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 2010  novembre 17 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "FLORIS, GIOVANNI"


Ricerca fatta con “Floris”

Il conduttore Giovanni Floris racconta che quando vede un ospite con la penna in mano cerca di capire quel che ha scritto per provocarlo con qualche domanda.
Tiziana Lupi, "Tv Sorrisi e Canzoni" 21/2/2004, pagina 15.

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In onda da questa sera (Raisat Extra, ore 21) il Tonight Show with Jay Leno, il talk show più seguito negli Usa insieme al Late Show di David Letterman (di cui Raisat ha l’esclusiva per l’Italia dal 1999). Alcuni vip italiani si dividono. […] Giovanni Floris invece ride di più con il Tonight Show: "Ma io non faccio testo: ho visto cinque volte Vacanze sul Nilo".
Marco Ferrazzoli, "Libero" 29/5/2004.

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Onda. Cosa manca a Raidue?
Moncalvo. «Raiuno e Raitre hanno, al di fuori del telegiornale, una struttura d’informazione che permette di produrre programmi del calibro di Porta a Porta e Ballarò. Raidue non ce l’ha, è un problema. […] Chiunque vada in onda, vale anche per Anna La Rosa, deve avere garantita una struttura redazionale alle spalle, altrimenti è bruciato. Se Vespa e Floris non avessero dei grandi professionisti che lavorano per loro, non riuscirebbero ad andare in onda».
ONDA TV 13/11/2005

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Occorre capire se gli interessi di Berlusconi abbiano coinciso o meno (...) con l´interesse degli italiani ad avere un sistema televisivo pluralista, operante in condizioni di concorrenza. Se coincidono è possibile affermare che gli interessi politico-imprenditoriali di Berlusconi sono stati salvaguardati nella misura in cui collimavano con gli interessi degli italiani. (...) In caso contrario, il premier ci avrebbe guadagnato e gli italiani ci avrebbero rimesso. (da "Monopoli" di Giovanni Floris – Rizzoli, 2005 – pag. 56)
La Repubblica 19/11/2005, pag.18 Giovanni Valentini

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[SANTORO] C’è Floris, il suo erede.
«É bravo. Ma noi venivamo guardati anche da una parte della destra. Ballarò ha un pubblico più definito. E la sua filosofia è meno delineata della nostra. Floris si affida al dibattito. Noi esprimevamo un punto di vista. Oggi in tv lo fa solo Ferrara. Però lo fa con le parole, mentre noi usavamo anche le immagini. E lo fa in una tv con indici di ascolto bassi, chissà perché».
Massimo Gramellini La Stampa, 27/05/2004

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[ENZA SAMPÓ:] «[…] Biagi mi manca. Come Santoro; ma preferisco Floris, è meno autoriferito».
Corriere della Sera 20/02/2006, pag.19 Aldo Cazzullo

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[TOTÓ CUFFARO] Santoro o Floris?
«Floris è più settario di Santoro, ma lo fa con educazione. Mi dice: ”Sei disponibile?”. Io dico di sì. Poi trova una scusa all’ultimo momento per disdire».
Corriere della Sera 24/8/2006, Claudio Sabelli Fioretti

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Ciò significa, nel Paese in cui tutto si può dire rimanendo impuniti, che: […] 6) Aveva ovviamente torto Giovanni Floris (che è anche peggio di Santoro) in quelle due vergognose puntate pre-elettorali titolate «Perché l’Italia non cresce più» e «Quale eredità lasceranno Berlusconi e Tremonti sulle tasche degli italiani». L’eredità: eccola.
Il Giornale 07/09/2006, pag.1 Filippo Facci

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Li chiamano i "rompiscatole" della televisione italiana. Sono i vari Antonio Ricci (Striscia), Giovanni Floris (Ballarò), Michele Santoro (Anno Zero), Davide Parenti (Le Iene), Andrea Vianello (Mi manda RaiTre). La loro regina è Milena Gabanelli, Report. Fanno inchieste, denunciano malcostume e storture, senza badare al peso di chi disturbano. Lo fanno con linguaggi diversi, ma mirano sempre lì. Fanno solo i giornalisti, dice la Gabanelli, "non c’è nulla di eroico. Non basta indignarsi, bisogna fare battaglie civili". Sarà, ma sono centinaia le diffide e le querele sulle loro spalle.
Leandro Palestini, la Repubblica 14/11/2006, pagina 54

