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 2010  novembre 17 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "DE BORTOLI, FERRUCCIO"


• 1997
Racconta Massimo Fini: «Un giorno di dicembre di dieci anni fa Ferruccio De Bortoli, attuale direttore del “Corriere della Sera”, allora capo delle pagine economiche, mi telefonò: voleva propormi una serie di servizi e desiderava vedermi. Andai a trovarlo al giornale. Mi disse che sotto le feste aveva intenzione di pubblicare una serie di «lettere di auguri di Natale» ad alcuni dei più importanti imprenditori del Paese. «Naturalmente - mi spiegò - la lettera dovrà essere un pretesto per fare dei ritratti, polemici, dissacranti, come sai fare tu». «Non hai bisogno di incoraggiarmi su questa strada» dissi io, tetro. «Insomma, voglio che tu scriva come sai, ti ho chiamato per questo». Mi disse di buttar giù una lista di cinque, sei nomi e di portarglieli. Io ci misi Ligresti, Lucchini, De Benedetti, Gardini e un altro di cui ora non mi ricordo. De Bortoli approvò ma sostituì Gardini con Gianni Agnelli. «Agnelli? Ma sei sicuro? - dissi io - è il padrone “Corriere”...». « Non ti preoccupare, io e Anselmi vogliamo dare una maggiore aggressività alle pagine economiche e in una lista come questa Agnelli non può mancare». Poi mi portò da Anselmi, che era condirettore (direttore era l’ultrasettantenne Ugo Stille, il mitico Misha) e con lui mettemmo a punto gli ultimi dettagli. Io che ero un po’ stupito di questi improvvisi coraggi che non erano mai appartenuti alla storia del Corriere chiesi timidamente ad Anselmi: «Ma Stile è d’accordo?».
Fonte: Massimo Fini, il Giornale, 17/08/1997

Massimo Mucchetti: «Adesso Romiti ha posto il suo sigillo sulla designazione di Ferruccio De Bortoli alla guida del “Corriere della Sera”. L’Avvocato, che pure stima De Bortoli, non nascondeva di preferire una più lunga permanenza di Mieli in via Solferino; ma la fretta del suo pupillo e il consenso di Romiti hanno accelerato il cambio della guardia».
Fonte: Massimo Mucchetti, L’Espresso, n.20 1997

• 1998
Edoardo Raspelli: «Fui il primo giornalista ad arrivare dove uccisero il commissario Calabresi il 17 maggio 1972. I miei compagni di redazione erano allora Walter Tobagi, Ferruccio De Bortoli, Fonte: Vittorio Feltri, Gian Antonio Stella, Massimo Donelli».
Fonte: Alain Elkann, La Stampa 14/6/1998

• 2000
Il New York Times vuole quotare in borsa il proprio sito Web, il Corriere della Sera non ha ancora quotato se stesso. Ferruccio de Bortoli: «L’innovazione non è tra le priorità del paese. Forse siamo destinati a restare un popolo di albergatori».
Fonte: Panorama 10/02/2000

• 2003
Il premio Internazionale di giornalismo è andato a Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera.
Fonte: Macchina del Tempo, agosto 2003 (n.8)

• 2004
«Dissero che tra le ragioni dell’allontanamento di Ferruccio de Bortoli dal Corriere c’era anche il mio [di GIOVANNI SARTORI, NDR] articolo. La cosa mi dispiace molto. De Bortoli è stato un direttore impeccabile, mi ha sempre difeso. Non ho memoria che mi abbia mai rifiutato un pezzo. Mi dispiace davvero. Ma se c’è una pressione politica su un direttore, e quel direttore viene cambiato, la colpa non è mia, ma della proprietà che cede alla pressione».
Fonte: Simonetta Fiori, la Repubblica 21/2/2004

«Restano inconsolabili le “vedove” del sempre gentile Ferruccio de Bortoli e non rimpiangono l’ormai ex, Stefano Folli: in un anno e mezzo lo ricordano, seduto per più di dieci minuti, solo a una cena da don Verzè! Delusione. Con Paolo Mieli, avvertono le più scafate, non andrà meglio» (Chiara Beria di Argentine).
Fonte: Chiara Beria di Argentine, La Stampa 22/12/2004

