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 2010  novembre 20 Sabato calendario

E la Spagna approva il suicidio assistito dei malati terminali - Il premier socialista (ed agnostico) Zapatero continua la sua offensiva laica sui diritti civili

E la Spagna approva il suicidio assistito dei malati terminali - Il premier socialista (ed agnostico) Zapatero continua la sua offensiva laica sui diritti civili. A 5 giorni dal suo commento alla visita del papa in Spagna del 6-7 scorsi, che aveva difeso il diritto alla vita e la famiglia eterosessuale («Non faremo le leggi che vuole il pontefice ma quelle che vogliono i cittadini di questo Paese»), ieri il vice-premier Rubalcaba ha annunciato a sorpresa che entro marzo sarà approvata una legge sulla morte degna e le cure palliative. «Dopo aver imposto l’aborto libero, adesso il governo apre il cammino all’eutanasia», stigmatizza l’associazione cattolica Dav (Diritto a Vivere). Già dal 2002 (approvata dal governo conservatore dell’ex premier cattolico Aznar) esiste una legge che permette al paziente di rifiutare trattamenti medici per mantenersi in vita. Adesso, in pratica, viene riconosciuto, solo ai malati terminali, il diritto al suicidio assistito di Stato dentro strutture ospedaliere, finora un reato da codice penale. «Non è una legge sull’eutanasia, ma ogni cittadino avrà il diritto di morire senza dolore quando la scienza medica lo permetta», ha spiegato Rubalcaba. Poi, dopo aver ricordato di aver sofferto recentemente una situazione simile con un familiare ha aggiunto: «Il momento arriva quando qualcuno, in una corsia d’ospedale, riceve la visita di un medico che gli illustra come un suo congiunto sia gravissimo e, quel che è peggio, che si teme che muoia con dolore». La legge sulle cure palliative e morte degna, che ricalca quella regionale già in vigore nella socialista Andalusia dal dicembre scorso, si differenzierebbe dall’eutanasia. Sottolinea Rubalcaba: «In quel caso qualsiasi persona, per la qualsiasi ragione, decide di morire, mentre la futura normativa, in cui saranno garantiti i diritti di paziente, familiari e medici, interromperà il calvario prima di morire». Resta ancora da capire se, come accade in Andalusia che scarta l’obiezione di coscienza, sarà obbligatorio per i medici obbedire alle legge. Per il momento, anche se aveva già criticato aspramente le legge fotocopia andalusa, la Chiesa tace. Ma incassa una nuova sconfitta.