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Decisamente più contenuto, causa croniche ristrettezze di budget per Raitre, il festeggiamento per l’ultima puntata di «Ballarò». Un brindisi formato famiglia con spumante, tartine, dolcetti, spiedini di prosciutto e melone per lo staff di Giovanni Floris con moglie e bimbo.
Giovanna Cavalli, Corriere della Sera 21/6/2007 (Dagospia)

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[…] Della Polverini si occupano sempre più spesso giornali e tv. Giovanni Floris, il conduttore di Ballarò, la invita di frequente. E lei, per ringraziarlo, ha organizzato di recente una presentazione dell’ultimo libro del giornalista, alla quale ha partecipato - indovinate chi? - Veltroni. Che in una giornata densa di vertici sulla crisi di governo ha trovato il tempo per onorare l’impegno preso con Renata.
Corriere economia 11 febbraio 2008, Enrico Marro

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[BRUNO VESPA:] «Fa una tv schierata, non tanto negli ospiti quanto nel taglio e nei servizi, ma più aperta al pluralismo. Una tv di sinistra, ma fatta con garbo e bravura».
Libero 14 marzo 2008, BARBARA ROMANO

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[MICHELE SANTORO:] «[…] Conosco la storiella: gli altri sono obiettivi, io e Travaglio no. Mentana dirà che è obiettivo, Floris che è 2 volte obiettivo, Vespa che ha il binocolo con 3 lenti. Perfino Ferrara e Feltri danno lezioni di obiettività […]. Adesso Italia 1 vorrebbe Floris: sarei curioso di vederlo a Mediaset, ma la Rai deve fare di tutto per tenerselo».
Andrea Scanzi, La Stampa 29/8/2008, pagina 41

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[…]libro di Floris uscito in questi giorni: La fabbrica degli ignoranti, Rizzoli.
Luca Ricolfi, La Stampa 25/9/2008

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[GIANNI ALEMANNO] Santoro o Floris?
«Floris è migliorato. Non è più fazioso. Da Santoro certe volte sembra di stare in un tribunale di quarta categoria».
Claudio Sabelli Fioretti, La Stampa 29/9/2008, pagina 10

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[VITTORIO FELTRI:] «No, piano: io mi presento solo da Mentana a Matrix e da Vespa a Porta a Porta. Da Santoro ad Annozero e da Floris a Ballarò, anche se mi invitano sempre, no, non vado e non andrò». Perché? «Per le stesse ragioni che, credo, quei due programmi non piacciono a Berlusconi». […] Cosa c’è che non funziona lì? «C’è che Santoro e Floris, molto bravi entrambi, sia chiaro, costruiscono le serate con una strategia meticolosa, le pianificano, sanno cosa accadrà minuto dopo minuto, c’è un canovaccio preciso, c’è un teorema fazioso...». Fazioso? «Di solito fazioso da dimostrare e così, per riuscire nell’operazione giornalistica, che fanno?». Che fanno? «Invitano quattro esponenti dell’opposizione, di solito tipi agguerriti, e due esponenti del governo che, dopo pochi minuti, sono inevitabilmente schiacciati».
Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 8/10/2008, pagina 11

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[EMILIO FECE:] Com’è la politica in tv?
«Noiosa. Fanno i pastoni, si preoccupano dell’authority. […] Floris è bravissimo, schierato ma furbo, mai malvagio. […]».
Andrea Scanzi, 15/10/2008, www.lastampa.it HTTP://WWW.LASTAMPA.IT/REDAZIONE/CMSSEZIONI/SPETTACOLI/200810ARTICOLI/37327GIRATA.ASP

