che nei primi otto mesi dell’anno si è fermato al di sotto del 50%. Resta quindi confermato l’atteggiamento «prudente» delle aziende che, a fronte della situazione economica ancora incerta, chiedono l’autorizzazione per un numero di ore di cassa integrazione molto superiore a quello che poi si utilizza effettivamente. Su 822 milioni di ore di cig autorizzate alle aziende nei primi otto mesi dell’anno quindi ne sono state utilizzate circa 408 (il 49,6%).
Il tiraggio della cassa integrazione ordinaria è stato nel 2010 del 55,33% (contro il 61,46% del 2009), mentre il tiraggio della cassa integrazione straordinaria e in deroga è stato del 47,15% (contro il 72,24% del 2009).
«L’ultimo dato del tiraggio conferma le tendenze mostrate nei mesi scorsi - afferma il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua - le aziende consumano non più del 50% di cassa integrazione di quella che viene richiesta. La propensione a chiedere la cassa integrazione guadagni è doppia rispetto all’immediata necessità di utilizzo».