Marco Lillo, il Fatto Quotidiano 18/11/2010, 18 novembre 2010
SORCINI VERDI PER RENATO ZERO
La passione per il triangolo gli ha dato la gloria ma stavolta è stata fatale a Renato Zero. Il cantante è accusato di evasione e frode fiscale per un giro di fatture false per due milioni e 311 mila euro. Secondo il Pm di Napoli Vincenzo Piscitelli proprio attraverso una serie di triangolazioni tra la società del fratello Giampiero che cura le sue produzioni e una serie di società estere gestite da Stefania Tucci, nota alle cronache come ex moglie di Gianni De Michelis, il cantante evadeva le tasse e portava i soldiall’estero.LaProcuracontestaaRenato Zero e ai suoi consulenti 31 fatture false emesse tra il 2001 e il 2004 per un totale di 2,3 milioni di euro. Il magistrato ha appena notificato al cantante l’avviso chiusura indagini che solitamente anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Renato Zero, assistito dall’avvocato Bruno Assumma, è stato interrogato già ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il pm Piscitelli contesta a Renato Fiacchini (vero nome di uno degli artisti più ricchi d’Italia, con un reddito dichiarato nel 2005 di 750 mila euro) un reato che prevedeunapenadaunannoeseimesifinoasei anni: dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Sono indagati anche il commercialista Roberto Monticelli, Stefania Tucci (già condannata in primo grado in un altro procedimento), l’avvocato Simone Veneziano e il fratello del cantante, Giampiero Fiacchini, amministratore della società Tattica Srl, che organizza i suoi concerti. Lo scopo della struttura societaria secondo la Guardia di Finanza di Napoli era quello di “consentire l’evasione delle imposte sui redditi e sull’Iva di Renato Fiacchini, in arte Renato Zero e delle società allo stesso direttamente facenti capo quale Tattica Srl avvalendosi delle fatture per prestazioni oggettivamente inesistenti”. Per la Procura: “con il ricavato delle somme sottratte all’imposizione formavano una disponibilità personale, occulta ed extracontabile su conti situati in paesi esteri tra i quali finora è stato individuato il Principato di Monaco”. E indovinate come si chiama il conto corrente di Renato Zero alla Compagnia Monegasque de Banque sul quale fluivano i milioni di euro nel mirino degli investigatori? “Scaleno”, probabilmente in omaggio al celebre triangolo cantato nel 1978.
IL TRIANGOLO di Renato Zero viene scoperto quando, indagando su Stefania Tucci, la Guardia di Finanza si imbatte sulle fatture della sua società londinese alla Tattica Srl amministrata dal fratello del cantante. Nel gennaio del 2008 negli uffici di Giampiero Fiacchini, 50 anni, dieci anni più giovane di Renato arrivano le Fiamme gialle e sequestrano una corrispondenza del 2004 tra l’avvocato e il commercialista del cantante che si passano le consegne sulla gestione delle strutture estere. Il commercialista Roberto Monticelli spiega così all’avvocato Simone Veneziano “la situazione estera di Renato Zero”. Il memo suddivide la strategia fiscale in due operazioni: “prima operazione: tra il 2001 e il 2002 è stata costituita una struttura estera destinata all’acquisto dalla Zeromania Srl (storica società creata da Renato Zero per produrre i suoi primi dischi Ndr) dei diritti editoriali con la duplice finalità di ridurre la tassazione nel caso di futura cessione a terzi del catalogo dell’artista e di ridurre la tassazione sui diritti annualmente percepiti dalla Siae”. Come tanti imprenditori italiani (il caso Tulliani non è certo isolato) anche Renato Zero punta verso i Caraibi per basare la sua struttura societaria. “Al tal fine”, prosegue la descrizione della Guarda di Finanza delle strategie fiscali dei suoi consulenti, “per poter beneficiare – sino al 2019 – delle agevolazioni fiscali riconosciute alle società antilliane già esistenti, non previste per quelle di nuova costituzione, è stata acquistata una società delle Antille olandesi già esistente, la Edgehill Investment NV, il cui capitale sociale è interamente posseduto da Fiacchini Renato”. A questo punto la società antillana comprata per la bisogna dal cantante, è pronta per creare una società olandese più presentabile al fisco italiano, perché europea e non più delle Antille olandesi come la casa madre. Ecco come prosegue il dribbling tra società e legislazioni per non pagare le tasse in Italia: “la Edgehill Investment NV (di Zero al 100 per cento Ndr) costituisce a sua volta come unico socio, la BlIJ Music BV società di diritto olandese, con sede in Amsterdam”. Proprio la società che poi riverserà come abbiamo visto prima i 530 mila euro sul conto monegasco di Renato Zero nel 2004. Secondo la Finanza la società olandese “è stata creata perchè acquistasse da Zero-mania srl i diritti editoriali dell’artista ad un prezzo consistentemente inferiore a quello potenzialmente realizzabile in caso di cessione a terzi”.