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[LUCIANO RISPOLI] Chi è il re del talk show politico? «Sono tre i grandi protagonisti del nostro tempo: Santoro, Floris, Vespa».
Giancarlo Perna, Il Giornale, 24/11/2008, pg. 17

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[EMILIO FEDE] I migliori giornalisti tv?
«Mentana per come conduce. Apprezzo la faziosità intelligente di Floris. Poi, la Gabanelli. Non condivido, ma la sua è una signora tv di inchiesta».
Giancarlo Perna, il Giornale 26/1/2009

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[…] A ’Ballarò’ le facce sono spesso le stesse, con l’effetto teatrino che incombe (e Giovanni Floris che cammina su e giù per lo studio, nei momenti topici, con effetti atletici).
Edmondo Berselli, L’Espresso, 19 marzo 2009

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L’altro giorno, di buon mattino, mi è arrivato un sms di Giovanni Floris. Non gli era piaciuto un nostro articolo che metteva in fila le trasmissioni Tv dedicate, in una settimana, al divorzio di Berlusconi (l’Infedele di Lerner, Annozero di Santoro e, appunto, il suo Ballarò). Legittimamente rivendicava di aver avuto un atteggiamento diverso dagli altri. E per dirmelo, cominciava così: «Se aveste avuto un approccio serio...». Capito? Il solito sistema della sinistra che si sente moralmente e culturalmente superiore: non accettano una discussione alla pari. Se sei in disaccordo con loro, evidentemente, usi un approccio non serio. Sei un superficiale. Un venduto. Un mentecatto. Non si accontentano di difendere le loro ragioni: si sentono, ogni volta, in dovere di darti una lezione di etica […].
Mario Giordano, il Giornale 11/5/2009

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TELEVISIONE Annozero costa 210mila euro a puntata, Che tempo che fa 175mila, Ballarò 105mila. Per la conduzione e la direzione del suo programma, Michele Santoro guadagna 700mila euro l’anno, Fabio Fazio due milioni, Giovanni Floris 350mila.
Andrea Valle, Libero 29/09/2009

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[…] Tutti i politici strillano che la democrazia ha bisogno di un’informazione libera. Ma non hanno rispetto dell’autonomia dei giornalisti. Arrivando così a conclusioni paradossali. Seguendo la logica distorta del segretario del Partito democratico, anche Giovanni Floris, il conduttore di Ballarò, dovrebbe essere ritenuto un dipendente prima di Walter Veltroni e poi dello stesso Franceschini. In quanto proprietari di fatto della Rete3 che la spartizione della Rai in lotti gli ha assegnato.
Giampaolo Pansa, Il Riformista 28/5/2009

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[FEDELE CONFALONIERI] Chi le piace fra i vari conduttori televisivi?
«Floris è bravo. Anche se si è un po’ incupito. Santoro è bravo. Ma adesso con Travaglio, col Torquemada della mutua…».
Claudio Sabelli Fioretti, La Stampa 2/11/2009

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[…] A Ballarò, a Raitre, da Giovanni Floris, hanno invece un serio problema: la forfora. Sì, perché coloro ai quali tocca la (s)ventura di approdare in quello studio televisivo capita il cosiddetto «effetto bianco Natale»: no, non c’è il freddo polare, è che la neve viene evocata dall’ostile presenza di più o meno grandi «coriandoli» di cuoio capelluto sulle giacche scure dei partecipanti. Nell’ultima puntata il malcapitato più colpito dalle riprese è stato l’accademico Remo Bodei, ma ogni martedì ha regalato visioni forforose di vip. L’unica possibilità di sfuggire al fastidioso impoverimento? Indossare abiti chiari, magari bianchi. Cogliendo l’occasione delle prossime festività natalizie, in Rai c’è chi vuole regalare a Floris una copia del libro di Melissa Panarello intitolato «Cento colpi di spazzola»: forse capirà che nello studio proprio questo oggetto latita.
Pierre de Nolac, Italia Oggi 03/12/09

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[…] Com’è possibile farlo quando l’azienda controllata dal capo di Brunetta cerca di ingaggiare i conduttori della Rai offrendo loro di più (sarebbe accaduto con Floris, per stare alle indiscrezioni)?
Massimo Mucchetti, Corriere della Sera 6/12/2009

