Valentina Arcovio, Il Messaggero 17/11/2010, 17 novembre 2010
GLI SPAGHETTI AL POMODORO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ
Nota per gli ingredienti vari e genuini, riconosciuta per i suoi straordinari effetti benefici sulla salute, ora la dieta mediterranea è diventata anche patrimonio immateriale dell’umanità. L’annuncio è arrivato ieri da Nairobi quando alla fine di una lunga discussione il comitato intergovernativo dell’Unesco ha finalmente deciso inserire nella prestigiosa lista la dieta mediterranea. La decisione era però tutt’altro che scontata. Se infatti da un lato l’Italia, la Grecia, il Marocco e la Spagna erano tutti concordi nel riconoscere la dieta mediterranea come patrimonio dell’Unesco, l’Albania ha rappresentato un ostacolo duro da superare. «L’Albania, membro del comitato che deve decidere - racconta il capo della delegazione italiana Pier Luigi Petrillo - ha fatto un intervento duro nei confronti delle candidature che possono avere valore commerciale come ad esempio la dieta mediterranea». Un’opposizione che alla fine ha ceduto il passo all’entusiasmo dei sostenitori.
«Dopo giorni di trattative - commenta Giancarlo Galan, il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - il risultato sperato è arrivato. Un traguardo storico per la nostra tradizione alimentare e per la cultura dell’intero Paese». E’ l’ennesimo riconoscimento che la dieta mediterranea non è soltanto un semplice regime alimentare. «La dieta mediterranea - dice Michele Carruba, nutrizionista e direttore del centro studi e ricerca sull’obesità dell’Università di Milano - coniuga perfettamente gusto e salute e le ricerche fatte negli anni hanno mostrato i suoi benefici e vantaggi rispetto ad altre diete». Questo modello alimentare «allunga la vita, fa vivere meglio e protegge dal cancro e dalle malattie cardiovascolari», aggiunge l’esperto. Il primo tra i pregi della dieta mediterranea è quello di apportare all’organismo vari micronutrienti in modo bilanciato tra loro, grazie ai suoi ingredienti principali (olio d’oliva, verdura, pesce e frutta).
Ora questo stile alimentare è diventato dunque il terzo elemento italiano presente nella lista dell’Unesco, insieme all’Opera dei pupi siciliani e al Canto a tenore sardo. Per il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale dell’Unione europea, Paolo De Castro, si tratta di «un successo tutto italiano». Tant’è che i quattro paesi che l’hanno sostenuta sono stati poi concordi nel voler dedicare il riconoscimento al sindaco Angelo Vassallo, ucciso in un agguato lo scorso 5 settembre a Pollica in Campania. Per la Coldiretti il merito va agli agricoltori e alla loro dedizione. Intanto il riconoscimento ha già portato effetti importanti per il made in Italy. All’estero i prodotti base della dieta mediterranea sono già in crescita con un aumento del 9 per cento nelle esportazioni.