Umberto Brunetti: «[…] Prendiamo ad esempio il caso di Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere. Ci sono editori che dopo aver conosciuto Ferruccio hanno esclamato: «Ah, io questo me lo compro», Tanto erano evidenti le doti di questo professionista (educazione, tolleranza, competenza solida e non esibita, difesa della funzione del giornalista senza scadere mai nella corazza corporativa). Ma lei [ROMITI, NDR] ha trattato de Bortoli come un cameriere. Chissà perché: non lo spiega (agli altri) de Bortoli, né Ermini, né i giornalisti più vicini all’ex direttore. In compenso li avrà contro tutti (pur non prendendo le parti di Folli) quando lei darà l’ultima battaglia per se stesso e per la sua famiglia.
Fonte: Umberto Brunetti Prima Comunicazione, maggio 2004

• 2005
Al Corriere si racconta che Ferruccio de Bortoli le telefonate più lamentose le ricevesse da Muti [RICCARDO, NDR], e che il successore Stefano Folli sia stato sollecitato sull’eventualità di sostituire il critico in seconda Enrico Girardi con [...] Carla Moreni, da Muti assai stimata (non è avvenuto).
Fonte: Enrico Arosio, L’Espresso 14/4/2005

Stefano Ricucci scrive una lettera indignata per respingere la battuta del direttore Ferruccio De Bortoli sugli immobiliaristi, protagonisti nelle guerre finanziarie per la Bnl e l’Antonveneta, che “mostrano più se stessi in pubblico che i loro bilanci”. Se Ricucci non fosse Ricucci, la sua sarebbe una delle tante lettere che arrivano a un giornale. Ma Ricucci si presenta come un uomo nuovo che osteggia il capitalismo feudale e vuol giocare un ruolo nel sistema dell’informazione, se è vero che ha rastrellato il 7% di Rcs Media Group. Su di lui scommette perfino la Banca d’Italia per difendere l’italianità delle banche. L’uomo nuovo è ormai un personaggio. Con “doveri” nuovi. Fino a quando lavorava lontano dai mercati finanziari, i suoi conti potevano interessare la cerchia ristretta degli interlocutori diretti. Da quando, invece, è entrato nei grandi giochi, la trasparenza diventerebbe obbligatoria, qualora si accingesse a chiedere soldi alla Borsa, ma resta comunque consigliabile, se, oltre ai soldi, vorrà avere anche credibilità e reputazione. E tuttavia la trasparenza non si riduce al mostrare i bilanci alle banche né la si raggiunge dichiarando, come fa Ricucci con De Bortoli, la “disponibilità a presentarLe i dati del mio gruppo”.
Fonte: Massimo Mucchetti, Corriere della Sera Magazine, 05/05/2005

• 2006
Nel cui comitato editoriale [DI ASPENIA, NDR] siedono fra gli altri Antonio Calabrò, Ralf Dahrendorf e Ferruccio De Bortoli, mentre direttore responsabile è Lucia Annunziata, che non ha rinunciato all’incarico formale nemmeno nel periodo di presidenza della Rai.
Fonte: Panorama 19/01/2006, pag.23 Carlo Puca

Ferruccio de Bortoli piaceva a Montanelli e a Biagi.
Fonte: Claudio Sabelli Foretti, “Corriere della Sera – Magazine 3/3/2006.

Roberto D’Agostino è stato condannato a pagare un risarcimento di 150 mila euro. Motivo: nel 2003 scrisse sul sito Dagospia che l’editorialista Piero Ostellino si era proposto, con l’appoggio dell’allora ministro dei Beni culturali Giuliano Urbani, di prendere il posto di Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera. Sul sito si leggeva: «Mentre De Bortoli sospettava congiure da parte di Dagospia, i suoi veri nemici in realtà si annidavano proprio davanti al suo corridoio». Ostellino, da sempre amico di De Bortoli, decise dunque di citare a giudizio D’Agostino.
Fonte: Corriere della Sera 23/7/2006, pagina 14.