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Aria di rivolta tra i conduttori dei programmi di informazione della Rai. Quelli toccati dal provvedimento della Commissione di Vigilanza e non solo. Ieri, a Roma, alla Federazione della stampa, è andato in onda "l’orgoglio del Servizio pubblico". Milena Gabanelli e Lucia Annunziata, Giovanni Floris e Michele Santoro, Riccardo Iacona e Andrea Vianello, dopo aver espresso la loro preoccupazione per una Rai imbavagliata alla vigilia di una importante consultazione elettorale, hanno dato una sorta di "ultimatum" ai vertici aziendali: entro due giorni bisogna fare qualcosa di concreto, la Rai deve impugnare il provvedimento prima che le norme saranno pubblicate dalla Gazzetta Ufficiale. […] Altrettanto fermo Giovanni Floris (Ballarò) che usa una metafora per spiegare quello che sta succedendo al Servizio pubblico. «Si assiste a una bulimia dei partiti. La politica tenta di inghiottire definitivamente la Rai. Non so dove porterà una impostazione di questo genere. Ma è chiaro che si punta a una precisa tipologia di trasmissioni, a una certa fascia oraria che viene svuotata dea suo pubblico», avverte il giornalista.
LEANDRO PALESTINI, la Repubblica 11/2/2010

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[…] Quanto a Ballarò colpisce la felicità giovane e orgogliosa del conduttore Floris per il suo programma. Passeggia nell’etere di RaiTre con lo stesso gusto vincitore con cui si porta in giro in città la prima bella ragazza conquistata nella vita, esibita con un silenzioso e infantile ”vedete? È mia!”. Ormai bisogna valutare l’insieme di questi programmi perché l’oltraggio di non considerarli la fine del mondo dell’informazione politica li ha fortemente legati. Esempio: martedì sera (23 febbraio) Floris a Ballarò ha dato al suo programma una copertina alla copertina del bravissimo comico Crozza. Il protagonista era Roberto Natale (Federazione della stampa) invitato in modo un po’ perentorio a dire come sarà povera la televisione e il mondo quando Ballarò e i suoi fratelli saranno sospesi per insufficienza di rappresentanza politica. […] Floris stava chiedendosi in pubblico e senza imbarazzo che cosa ci riserva il destino se improvvisamente dal Suo, o da altri programmi analoghi, mancassero ”loro ”. Chi sono loro? Sono ”gli ospiti”, sono sempre gli stessi, chi per intere legislature, chi per lunghi anni, a cavallo fra un governo e l’altro . Ed ecco gli ospiti di Floris la sera del 23 febbraio: Bersani (invece di Franceschini), Scaiola (invece di Bondi), Bocchino (invece di Cicchitto), Polito (invece di Adornato), Todini, giovane imprenditrice carina (invece di Guidi, giovane imprenditrice carina, invece di Marcegaglia che non può esserci sempre). Fate presto a immaginare i nomi di riserva, non più di dieci in uno stretto elenco senza eccezioni. Dai rispettivi elenchi nessuno sgarra mai. Floris si pone come fine massimo l’accostare le due parti e indurle a ”fare insieme”. […].
Furio Colombo, il Fatto Quotidiano 25/2/2010

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Manifestazione a via Teulada per protestare contro lo stop ai talk show politici in Rai. C’erano, tra gli altri, Floris («La politica deve dimenticarsi di poter scegliere chi va e chi non va in onda») […].
Alessandra Longo, la Repubblica 3/3; Paolo Conti, Corriere della Sera 3/3/2010

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[…] Il premier è ossessionato da alcuni fantasmi e pur essendo un grande esperto di comunicazione dimentica che le trasmissioni di Santoro e Floris spostano pochissimi voti. Dimentica che, nell’epoca di Internet, l’informazione viaggia per mille altri canali.
Aldo Grasso, Corriere della Sera 18/03/2010

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[…] È il caso di Giovanni Floris che, privato momentaneamente del suo «Ballarò», ha trovato ospitalità sul sito web de La Repubblica. La formula inventata dal giornalista, che come Bruno Vespa non ha un diritto di esclusiva con la Rai, è un «Giro d’Italia 4x4» per le regionali.
Emilio Gioventù, ItaliaOggi 19/3/2010

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[MAURIZIO MILANI] L’inchiesta di Trani?

