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 2010  novembre 17 Mercoledì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "FLAMIGNI, CARLO"


Ricerca fatta con "Flamigni"

[…] Il dott. prof. Flamigni, presidente Ds del Consiglio comunale e luminare della ginecologia […].
Aldo Cazzullo, ”Corriere della Sera” 15/10/2003 – Scheda Parrini su GUAZZALOCA, GIORGIO

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[…] il professor Carlo Flamigni, che dirige la prima clinica ostetrica ginecologica dell’università di Bologna ed è presidente della Società italiana di sterilità e fertilità (Sifes) e Medicina della riproduzione (Mr).
Salute di Sorrisi e canzoni, n. 29 settembre 2001 pag 8

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Carlo Flamigni, presidente del Cecos che associa i centri per la conservazione del seme: «Stanno costruendo un mostro medievale [...] Odioso sarebbe dover dire alle coppie non sposate: se fate un figlio per conto vostro va bene, se invece chiedete un aiuto a noi dobbiamo negarvelo. Ma se la sterilità è una patologia da curare, bisogna concludere che questo Stato vuole curare solo le persone sposate».
Vera Schiavazzi, m.s., la Repubblica 05/02/1999; Maria Serena Palieri, l’Unità 06/02/1999

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[…]Maria Cristina Meriggiola, ricercatrice presso il Policlinico Sant’Orsola di Bologna che, con l’équipe coordinata da Carlo Flamigni, lo [L’ANTICONCEZIONALE CHIMICO PER UOMO] sperimenta dal 1994 […].
Paola Coppola, Macchina del Tempo, maggio 2003 (n.5)

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[…] Carlo Flamigni, del Comitato nazionale di Bioetica.
Matteo Bartocci, il manifesto, 8/9/2004

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Il professor Francesco Agnoli, docente di storia a Trento, studioso di filosofia della scienza […]: «C’è la congiura del silenzio. Nessuno spiega che nella fecondazione artificiale l’ovaio viene gonfiato farmacologicamente fino a raggiungere le dimensioni di un melone. Né che le donne vanno incontro a gestosi, placente previe, malformazioni fetali, gravidanze extrauterine, lesioni vascolari. Né che l’iperstimolazione ovarica può provocare una sindrome pericolosa per la loro stessa vita. Né che vengono sacrificati 92 embrioni su 100. Né che solo il 15% delle coppie ottiene il figlio desiderato. Né che per i bambini nati così esiste il dubbio della comparsa di anomalie tardive, malattie di tipo degenerativo a carico del sistema nervoso e dei muscoli. Non sono io ad affermare tutto questo, bensì il campione della sperimentazione, uno dei maggiori esperti di fisiopatologia della riproduzione umana, il professor Carlo Flamigni, direttore dell’Istituto di clinica ostetrica e ginecologica di Bologna, nel suo libro La procreazione assistita edito dal Mulino […]. La donna, stimolata a produrre non uno ma dieci ovuli per volta, rischia - è Flamigni a scriverlo nel suo libro - parti prematuri, gravidanze multiple, bimbi nati piccoli, parti cesarei, con una mortalità perinatale del 20% circa. Lo stesso professore avverte che ”sembra giustificato il timore di un aumento delle malformazioni fetali e dell’incidenza di anomalie dei cromosomi sessuali”. […] il professor Flamigni ha fatto nascere 34 bimbi mediante crioconservazione dei gameti femminili. Dopodiché ha scritto: ”Per uscire dalla fase sperimentale è necessario dare, ai 34 già nati, almeno altri 200 fratelli. Solo così riusciremo a sapere se il congelamento degli ovociti è realmente innocuo e potremo sostituirlo al congelamento degli embrioni”». In pratica vuol creare 234 persone a rischio allo scopo di capirne di più.
«[…] E qual è una delle cause di sterilità che il professor Flamigni cita più volte nel suo libro? Pagina 10: ”Il diffuso ricorso all’aborto volontario e l’uso di anticoncezionali endouterini” […]. Infatti su 100 embrioni tirati fuori dall’azoto liquido, 30 risultano morti. È evidente che anche gli altri 70 saranno in parte deteriorati, ma l’ineffabile Flamigni non è in grado di quantificare: ”Alcuni mostrano di avere almeno una cellula danneggiata”. Pagina 81. Però lui li impianta ugualmente. Che cosa nascerà da embrioni danneggiati trasferiti in utero? Al difensore della procreazione assistita interessa ben poco: avendo compiuto 71 anni, ha confessato candidamente che non arriverà ”a vedere come andrà a finire” […]».
Stefano Lorenzetto il Giornale 19/09/2004

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Carlo Flamigni di Bologna, uno dei più noti esperti di riproduzione umana e attualmente membro del Comitato di Bioetica nazionale.
CORRIERE DELLA SERA, 6/9/2007, A.BZ.