• 2007
Ferruccio De Bortoli nell’ottobre 2007 sporse querela per molestie telefoniche: qualcuno che si spacciava per lui aveva contattato in due mesi 200 imprenditori e manager fissando appuntamenti che ovviamente poi disertava (fra le vittime dello ”scherzo” Salvatore Ligresti, Sergio Pininfarina, Marcellino Gavio, Luigi Zunino, Flavio Cattaneo, Giovanni Arvedi, Roberto Poli, Alfio Marchini ecc.) (varie. N.B.: TROVATA NEL FRAMMENTO DEI FRAMMENTI DI GIOVANNI ARVEDI, SENZA FONTE)

Esemplare la volta in cui, per sostituire la striscia informativa serale di Pigi Battista, nel Cda si propone un tandem Vespa-Ferruccio De Bortoli. E lui (PETRONI Angelo Maria, ndr) perentorio: “Vengo da Palazzo Chigi, non c’è verso che un uomo che armò il Corriere contro Berlusconi possa andare lì”.
Fonte: Maria Grazia Bruzzone, La Stampa 12/5/2007

L’amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo ha lasciato tutti di sasso, rispondendo a una domanda sulla vicenda Parmalat. Il grande banchiere italiano, abitualmente uso a toni di grande equilibrio e rispetto, ha sostenuto che il “Sole 24 ore” non è «un giornale serio», perché in caso contrario non avrebbe pubblicato la tabella che mercoledì ha illustrato ai suoi lettori come le banche, e Unicredit tra quelle, abbiano recuperato da Parmalat più di quanto le avessero prestato. L’accusa è stupefacente. evidente che Profumo attacca Ferruccio De Bortoli per colpire Enrico Bondi, il commissario straordinario della Parmalat che quella tabella ha fatto elaborare, e che ha inoltrato al Tribunale di Milano.
Fonte: Oscar Giannino, Libero 8/7/2007

CARLO ROSSELLA: «Ferruccio de Bortoli è fantastico»
Denise Pardo, Panorama 12/7/2007

Ricky [Ricardo «Ricky» Levi, ndr] arrivava la mattina già vestito per la sera. Traccheggiava fino alle 19 e quando il lavoro si faceva duro, si dava una spolverata all’abito, prendeva bastone e redingote e salutava circolarmente: «Se avete bisogno di me sono alla Scala». Averlo al timone della redazione era per gli altri un tormento. Le notizie scomode erano accantonate per lasciare il posto ai comunicati ufficiali di Eni, Montedison e altri inserzionisti. Tra i più esasperati per l’andazzo, Ferruccio de Bortoli, che diresse poi il Corsera e oggi guida il Sole. Un giorno, forzando la sua mitezza, De Bortoli si ribellò. Sparse sul tavolo i comunicati, ci salì sopra e cominciò a danzare sulle carte cantando come impazzito: «Noi siamo sempre sulla notizia, sulla notizia...». Quando a Ostellino subentrò Ugo Stille, il suo vice, Giulio Anselmi (che oggi dirige La Stampa), defenestrò Ricky all’istante, sostituendolo con De Bortoli. La ruggine tra Levi e Anselmi durò anni.
Fonte: Il Giornale 19/02/2007, pag.8 Giancarlo Perna

Paolo Mieli o Ferruccio De Bortoli?
CLAUDIO SABELLI FIORETTI: «Non si butta mai il proprio direttore. È una regola che ho imparato nelle mie interviste sulla piaggeria».
Fonte: Stefano Lorenzetto, Il Giornale 18 febbraio 2007

•2008
E non manca di ritagliarsi [BRUNO ERMOLLI, NDR] il tempo per i colloqui riservati con Paolo Mieli e con Ferruccio de Bortoli: all’uno fa capire che rimarrà a lungo alla direzione del Corriere. All’altro, che se fosse in suo potere, avrebbe già destinato a lui la poltrona del successore.
Denise Pardo, “L’espresso” 24/4/2008

Nei primi quarant’anni hai diretto tanti giornali, scoperto e lanciato tanti giornalisti.
CESARE LANZA: «Al Corriere d’Informazione: Ferruccio de Bortoli, Massimo Donelli, Gian Antonio Stella, Gigi Moncalvo, Edoardo Raspelli».
Fonte: Il Messaggero 10 febbraio 2008, ROBERTO GERVASO

MARIA ANGIOLILLO: «Ferruccio De Bortoli, mio grande amico».
Fonte: La Stampa 10 febbraio 2008, Alain Elkann

Secondo un sondaggio di Novella 2000, il 67% delle lettrici vorrebbe Gianni Riotta come vicino di ombrellone, di queste il 48% mostra la curiosità di vedere il giornalista in costume a figura intera. Al secondo posto Roberto Saviano, al terzo Ferruccio De Bortoli (il 31% dichiara di volerlo vedere «senza veli»). Il ministro degli Esteri Franco Frattini si piazza al quinto posto, prima di Enrico Letta del Pd e del manager Fiat Sergio Marchionne.
Fonte: il Giornale 13/8/2008, pagina 18.

