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 2010  novembre 17 Mercoledì calendario

LO SBARCO DEI BEATLES SU ITUNES —

La perseveranza alla fine ha pagato: la mela morsicata e la mela verde si sposano. Dopo anni di dispute legali per l’utilizzo del brand, inaugurato nel 1968 dalla storica casa discografica dei Beatles e «adottato» otto anni più tardi dal padre di Apple Steve Jobs, la musica dei Fab Four entra nella libreria di iTunes.
Conclusasi ufficialmente nel 2007, la «guerra dei marchi» ha sortito uno storico accordo. Apple Corps, EMI e Apple hanno annunciato che i 13 leggendari album della band più influente e amata nella storia della musica, saranno disponibili per la prima volta su iTunes Store dove potranno essere acquistati e scaricati, come album o singoli brani, insieme a uno speciale «Beatles Box Set» digitale che comprende «Live at the Washington Coliseum, 1964», il primissimo concerto dei Beatles in America.
Ogni album costa 12,99 euro (19,99 i doppi cd), ogni singola canzone 1,29 euro, mentre il catalogo completo è in vendita per 149 euro: un prezzo che alla vigilia di Natale sembra studiato ad hoc per il regalo da mettere sotto l’albero. «Abbiamo percorso una lunga e tortuosa strada per arrivare fin qui», ha commentato il leader di Apple Steve Jobs, parafrasando la canzone dei Beatles «The Long and Winding Road» dal leggendario album del 1970 «Let it Be».
L’accordo ha avuto l’imprimatur dei diretti interessati. «Siamo entusiasti di portare la musica dei Beatles in iTunes», ha dichiarato Sir Paul McCartney. «Ed è fantastico sentire così tanto affetto da parte della comunità digitale nei confronti di brani originariamente incisi su vinile». «Sono davvero felice che ora non mi chiederanno più quando i Beatles sbarcheranno su iTunes», gli ha fatto eco Ringo Starr.
Ovviamente felici anche le mogli di John e di George, i due Beatle scomparsi, cui andranno parte dei proventi delle vendite. «Nello spirito gioioso di "Give Peace A Chance", trovo sia giusto che ciò avvenga proprio in occasione del 70esimo compleanno di John», ha detto Yoko Ono mentre Olivia Harrison si è detta «pazza di gioia per questa notizia».
Secondo molti addetti ai lavori l’accordo è una vera manna per la Emi, in un momento di grande crisi per tutta l’industria discografica. Ma anche Apple, l’azienda che ha sede a Cupertino (California) gioisce: grazie ai Beatles potrebbe ampliare in maniera esponenziale la propria base demografica, vendendo più iPod alla generazione dei babyboomer.
Ma altri commentatori sono più cauti. «L’accordo arriva troppo tardi, quando l’età d’oro dei download musicali a pagamento è finita», punta il dito Mark Mulligan, analista della Forrester Research, secondo il quale «chi voleva scaricare i classici del gruppo l’avrà già fatto, illegalmente, negli ultimi dieci anni... Si tratta di un’intesa tardiva e non storica come vorrebbero farci credere».
Alessandra Farkas