La Stampa 17/11/2010, 17 novembre 2010
LETTERE
Sappiamo tutti che spesso la lingua italiana è violentata da termini stranieri, alcuni appropriati altri assolutamente inutili perché hanno corrispondenti voci in italiano, ma siccome la nostra lingua non è trendy (mi adeguo...) e non è fichissima non è il caso di usarla. E fin qui potremmo anche starci, ma quando sento ormai consuetamente usare l’avverbio «piuttosto» non come deve essere usato e cioè con funzione di «anziché» ma sostituendo «e»/«o» (quando si dice «vorrei un’auto piuttosto che una moto» dovrebbe significare che si vuole un’auto e non una moto, invece...) . Sinceramente devo sperare che le lingue ufficiali diventino i dialetti, così ognuno ha il suo...
Ernesto Willy, Roma