Marilù Simone, Chi, n. 47, 24/11/2010, pp. 121-122, 24 novembre 2010
Orietta Berti. «Amo il mio Osvaldo da 43 anni e spero di restare con lui per sempre. […] In certi momenti, se lo guardo, sento ancora le farfalline nello stomaco, le stesse di quella prima volta in piazza, a Cavriago, il mio paese
Orietta Berti. «Amo il mio Osvaldo da 43 anni e spero di restare con lui per sempre. […] In certi momenti, se lo guardo, sento ancora le farfalline nello stomaco, le stesse di quella prima volta in piazza, a Cavriago, il mio paese. Ero uscita in comitiva e all’improvviso me lo sono trovato davanti. Distinto, con quel sorriso buono, tutto elegante nel suo cappotto color cammello. Mi disse: “Signorina, posso venire a farle una visita a casa?”. Arrivò con un bel pezzo di parmigiano reggiano incartato per bene e con il suo bel fiocco rosso. Mia nonna, subito conquistata, quando andò via mi disse in dialetto: “’sto zuvan l’è bon, ma ricordate che la bona moi la fa el bon marì” (Questo è un bravo ragazzo, ma ricordati che la brava moglie fa bravo il marito). Fu così che ci sposammo un paio di anni dopo, nel 1967. […] Se siamo lontani, ci telefoniamo anche dieci volte al giorno e la notte dormiamo male. Anche a casa le nostre notti sono agitate. I figli sono grandi e fanno la loro vita, ma in mezzo a noi, ogni notte, si viene a piazzare Otto, il nostro “cucciolo”, un cane corso che pesa 75 chili. Così, il più delle volte, Osvaldo prende il cuscino e se ne va a dormire sul divano». *** Attrice in Tutti i padri di Maria (Raiuno), moglie divorziata di Lino Banfi.