Su Facebook trovi chi non cercheresti mai (tipo Charles de Gaulle) e scopri che non c’è chi cerchi. Non ci sono il direttore del Sole24Ore Ferruccio De Bortoli, quello del Corsera Paolo Mieli, e del Tg1 Gianni Riotta. O meglio: hanno creato un profilo (magari per dare un’occhiata) e poi non l’hanno usato. Se si clicca sul loro nome compaiono scoraggianti “Ferruccio (Paolo, Gianni) non ha amici”.
Fonte: Marianna Aprile, Novella2000, 25/09/2008, pp. 28-33

•2009

CESARE ROMITI: «[…] Una volta un consigliere ce l’aveva perché il Corriere aveva scritto un paio di articoli sulla Banca d’Italia che non erano piaciuti a qualcuno. Mi chiese per lettera la testa del direttore, che era Ferruccio de Bortoli. Io gli dissi: «Benissimo, porto la sua richiesta in consiglio d’amministrazione». Lui allora si riprese la lettera e la stracciò»
Fonte: Paolo Madron, Il sole 24 ore 15/2/2009

C’è un bel pastrocchio politico legato al rinnovo dei vertici Rai. Partito democratico e Popolo della Libertà s’erano messi d’accordo di portare alla presidenza Ferruccio De Bortoli, attuale direttore del Sole 24 Ore. Ma hanno fatto girare la notizia prima che De Bortoli sciogliesse la riserva (aveva chiesto una notte per pensarci) e sui giornali sono usciti addirittura gli organigrammi: Tizio al Tg1, Caio a Raidue, eccetera. Non so dire se De Bortoli s’è disgustato di queste indiscrezioni che mostravano, per l’ennesima volta, quanto poco conti la presidenza di viale Mazzini. Fatto sta che ieri mattina, mentre i siti erano già pieni delle sue foto, ha fatto sapere di voler restare dov’è. Il comunicato dice: «Ringrazio Dario Franceschini e Gianni Letta per l’offerta di presiedere la Rai, azienda patrimonio del Paese. Un incarico di grande prestigio per il quale mi ero reso disponibile. Dopo attenta riflessione ho però deciso di restare dove sono: a fare solo il giornalista».
Fonte: Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 10/03/2009

Rai Il nuovo presidente della Rai è Ferruccio De Bortoli, fino ad ora direttore del Sole 24 Ore e già direttore del Corriere della Sera (dopo la prima direzione di Paolo Mieli e prima di quella di Stefano Folli). La notizia non è ancora ufficiale, ma tutti la danno per scontata, e allora la accogliamo anche noi, sia pure con un dubbio minimo. Il nuovo direttore generale sarebbe Mauro Masi, già segretario generale della Presidenza del Consiglio. Il nuovo direttore del Sole 24 Ore sarebbe l’attuale direttore del Messaggero, Roberto Napoletano. Sugli altri movimenti, resta ancora un mistero abbastanza fitto, a parte la direzione del Tg1 che dovrebbe andare all’attuale direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, convinto da Berlusconi a guadagnar di meno.
Fonte: Giorgio Dell’Arti, Vanity Fair 18/03/2009

«Nel minuto successivo alla scossa del terremoto in Abruzzo c’erano già otto persone che l’avevano comunicato, facendo i cronisti, su Twitter» (Ferruccio De Bortoli, discorso d’insediamento al Corriere della Sera, 7/4/2009)
Fonte: Documento del CdR alla Redazione del CdS

«Per il mio ciuffo mi ispiro a Rita Levi Montalcini e a Fdb (Ferruccio de Bortoli, ndr)» (Morgan).
Fonte: Novella 2000, n. 17, 23/04/2009, p. 74

Irricevibile. Così ha definito il piano di ristrutturazione aziendale firmato Rcs Quotidiani il direttore del Corriere della sera, Ferruccio de Bortoli. A pesare sarebbe, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il taglio previsto di 70 giornalisti nella redazione dello stesso quotidiano di via Solferino, soprattutto attraverso la formula dei prepensionamenti. Nel frattempo, anche l’assemblea dei giornalisti ha respinto all’unanimità, sempre ieri, le ipotesi sui tagli di costi redazionali ed editoriali così come prospettati dall’azienda. E il termine usato per definire le misure che la casa editrice vorrebbe attuare è sempre lo stesso: «Ipotesi irricevibili».
Fonte: Marco Capisani, Italia Oggi 20/5/2009

