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 2010  novembre 17 Mercoledì calendario

QUATTRO PUNTI DA CHIARIRE SU FIAT E IL PROGETTO FABBRICA ITALIA

La Fiat pensa di quotare la Ferrari. Considera vendibile la Magneti Marelli e incedibile l’Alfa Romeo, che pure interessa a Volkswagen; ma se arrivasse un’offerta adeguata non potrebbe non esaminarla. Lo ha confidato Sergio Marchionne agli analisti delle banche estere convocati venerdì scorso a Torino. Le banche italiane non erano invitate, neanche fossero imparentate con la Fiom. Dopo gli incontri separati con i sindacati, i meeting separati con gli analisti. Perché? Eppure, era facile prevedere che simili annunci avrebbero impresso un forte rialzo ai titoli Fiat, e così è stato proprio mentre le vendite di automobili italiane pativano un ulteriore tracollo.
La Consob ha chiesto conto. Torino ha minimizzato: riunione prevista da tempo, mere interpretazioni di Morgan Stanley. In realtà, di Ferrari e Marelli parla anche il report di Deutsche Bank. Comunque sia, restano quattro preoccupazioni. 1) Quelle prospettate sono tutte cessioni, parziali o totali, non aumenti di capitale per sviluppare le supercar, la componentistica o le sportive; ciò vuol dire che il gruppo avrà bisogno di soldi. 2) La battuta sull’Alfa rivela che la sua vendita è tecnicamente possibile, contrariamente a quanto si diceva quando venne prospettata provocatoriamente dal Corriere di fronte all’inconcludenza dei «rilanci» dello storico marchio milanese, grande e disgraziato. 3) L’idea che si possa dare addio all’Alfa, se Volkswagen migliorasse l’offerta, iscrive un nuovo punto di domanda sul progetto Fabbrica Italia, al quale l’Alfa dovrebbe contribuire con ben 500 mila pezzi, il quintuplo della produzione corrente, e sulle reali finalità del matrimonio con Chrysler, che, si diceva, dovrebbe facilitare l’esportazione del brand italiano oltre Atlantico. 4) Le banche italiane hanno salvato la Fiat nel 2002 e consentito l’autoscalata degli Agnelli nel 2005 solo per proteggere i loro crediti e per consentire al vecchio azionista di riferimento di fare lui adesso lo spezzatino che voleva fare allora la Lehman Brother o queste riescono a esprimere un pensiero di sistema che vada oltre le compromissorie operazioni su Alitalia e Telecom?
Massimo Mucchetti