ANDREA BONANNI, la Repubblica 17/11/2010, 17 novembre 2010
UE: "SUI DEBITI PUÒ SALTARE L´EURO" SI RIAPRE IL CASO GRECIA, BORSE A PICCO - BRUXELLES
L´Europa si prepara ad intervenire per aiutare l´Irlanda a salvare il proprio sistema bancario in dissesto. Ma intanto, mentre il contagio si diffonde, le borse europee perdono quasi il due per cento e il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, parla di una «lotta per la sopravvivenza dell´euro», un nuovo pericolo si profila all´orizzonte. La Grecia, infatti, non riuscirà a mantenere gli obiettivi di riduzione del deficit che si era impegnata a rispettare per ottenere il prestito europeo che in primavera le avevano evitato la bancarotta. E già il governo austriaco annuncia che potrebbe non partecipare al versamento della terza tranche di finanziamenti per nove miliardi di euro che è in programma per dicembre. Se questo orientamento punitivo dovesse confermarsi e Atene fosse costretta ad una ristrutturazione del debito, tutto il nuovo sistema europeo di garanzie condivise sui bilanci pubblici verrebbe seriamente messo in discussione e la tesi tedesca sulla necessità di prevedere una possibilità di default dei debiti sovrani diventerebbe drammaticamente attuale.
«Questa è una crisi per la sopravvivenza - ha dichiarato ieri il presidente del Consiglio Ue, proprio mentre i ministri delle finanze si ritrovavano a Bruxelles per la riunione dell´eurogruppo - dobbiamo lavorare di concerto per permettere alla zona euro di sopravvivere, perché se l´euro non sopravvive, neppure l´Unione europea potrà farlo». Frasi drammatiche, soprattutto se pronunciate al culmine di una situazione di crisi. A cui le Borse hanno immediatamente reagito con una serie di ribassi che sono arrivati oltre il 2%, mentre l´euro segnava un nuovo minimo sul dollaro scendendo sotto quota 1,36. Inutili le successive correzioni di tiro venute da altri esponenti europei. «Non è questione di sopravvivenza della moneta unica, si tratta di un problema molto grave del settore bancario irlandese», ha immediatamente specificato il commissario agli affari economici Olli Rehn. In forte calo anche Wall Street che ha perso l´1,5%
Ma in realtà le minacce che incombono sulla tenuta dell´eurozona sono molte e diverse. Il caso irlandese, su cui si sono concentrati ieri i ministri finanziari dell´eurogruppo fino a tarda sera senza peraltro arrivare ad una soluzione, è di per sé abbastanza atipico. Nonostante sia schiacciata da un deficit mostruoso pari al 32% del Pil, l´Irlanda è un paese con una economia fortemente competitiva. I suoi guai derivano da un sistema bancario disastrato dall´esplosione della bolla immobiliare. Tagliate fuori dal mercato interbancario che le considera infette, le banche irlandesi hanno assorbito da sole il 20% della liquidità messa in circolazione dalla Bce. Ma ancora non riescono a venir fuori dalla crisi. Per salvarle, il governo avrebbe bisogno di ulteriori 50 miliardi di euro. Tuttavia, soprattutto per motivi politici, dovendo andare incontro ad una serie di elezioni, non vuole chiedere l´intervento del Fondo di solidarietà europeo, nonostante il pressing dell´Eurogruppo affinché accetti aiuti per il credito, che di fatto metterebbe il Paese in amministrazione controllata e probabilmente esigerebbe un innalzamento della bassissima tassazione sulle imprese, che molti Paesi europei considerano un esempio di dumping fiscale.