«Berlusconi mi piace, Santoro e Floris li guardo ma hanno tirato troppo la corda. Se mi diffamano cerco di fermare chi mi ha diffamato, è normale. Come si dice: "Chi è causa del suo mal..."».
Fabrizio Biasin, Libero 22/3/2010

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Parallelamente a Santoro, alcuni suoi colleghi stanno cercando alternative alla televisione. Stoppato dal cda Rai, Giovanni Floris ha messo in piedi un Ballarò tour, quattro appuntamenti in giro per l’Italia, ed ha goduto dell’ospitalità di repubblica.it.
Il Sole-24 Ore 27/3/2010

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[…] Santoro e Floris producono dividendi per la rete, Vespa arranca.
Carlo Tecce, il Fatto Quotidiano 9/4/2010

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[…] Va detto che non ci si salva neppure quando Travaglio fa i nomi per esteso – ne sanno qualcosa Walter Veltroni (uno che secondo Travaglio era ”in coma vigile” agli albori del Pd), Gianni Cuperlo (definito ”uno sfigato”), Giovanni Floris (a lungo chiamato ”Vespino”, con somma disapprovazione per Vespa) […].
Marianna Rizzini, Il Foglio 24/04/2010

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Si sposta da piazza del Popolo a Villa Borghese la manifestazione «Roma si Libra», grande festa degli editori e dei librai romani che, dopo il successo dello scorso anno, prepara la sua seconda edizione […]. Hanno già dato la loro adesione, tra gli altri, Giovanni Floris, […].
Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 08/05/2010

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L’altra sera, scaricando insulti sugli ospiti di Ballarò, Silvio Berlusconi ha confermato ciò che di lui già si conosceva. Un padroncino iracondo che tratta i giornalisti Rai come servitù a cui sbattere il telefono in faccia e da licenziare in tronco se non rigano dritto. Floris ha reagito a tono e si è meritato l’applauso di quanti cominciano ad averne piene le scatole di questi presunti statisti la cui arroganza è direttamente proporzionale al malgoverno del Paese […].
Antonio Padellaro, il Fatto Quotidiano 3/6/2010;

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[…] Le telefonate in diretta di Berlusconi a Ballarò negli ultimi due anni sono state quasi un’abitudine. Il 18 ottobre del 2008 chiamò per apostrofare Epifani e Bersani, ospiti in studio. Il tentativo di Floris di costruire un contraddittorio fu inutile: Berlusconi si limitò a riagganciare, secondo il principio per cui le regole della comunicazione le stabilisce lui. E in effetti evitare la discussione, non lasciare diritto di replica alla controparte e non permettere a nessuno di confutare le proprie affermazioni è uno dei vantaggi di intervenire telefonicamente e inattesi e di chiudere la comunicazione al momento giusto. Comunque, un po’ meglio a Floris andò il 27 ottobre del 2009, che dopo lo sfogo in diretta del premier, riuscì a farlo dialogare almeno in parte con gli ospiti in studio. Nel giorno della sentenza Mills, il premier chiamò per attaccare i giudici: ”L’anomalia italiana non è Silvio Berlusconi, ma sono i pm e i giudici comunisti di Milano che da quando Berlusconi è sceso in politica lo hanno aggredito in tutti i modi. I pm sono la vera opposizione nel nostro Paese”. Poi accusò Floris e il suo programma, secondo un ritornello diventato abituale negli anni: ”Lei fa dei processi pubblici nei miei confronti e senza contraddittorio nella tv pagata da tutti i cittadini. Le ricordo che la televisione non è sua. Ho assistito agli interventi degli esponenti della sinistra, ho assistito al festival delle falsità e della calunnia. La tv pubblica italiana ha una prevalenza assoluta di giornalisti di sinistra e di programmi di sinistra e attacca il governo”. Una situazione ”unica in tutto il mondo occidentale”.
Wanda Marra, il Fatto Quotidiano 3/6/2010