EUGENIO SCALFARI: «[…] Che cosa doveva fare il direttore del “Corriere della Sera”, Ferruccio De Bortoli, di fronte alle dichiarazioni di Patrizia D´Addario e alla documentazione da lei esibita? Non pubblicare nulla e buttare tutto nel cestino? Ha fatto il suo dovere facendo cadere il suo pregiudizio contro un “gossip” che non è mai stato un semplice pettegolezzo ma, fin dal primo momento, una questione pubblica come noi l´abbiamo sempre ravvisata»
Fonte: Eugenio Scalfari, la Repubblica 21/6/2009

LINA SOTIS: «[…] Il Corriere crea dipendenza. Chi c’è stato rimane stregato. Incollato. Chi se ne va, o viene mandato… fa in modo di tornare. Ci sono due razze di giornalisti: Quelli che stanno al Corsera e quelli che ci vorrebbero andare. Ricordo Ferruccio De Bortoli quando era andato all’Europeo. Ci davamo appuntamento al bar come due carbonari. “Lina, quanto mi manca!” diceva come se parlasse di un’amante. Gaetanino Afeltra tutte le sere della vita è passato davanti al giornale per “vederlo”»
Fonte: Stella Pende, Panorama, 2 luglio 2009

Le cifre sono da brivido: durante la precedente gestione di Ferruccio De Bortoli, il quotidiano [IL SOLE 24 ORE, NDR] ha perso il 15 per cento di vendite in edicola. E secondo stime ancora approssimative, negli ultimi due mesi il giornale ha perso un altro 5 per cento.
Fonte: Anna Fasotti, il Manifesto 30/06/2009

Il 7 settembre il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli spiegherà i suoi piani editoriali alla redazione milanese. Il giorno successivo farà la stessa cosa con i colleghi di Roma. E poi, tra il 9 e il 15 settembre, verrà fissata la data del referendum interno che dovrà approvare o bocciare le linee guida per superare lo stato di crisi in via Solferino.
Fonte: Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 25/8/2009

Ieri il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, ha dato prova di grande onestà intellettuale, ricordando i giorni dopo l’11 settembre in cui convinse Oriana Fallaci a scrivere quell’articolo che - ampliato - sarebbe divenuto La Rabbia e l’Orgoglio. De Bortoli se ne compiace, a ragione, ma si rammarica di avere titolato, il giorno dopo: «L’Italia si divide nel nome di Oriana», che lui stesso definisce «Un titolo corretto, ma freddo, distaccato». Ebbe insomma, ammette, «il grande torto di seguire poi le maledette regole del politicamente corretto». Al di là dell’episodio, colpisce che il direttore del più grande quotidiano italiano - quello tradizionalmente letto dalla buona borghesia politicamente corretta - si pronunci contro le «maledette regole del politicamente corretto».
Fonte: Giordano Bruno Guerri, Il Giornale, 09/09/09

Il Corriere è insieme il sismografo e il portavoce degli equilibri dell’establishment, che il suo direttore Ferruccio de Bortoli conosce e interpreta meglio di chiunque altro.
Fonte: Il Foglio 22/09/2009

EUGENIO SCALFARI: «Sono amico di Ferruccio De Bortoli anche se spesso in questi ultimi mesi ho dissentito dalla sua linea giornalistica. Ma in casa propria ciascuno decide liberamente a quale lampione e con quale corda impiccarsi»
Fonte: Eugenio Scalfari, la Repubblica 11/10/2009

Il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, nella nota con cui ieri ha risposto a Eugenio Scalfari e a Marco Travaglio, parlando degli azionisti Rcs, scrive che «a volte assomigliano al Consiglio di sicurezza dell’Onu, tanto sono diversi tra loro». Un po’ consiglio dell’Onu, un po’ consiglio della Rai. In Rcs la partita si gioca all’interno del patto di sindacato. Gli azionisti si possono suddividere in tre gruppi.
Fonte: Gianmaria Pica, il Riformista 13/10/2009

Così la pensa appunto Ferruccio de Bortoli, che come i registi hollywoodiani preferisce scomparire dietro la macchina, anziché personalizzare il prodotto. Eppure ha alzato la voce, con due editoriali a muso duro, rispondendo alla zanzara Travaglio e a Eugenio Scalfari, che lo aveva accusato di renitenza alla leva nella guerra santa anti Berlusconi. Ha risposto per le rime: “Ingiusto e insultante”. Terzista, per qualcuno oggi è quasi sinonimo di collaborazionista.
Fonte: Maurizio Crippa, Il Foglio 14/10/2009

