FRAMMENTI, 18 novembre 2010
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "COLOMBATI, LEONARDO"
Alla fine c’è sempre una speranza di redenzione che, nei dischi successivi, Springsteen ha individuato nella famiglia, nei figli, nell’amore. L’unico rifugio che possa riparare l’anima da un «mondo così sporco e crudele, così disonesto e confuso » (come ha tradotto Leonardo Colombati). (Christian Rocca, Il Sole 24 Ore 22/8/2010)
Lo scrittore Leonardo Colombati ha pubblicato per Mondadori un romanzo sulle ultime ore di Gianni Agnelli, ”Il Re”, ma di John Elkann non si è ancora occupato: ”La sua è una generazione meno interessante che vive in tempi meno interessanti”. (Stefano Feltri, il Fatto Quotidiano 7/2/2010).
Leonardo Colombati si sentì fare insistenti domande su un personaggio minore del suo romanzo "Perceber" che aveva perduto una gamba sotto il tram. Il tempo di fare una battuta e vide una curiosa che lasciava la sala zoppicando. Il catanese Pietrangelo Buttafuoco disse: «Confondere i persiani con gli arabi è come confondere i siciliani con i calabresi». Uno dal pubblico protestò. « arabo lei?». Risposta: «No, sono calabrese». (Mariarosa Mancuso, Panorama 23/7/2009)
Uno scrittore italiano, Leonardo Colombati, ha paragonato il suo sterminato canzoniere al grande romanzo americano. Springsteen sullo stesso scaffale di Steinbeck, Edgar Lee Masters e Don DeLillo. (Alberto Dentice, L’Espresso, 16 luglio 2009)
Milano chiama, Roma risponde: nasce sulla direttrice delle due capitali la nuova mappa del potere culturale italiano. Giovani scrittori uniti da vincoli di solidarietà e amicizia avanzano, si mettono in scena, promuovono e si promuovono l’un l’altro, oscurando il resto del panorama. Da Antonio Scurati ad Alessandro Piperno, da Roberto Saviano a Leonardo Colombati, il catalogo è, negli ultimi tempi, abbastanza ristretto. «C’è effettivamente una nuova generazione di autori, nati dopo il 1960, molto unita» spiega Franco Cordelli, scrittore e critico sempre attento a ciò che si muove sulla scena editoriale. «Appannato il gruppo Einaudi, dove è ormai difficile rintracciare una fisionomia riconoscibile sia nella collana maggiore sia in Stile Libero, tanto che i nomi di rilievo sono rimasti Pincio e Trevisan, il gruppo più attivo è quello romano di "Nuovi Argomenti". Isolatosi Emanuele Trevi, ora c’è un quartetto composto da Alessandro Piperno, Mario Desiati, Leonardo Colombati cui, più recentemente, si è aggiunto Roberto Saviano. All’interno ci sono due poetiche diverse, una che unisce Piperno e Colombati, l’altra Saviano e Desiati. Poi ci sono "solitari" di valore, come Antonio Pascale o Andrea Di Consoli, oppure gruppi "critici", come quello di "Alias"». (Cristina Taglietti, Corriere della Sera 3/5/2007)