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 2010  novembre 17 Mercoledì calendario

TRAMONTE Maurizio

TRAMONTE Maurizio Camposanpiero (Padova) 4 agosto 1952. Rinviato a giudizio per la strage di Piazza della Loggia (Brescia 28 maggio 1974, otto vittime), nel novembre 2010 fu assolto dalla Corte d’Assise in forza dell’articolo 520 comma 2, assimilabile alla vecchia “insufficienza di prove” • «Una foto ingiallita rivela che in piazza della Loggia a Brescia probabilmente c’era anche [...] Tramonte: assistette da vicino allo strazio dei familiari degli otto morti. Aveva appena smesso di piovere dopo lo scoppio della bomba, alle 10.12 del 28 maggio 1974. S’era formato un cordone a protezione di un uomo, inginocchiato accanto al cadavere di Alberto Trebeschi, 36 anni, insegnante, militante del Pci. L’uomo che lo piange è il fratello, Arnaldo. Ha saputo che anche la cognata, Clementina Calzari, 32 anni, è morta. Un fotografo dello studio Eden fa clic. Dietro al cordone, tra una donna e una pertica posta di spalle, il sindacalista Fiom Piero Faverzan, s’intravede un tizio minuto, i capelli a caschetto. La foto ne immortala il lato destro del viso. Si nota male ad occhio nudo, ma più di trent’anni dopo una perizia antropologica, ordinata dalla Procura di Brescia, e redatta dal professor Luigi Capasso, è giunta alla conclusione che si tratta di Tramonte, “la fonte Tritone” infiltrata dal Sid in Ordine Nuovo. Uno degli organizzatori dell’eccidio, secondo i magistrati. [...] Quando partì l’ultima inchiesta fece ammissioni importanti, ricostruì lo scenario, illustrò i preparativi messi a punto in un’abitazione di Abano Terme, e fu perciò ammesso ad un programma di protezione. Ma nel maggio 2002 ritrattò tutto con un memoriale, scagionando Zorzi, [...]. Per la Cassazione la ritrattazione non è credibile, così Tramonte si ritrova imputato di concorso morale in strage. Una figura obliqua. Pare abbia iniziato a fare la spia a 15 anni. Ne aveva 21 il giorno della bomba. Oggi fa immobiliarista a Brescia [...] È davvero l’uomo della foto? “Tramonte lo smentisce categoricamente” fa sapere il suo avvocato [...] Scrivono di lui i pm Roberto Di Martino e Francesco Piantoni: “Partecipò alle riunioni in cui l’attentato veniva organizzato, offrendo la sua disponibilità a collocare l’ordigno”. S’accollò l’incombenza un ordinovista di Ferrara, Giovanni Melioli [...] morto, nel ’91. La perizia del professor Capasso consta di 98 pagine. Ha più volte sovrapposto una vecchia fototessera in bianco e nero di Tramonte con la foto della piazza, sezionando come un entemologo ogni ruga, gli zigomi, il naso, le labbra, la fronte, fino a giungere a «un positivo giudizio d’identità”. Anche se il professor precisa che “pesano alcune carenze informative, che impongono prudenza”. [...]”» (Concetto Vecchio, “la Repubblica” 30/8/2008).