Enrico Sisti, la Repubblica 20/11/2010, 20 novembre 2010
GLI ALLEGRI RAGAZZI DI SAN MARINO
Là sulla rocca si erge un mondo capovolto in cui si può anche andar fieri della propria differenza reti: 17 gol fatti, 445 subiti. Non perché è paradossale, ma semplicemente perché esiste. Lassù qualcuno entra in campo e se la gioca anche se è già tutto scritto o quasi. Succede da 20 anni. La peggior nazionale del mondo è San Marino. Una porta spalancata su un futuro che non può cambiare perché lo spessore tecnico e l´impostazione dell´intera faccenda, dilettanti contro professionisti, non lo consentono. Prima partita ufficiale il 14 novembre del ‘90: perdere 4-0 con la Svizzera sembrò un mezzo trionfo. Da allora 103 incontri. Le sconfitte pesanti sono l´abitudine (subisce una media di 4,32 gol a partita). Non si parla di vittorie, ma di vittoria, una sola, contro il Liechtenstein in amichevole nel 2004 (1-0). Tre i pareggi: storico quello casalingo (0-0) con la Turchia (qualificazioni a Usa ‘94), roba da non credere, poi 1-1 in Lettonia nel 2001 e 2-2 col Liechtenstein in un´altra amichevole.
La sua specialità sono i crolli. Tutti vissuti a testa alta. Mercoledì sera a Helsinki, contro la Finlandia, i ragionieri e gli studenti agli ordini di Giampaolo Mazza e guidati in campo da Andy Selva hanno retto per 39 minuti, sorretti dall´insolito orgoglio di chi è condannato alla non speranza. Non fanno barricate: ma poveracci, essendo europei, sono costretti a ospitare l´Olanda, cui a inizio settembre, prima del match, regalarono mazzi di delphinium con i colori della bandiera (il bianco e l´azzurro) e poi, in campo, furono costretti a far marcare Sneijder da Berretti, uno di professione studente, l´altro di professione campione d´Europa. Oppure la Germania, che nel 2006 costrinse San Marino al passivo più pesante (0-13). Collezionando numeri, ci sta che la Fifa la releghi all´ultimo posto del ranking, al numero 203, l´interno della strada più povera del calcio, dove c´è da battagliare a zero punti con Anguilla e Montserrat, Papua Nuova Guinea e Samoa Americane, dove si vive con altra benzina e altre motivazioni. Dove i "cappotti" sono la norma. San Marino tuttavia sta peggio delle sue vicine di casa e di differenza reti: perché se sei invisibile ai Caraibi o in Oceania ti può anche capitare di incontrare qualcuna al tuo livello di impalpabilità. All´europea San Marino no. Le toccano solo squadre d´altro rango, alto rango. Pure Malta fa ragionevolmente paura. Pure Litmanen, a 39 anni, con una statua appena costruita in suo onore in Finlandia, li infila diventando il più anziano marcatore delle qualificazioni europee. E così debbono contentarsi di far festa ricordando l´ultimo gol segnato (alla Slovacchia nel 2008) o ripensare commossi alla rete lampo, dopo 8 secondi, di David Gualtieri all´Inghilterra nel ´93, la rete più veloce della storia del calcio (c´è su youtube). Poi finì 1-7. Si rassegneranno con dignità a migliorare il record rovesciato della serie di sconfitte consecutive, 38. La serie è ancora aperta.
Una volta giocammo contro di loro in amichevole, a Cesena. Era la terza partita di Sacchi in panchina. Vinse l´Italia 4-0 e Baggio segnò una doppietta. Anche allora, con l´ex juventino Massimo Bonini capitano in mezzo al campo (che poi sarebbe anche diventato ct), i sammarinesi resistettero per quasi un tempo. La loro maniera di dire al mondo: guardate che ci siamo anche noi.