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 2010  novembre 18 Giovedì calendario

DOPO LOUJKOV MOSCA ORA PUÒ RESPIRARE

Liquidato lo scorso 28 settembre, dopo diciotto anni di mandato ininterrotto, l’onnipotente sindaco Iouri Loujkov, ora Mosca può finalmente aprire le sue porte agli investitori occidentali, anche a quelli non graditi all’ex primo cittadino.

Fino a oggi infatti Loujkov e la moglie Elena (secondo Forbes la donna più ricca di Russia, con una fortuna valutata in 2,9 miliardi di dollari, oltre 2,1 miliardi di euro) controllavano la maggior parte dei settori di attività di questa metropoli da 15 milioni di abitanti, la più grande d’Europa.

E questo non è il solo motivo di malumore presso i moscoviti, esasperati anche da un traffico che paralizza la capitale in media quattro ore al giorno.

La mancanza di ponti e tunnel rende poi praticamente isolati interi quartieri. Per non parlare dei costi di costruzione delle strade, che raggiungono cifre record: 51,7 milioni di dollari per chilometro, contro i 6,5 milioni della media europea. Un sovrapprezzo imputato al nepotismo e alla corruzione dell’ex sindaco. Ma il malcontento dei cittadini-sudditi non c’entra per nulla con la caduta in disgrazia di Loujkov, il quale ha osato criticare pubblicamente il presidente Dmitri Medvedev: un fatto inaccettabile in un sistema politico piramidale che vede alla sommità il duopolio Putin-Medvedev e nel quale il sindaco della capitale viene nominato direttamente dal presidente.

Per gli investitori stranieri Mosca, che concentra un quarto del pil e due terzi delle capacità finanziarie, resta la porta d’ingresso principale del paese. Ora sta al nuovo sindaco, Sergey Sobyanin, fedelissimo di Vladimir Putin, spalancarla.