Giovanni Caprara, Corriere della Sera 18/11/2010, 18 novembre 2010
CREATA L’ANTIMATERIA PER SCOPRIRE SE ESISTE UN UNIVERSO PARALLELO —
Gli scienziati del Cern di Ginevra hanno compiuto un passo verso gli anti-mondi. Con l’esperimento Alpha sono, infatti, riusciti a fabbricare e catturare 38 atomi di anti-idrogeno mantenendoli in vita per decimi di secondo; quanto basta per indagare le loro caratteristiche e scoprire la loro natura. Il risultato, illustrato sulla rivista Nature, spalanca per la prima volta la finestra su uno dei misteri più affascinanti e complessi da affrontare.
Alle origini dell’Universo, 13,7 miliardi di anni fa, dopo il Big Bang iniziale si generavano in parti uguali materia e antimateria la quale è diversa per la carica elettrica (un elettrone negativo diventa positivo, cioè un positrone). Ma la materia ebbe il sopravvento creando l’universo di cui facciamo parte, mentre l’antimateria scomparve. Dove sia finita, nessuno lo sa. Sono state avanzate ipotesi seducenti. Ad esempio: l’antimateria ha dato vita ad universi paralleli al nostro che per il momento prendono forma soltanto nei calcoli dei teorici mentre alcun strumento è in grado di cercarli. Ora gli studiosi dell’esperimento Alpha conquistano una tappa importante con alle spalle una lunga storia di decenni. Nella sfida entravano subito da protagonisti gli scienziati italiani: dal Nobel Emilio Segrè ad Antonino Zichichi e altri che al Cern materializzavano nel 1995 i primi atomi anti-idrogeno, i quali però svanivano nel momento in cui nascevano.
«Il sogno era di riuscire a produrli e tenerli in vita — nota Sergio Bertolucci, direttore della ricerca al Cern — unico modo per studiarli e capire le diversità rispetto alla materia ordinaria». L’impresa non è stata facile perché bisognava prima raggiungere due obiettivi determinanti. «Innanzitutto — precisa Bertolucci — la fabbricazione di un certo numero di atomi; la seconda, la realizzazione di una trappola magnetica che li mantenesse confinati, cioè lontani dalle pareti del contenitore per un tempo ragionevole». Il motivo sta nel fatto che se materia e antimateria vengono a contatto si annichilano, cioè di distruggono a vicenda. E’ stato proprio questo tremendo aspetto a suggerire a Dan Brown la storia di «Angeli e demoni» e della bomba di antimateria contro il Vaticano.
«Adesso al Cern abbiamo quattro esperimenti per svelare gli enigmi dell’antimateria — conclude Sergio Bertolucci — E se riusciamo a trovare i finanziamenti necessari potenzieremo la macchina Elena centuplicando il numero di anti-atomi di idrogeno disponibili ampliando le ricerche». Dall’anno prossimo, inoltre, la caccia continuerà pure sulla stazione spaziale con l’esperimento Ams cercando di catturare anti-atomi presenti nel cosmo.
Giovanni Caprara