PERCHÉ i diritti del “Carrozzone”, devono finire ad Amsterdam? Questa è la risposta della Guardia di Finanza: “da quel momento la Siae pagherebbe i diritti d’autore alla società olandese con un meccanismo fiscale messo a punto con l’assistenza di uno studio tributario olandese, con un notevole vantaggio rispetto alla situazione attuale”. Secondo le Fiamme Gialle, i consulenti di Renato Zero avevano schermato ulteriormente la sua proprietà e “per evitare pubblicità all’operazione sul libro soci della Edgehill si è optato per la forma “bearer share” ovvero emissione al portatore. Il certificato rappresentativo delle 6.000 azioni della società è custodito fiduciariamente e gratuitamente per conto di Fiacchini Renato da Citco International BV”. Negli appunti del commercialista trovati nel-l’ufficio del fratello di Renato Zero è poi descritta, dopo la cessione dei diritti all’estero per pagare meno tasse, una seconda operazione: “la produzione del disco che Renato Zero ha realizzato quell’anno e alle spese sostenute da Tattica Srl per l’acquisto di servizi in Inghilterra da Regent”, cioè una delle società usate da Stefania Tucci per le sue fatture farlocche. Nell’ufficio della Tattica del fratello Giampiero le Fiamme Gialle trovano anche altre cose che segnalano ai pm nelle loro annotazioni: “un appunto manoscritto su di un quablock di colore arancione nel quale si legge, testualmente: “19/11/07 E’ venuto Roby e mi ha richiesto gli importi di due anni di Montecarlo per il 2005 era tutto ufficiale invece nel 2003 ci fu il non ufficiale. La prima che può dà uno sguardo ai documenti del 2003 per vedere se c’è traccia di qualche pagamento extra”. Poi una carta di credito di una banca inglese cointestata alla società Totem Ltd e a Renato Zero. Il trucchetto funziona così: le società estere di Stefania Tucci, come Regent ed EI Technology, fingevano di fornire prestazioni per i concerti del cantautore con causali come “Prove di volo tour, 25 pezzi musicali”. Il destinatario dei servizi che pagava le fatture per prestazioni inesistenti, secondo la Procura, era la società Tattica, diretta dal fratello del cantante che così otteneva un duplice effetto: risparmiare imposte e portare i soldi all’estero. Così la Guardia di Finanza spiega il giochino: “Le indagini eseguite in rogatoria internazionale hanno chiaramente appurato la impossibilità di EI Technology a rendere prestazioni di servizi di tale natura e portata proprio per mancanza di operatività della stessa dovuta alla inesistenza di strutture operative e mezzi”. La società di Stefania Tucci in realtà non serviva a illuminare il palco, come dicevano le fatture, ma nascondere i soldi del cantante all’estero sul conto a Montecarlo, trattenendo una “commissione” per il servizio reso. Secondo la Guardia di Finanza “l’inesistenza di tali prestazioni è chiaramente comprovata dai bonifici che EI Technology ha effettuato in favore di Renato Zero sul c/c estero denominato ‘Scaleno’ che quest’ultimo intrattiene presso la Compagnia Monegasque de Banque che rappresentano concretamente la restituzione all’interessato degli importi relativi alle fatture in argomento al netto delle competenze eventualmente pattuite”. L’avvocato Bruno Assumma ha già tirato l’asso nella manica che potrebbe tirare fuori dai guai Zero: il cantante si è avvalso dello scudo fiscale e ha fatto rientrare le somme depositate sul conto monegasco. Le accuse fiscali, almeno per lui, potrebbero cadere.