Indimenticabile, la prima volta di Silvio Berlusconi, era il 2007, e lei [MARIA ANGIOLILLO, NDR] apparecchiò il suo tipico tavolo da mix spurio, con Sandra Carraro, Pippo Baudo, Tronchetti Provera, Ferruccio De Bortoli e Bonaiuti.
Fonte: Michela Tamburrino, La stampa 15/10/2009

Scena: ai margini del consiglio d’amministrazione di Rcs Mediagroup. La data: il 14 ottobre scorso, due giorni dopo il sorprendente doppio editoriale anti-scalfariano di Ferruccio de Bortoli sul Corriere della sera, in cui il direttore scrive: «Il Corriere ha tra i principali soci la Fiat eppure ciò non ha impedito al giornale di esprimersi contro la concessione di altri incentivi al gruppo torinese». I protagonisti: John Elkann detto Yaki e Franzo Grande Stevens, che siedono per conto della Fiat nel cda del gruppo editoriale più importante del paese. Davanti a uno sconsolato Piergaetano Marchetti, presidente, i rappresentanti della Fiat consegnano agli altri azionisti un lungo sfogo contro il nuovo corso del Corriere. E lo concludono, appunto, con una minaccia: «La Fiat che interesse ha a rimanere azionista?».
Fonte: Fabrizio d’Esposito, Il Riformista , 20/10/09

Il Gran Pignolo [MAURO DELLA PORTA RAFFO, NDR] s’è un po’ stufato di fare solo le pulci ai gazzettieri. Complice non so quale corbelleria scritta da Paolo Valentino, corrispondente del Corriere da Washington, a proposito del pugile nero Jack Johnson, ha deciso di andare oltre: «Ho inviato un Sms di fuoco al direttore, Ferruccio de Bortoli. Mi ha telefonato affranto: “Che cosa abbiamo combinato stavolta?”. Gli ho annunciato che lancerò una raccolta di fondi per comprare il Corriere allo scopo di chiuderlo. tentato anche lui di aderire alla pubblica sottoscrizione. Lo capisco, pover’uomo. Devo andare dal notaio Franca Bellorini per formalizzare i dettagli tecnici. Non se ne può più di tutti questi errori».
Fonte: Stefano Lorenzetto, il Giornale, 13/12/09

• 2010
Suppongo che la Giornata della Memoria preveda delle celebrazioni.
Sì. Una prima cerimonia s’è svolta ieri. A Milano, nei sotterranei della Stazione centrale, area est, sono stati collocati due vagoni di legno ed è stata posata la prima pietra del Memoriale della Shoah, settemila metri quadri che saranno dedicati, come ha detto il presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, Ferruccio De Bortoli, «allo studio e allo scambio, per discutere, capire e meditare».
Fonte: La Gazzetta dello Sport Anno IV, numero 1073 27 gennaio 2010

[GIANCARLO MAZZUCCA, NDR] Si appassionò alla politica lavorando come giornalista economico al Corriere della Sera con Ferruccio De Bortoli.
Fonte: Barbara Romano, Libero 30/01/10

ANGELO RIZZOLI: «[DE BORTOLI, NDR] «Faceva il praticante al Corriere dei Ragazzi. Lo assunsi io al Corriere d’Informazione e poi al Corriere della Sera».
Fonte: Stefano Lorenzetto, il Giornale, 21/2/2010

STELLA TOBAGI: «ho molta stima di Ferruccio De Bortoli, ha grandi qualità umane».
Fonte: MICHELE BRAMBILLA, La Stampa 29/5/2010, pagina 13

