Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 18 Giovedì calendario

BERTOLASO CAMBIA TUTTO

La bozza di decreto porta la data del 3 novembre 2010. Si tratta della riorganizzazione del dipartimento della Protezione civile. Nella nota di invio della proposta di dpcm alla presidenza del consiglio dei ministri, Guido Bertolaso ne sottolineava l’urgenza. Una settimana dopo se ne sarebbe andato in pensione per lasciare la sua Protezione civile al vice, Franco Gabrielli. L’ex prefetto dell’Aquila ed ex capo degli 007 del Sisde che in molti hanno provato a insidiare al momento finale della nomina. Intanto Bertolaso, tra i suoi ultimi atti, dopo la recente stabilizzazione dei dirigenti e dei funzionari entrati nel tempo con le ordinanze emergenziali (complessivamente 178), aveva messo a punto la riorganizzazione della struttura guidata per quasi un decennio. La parola finale spetta a Palazzo Chigi, nell’ambito del restyling previsto per tutta la Presidenza del consiglio dei ministri dalla manovra correttiva dei conti pubblici. Una riorganizzazione di uffici e dipartimenti che dovrà consentire di ridurre la spesa ma che inevitabilmente, visto il clima da fine legislatura, è vissuta anche come l’occasione per blindare ruoli strategici prima di un eventuale cambio di governo. Questa almeno è l’aria che si respira negli uffici delle varie sedi della Presidenza. Tra le novità della riforma Bertolaso, la riduzione da due a una delle direzioni di vicecapodipartimento: promosso a capo, Gabrielli dunque non potrà nominare un secondo vice in aggiunta ad Angelo Borrelli, che con Bertolaso è cresciuto sino ad essere soprannominato «il ministro dell’economia» della Protezione civile. Il dipartimento passa da 42 a 37 servizi e gli uffici da 9 a 8. Soppressa la direzione generale dell’Ufficio grandi eventi, quegli eventi finiti nel mirino delle contestazioni anche giudiziarie, i grandi eventi restano però presso la Protezione. A livello di semplice servizio anche se promosso alla dirette dipendenze del capo del dipartimento, assieme al consigliere giuridico, all’ufficio stampa e al servizio di segreteria.