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L’intervento telefonico a Ballarò dell’onnipresente Silvio Berlusconi (nel pomeriggio aveva partecipato al ricevimento del Quirinale per la Festa della Repubblica democratica con quell’"allegra spensieratezza" – così riferiscono le cronache – che certamente si conviene a un presidente del Consiglio di un Paese in crisi), il quale dopo aver dichiarato che ”non è accettabile sentire in una Tv di Stato certe menzogne!”, ha buttato giù la cornetta, con la signorilità che sempre lo contraddistingue, ha suscitato il solito canaio. Floris si è preso la parte dell’eroe perché ha replicato che ”è inaccettabile in una tv che si inizi un dialogo, ma poi si insulti e si butti giù il telefono” e ha avuto l’approvazione del presidente della Rai Paolo Garimberti […].
Massimo Fini, il Fatto Quotidiano 5/6/2010

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I compensi segreti Rai.
La Rai spende 1,31 miliardi di euro per riempire i palinsesti: 903 milioni per il personale dipendente e relativi oneri fiscali e previdenziali, 139 per i contratti di esterni (Giovanni Floris, Bruno Vespa), 268 per serie televisive e appalti […].
Carlo Tecce, il Fatto Quotidiano, 8/6/2010

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[…] Bruno Vespa, che è esterno, prende invece più del doppio: 1,2 milioni, mentre "Ballarò" porta nelle tasche di Giovanni Floris 450 mila euro l’anno. Anche il conduttore in forza a RaiTre uscendo dall’azienda oggi guadagna più di prima, assumendosi come contropartita, dicono i suoi, "i rischi insiti in una collaborazione a tempo".
Emiliano Fittipaldi, L’espresso 17/6/2010

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Stipendi annui lordi di alcuni giornalisti e manager Rai: […] Giovanni Floris, 450mila.
il Giornale, 8/7/2010

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[…] Ma non bastano i dipendenti, perché la Rai spende ogni anno poco meno di 160 milioni di euro per le prestazioni di lavoro autonomo. E in questa cifra ci sono quasi tutti i super conduttori che da tempo hanno capito che ci si riesce a mettere in tasca di più da lavoratori autonomi che da direttori alle dipendenze. Una scelta fatta da Floris e da Bruno Vespa, e che stava per fare quest’anno anche Santoro, che in extremis ci ha ripensato […].
Franco Bechis, Libero 8/7/2010

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[MAURIZIO COSTANZO:] «[…] Guardo con simpatia Ballarò di Floris ma, in generale, è difficile fare i talk con i politici di oggi […]».
Michela Auriti, Oggi, n. 37, 15 settembre 2010, pag. 49

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[…] Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, il programma di Rai Tre diventato un vero e proprio caso per le numerose telefonate indiretta del premier. Floris percepisce dalla Rai un compenso che si aggira sui 450 mila euro all’anno vantando, però, un piccolo primato personale. All’inizio della passata stagione Floris ha formalmente lasciato l’azienda, passando così fra le risorse esterne. Ma visto che il futuro è un’ipotesi, il conduttore di Ballarò ha chiesto e ottenuto di poter inserire nel contratto una particolare clausola grazie alla quale, quando lo riterrà opportuno, potrà tornare ad essere un dipendente Rai, e non più un libero professionista. Anche questo contratto, definito quanto mai strano perfino dall’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della tv pubblica guidato da una maggioranza di sinistra, è stato siglato da Floris con Masi.
Enrico Paoli, Libero 21/10/2010

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Stipendi di alcuni conduttori televisivi italiani […]. La paga di Giovanni Floris va calcolata, da contratto, sulla media del triennio: 450mila euro lordi per il primo anno, 500mila per il secondo e 55omila per il terzo.
Beatrice Borromeo e Carlo Tecce, Il Fatto Quotidiano 28/10/2010