«L’ultima cosa che vorrei fare è polemizzare con Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere del¬la Sera, non solo perché siamo amici da una vita, abbiamo lavo¬rato nello stesso giornale, ne ab¬biamo viste di tutti i colori e condi¬viso gli anni più belli eccetera ec¬cetera, ma anche perché la cosa su cui non concordiamo non ri¬guarda né lui né me, nel senso che parliamo di una vicenda in cui i nostri personali interessi non c’entrano neanche di stri¬scio. Mi riferisco al pasticcio Rizzoli del quale il Giornale si è occupato a lungo e con una serie nutrita di articoli, e il Cor¬r¬iere ha comin¬ciato a occu¬parsi da meno di una settima¬na. Per esem¬pio ieri, pubbli¬cando una let¬terona di Ange¬lo Rizzoli e una rispostona dello stesso Ferruccio de Bortoli piuttosto imbarazzata. Il lettore si domanderà che impor¬ta a noi di certe beghe fra ricchi. Il problema è che c’è di mezzo il Corriere ossia non un quotidiano qualsiasi, bensì uno strumento di informazione talmente potente da essere diventato un simbolo: chi lo possiede conta, e chi non lo possiede non può considerarsi ar¬rivato, sicché tutti brigano per conquistarne il controllo. Si dà il caso che un trentina di anni fa il simbolo in questione fu scippato al padrone legittimo, cioè Rizzoli, con una manovra che definire poco chiara è ridutti¬vo. Basti pensare che il suddetto Rizzoli, affinché non rompesse le scatole, fu trasferito dalla sua bel¬la casa in una prigione, dove tra¬scorse tredici-mesi-tredici. Nel frattempo i furbetti del salotto buono (buono per la tappezzeria e non per il resto) attuarono un piano per irrompere pres¬soché gratis in via Solferi¬no con tanti saluti allo stile che amano attribuirsi. Già. […]»
Fonte: Vittorio Feltri, il Giornale 31/5/2010 [FRAMMENTO NUMERO 211791]

Non si preoccupi, d’altra parte il direttore del «Corriere della sera», Ferruccio de Bortoli, al quale non deve stare molto simpatico, ha scritto che «finché c’è De Vita non c’è speranza». A proposito, come è andata a finire?
PASQUALE DE VITA: «Ma con De Bortoli ci siamo rivisti ed è stato un incontro cordialissimo... Abbiamo fatto addirittura una videochat insieme in diretta, poi una lunga chiacchierata... Tutto a posto, tutto a posto, e comunque non siamo noi a essere antipatici, siete voi che ci disegnate così».
Fonte: Marco Cobianchi, Panorama 10/06/2010

L’ultima volta che faccia aveva il direttore apparso nel sogno?
VITTORIO FELTRI: «Quella di Ferruccio de Bortoli, che però non è mai stato mio direttore, era solo mio compagno di banco al Corriere d’Informazione. A Ferruccio non l’ho detto. Non vorrei che si montasse la testa».
Fonte: Stefano Lorenzetto, Il Giornale 20/6/2010

In¬dossa cravatte di Roda
Fonte: Stefano Lorenzetto, il Giornale 27/6/2010, pagina 16

Ferruccio de Bortoli si è espresso in modo critico sulla dialettica azionisti-giornale. ‘Noi abbiamo un difficile rapporto’, ha detto un mese fa de Bortoli, ‘con la proprietà. Il numero di azionisti, elevato e in gran parte disinteressato allo sviluppo dell’editoria, costituisce una anomalia non solo italiana’.
Fonte: Gianfrancesco Turano, L’espresso 8/7/2010

CESARE LANZA: «Vorrei attorno alla mia bara tutti i grandi talenti, allora giovanissimi, che assunsi da direttore. Ferruccio de Bortoli, Gian Antonio Stella, Edoardo Raspolli»
Fonte: Giancarlo Dotto, Sette n.27, 8/7/2010

Meno 14,3 per cento a 475.000 copie medie diffuse. Questo il bilancio di metà anno del quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli che attraverso un ormai storico accordo tra azionisti fa capo tra gli altri a Medio-banca, Fiat, Generali, Intesa San Paolo, Pirelli, la famiglia Pesenti, Diego della Valle e la Premafin dei Ligresti.
Fonte: Giovanna Lantini, il Fatto Quotidiano 29/7/2010;

“Futuro incerto”, diceva Tonino Carotone e “incerto futuro” dice Ferruccio de Bortoli, limitandosi, il direttore del Corriere della Sera, a descrivere l’avvenire dell’industria dei media.
Fonte: Il Foglio 8/10/2010

LIBRI:

GOMEZ Peter e TRAVAGLIO Marco - Regime. Prefazione e postfazione di Beppe Grillo. Rizzoli, Milano 2004.

PICCHIO Nicoletta - Il ricambio. Una nuova classe dirigente per il futuro dell’Italia. Prefazione di Ferruccio de Bortoli Bibliografia. Indice dei nomi. Il Sole 24 Ore, Milano 2006.