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[CARMINE] Nappi ragiona principalmente da medico: «A noi esperti serve un confronto vero, quello che il mio amico ginecologo Carlo Flamigni chiama "un’isola di stranieri felici" dove dialogare delle nostre cose senza l’interferenza della politica e le strumentalizzazioni. Perché questo clima da caccia alle streghe danneggia in primo luogo le donne. La 194 va bene così com’è, semplicemente vorrei che il legislatore imponesse un limite temporale oltre il quale non è possibile fare un aborto terapeutico. Un limite uguale per tutti».
Liberazione 14 febbraio 2008, Laura Eduati

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«Curarli, sempre. Senza fissare limiti temporali. Anche se i genitori sono contrari». Il Comitato nazionale di bioetica licenzia in via definitiva il parere sui neonati molto prematuri, quelli di 22-25 settimane. Quelli partoriti quattro mesi e mezzo prima della scadenza naturale e che rischiano pesanti handicap a causa dell’incompleto sviluppo. Parliamo di bambini che possono sì sopravvivere, ma che possono andare incontro a un’infanzia penosa. […] In sei hanno detto no, Carlo Flamigni, Demetrio Neri, Monica Toraldo di Francia, Grazia Zuffa, Laura Guidano e Claudia Mancina. […] «Il desiderio espresso dai genitori deve essere vincolante per i neonatologi – dissente Flamigni ”. Parliamo di terapia di frontiera per la quale occorre il loro consenso» […].
Margherita De Bac, Corriere della Sera 1/3/2008

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[…] Carlo Flamigni, pioniere della fecondazione artificiale, assegna un sette più alla Turco, ma ritiene che il punto debole della legge stia nel limite dei tre embrioni impiantabili.
La Stampa 1/5/2008

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MASSARENTI Armando. Filosofo. Giornalista. […] Nel 1996 ha scritto, insieme a Carlo Flamigni, Maurizio Mori e Angelo M. Petroni, il Manifesto di bioetica laica.
Giorgio Dell’Arti Massimo Parrini, Catalogo dei Viventi 2009, Marsilio 2008

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[…]«La maternità non è più un dovere ma un diritto» spiega Carlo Flamigni, ginecologo e membro della Commissione di Bioetica. Nel suo studio bolognese, l´età media delle pazienti che cercano una gravidanza è di 38 anni. Fare figli "in extremis" significa anche avere una fertilità più ridotta. Capita di dover ricorrere alla medicina. «Fino a 43 anni i medici possono facilitare la gravidanza - dice Flamigni -. Dopo, le possibilità sono davvero infime». Usa proprio questo aggettivo, "infime". E poi, aggiunge, ci sono i rischi di malattie genetiche e di complicazioni durante la gravidanza, che aumentano dopo i 40 anni. Eppure la legge sulla procreazione assistita non prevede un limite di età, come per esempio quella sull´adozione. Il limite implicito è la fertilità della donna. «Ci sono pazienti - racconta Flamigni - che sono pronte ad affrontare pesanti cure ormonali, diversi tentativi di fecondazione e aborti ripetuti, pur di continuare a sperare. Cerco di scoraggiarle, ma loro insistono» […]. L´emancipazione delle donne si scontra ancora contro il muro biologico, contro madre natura. Sulla capacità riproduttiva non esistono le pari opportunità fra i due sessi. «La natura è ingiusta» commenta Flamigni. Gli uomini cominciano ad avere problemi di sterilità a 60 anni, le donne quasi vent´anni prima.
Anais Ginori, la Repubblica 30/10/2008

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[LUCETTA SCARAFFIA] Con chi litiga di più nel Comitato nazionale per la bioetica? «Col ginecologo Carlo Flamigni, il padre della fecondazione assistita. É molto difficile discutere con lui. Certamente Flamigni parlerebbe di me nello stesso modo. Ma serve un simile organismo? Non saprei. […]».
Stefano Lorenzetto, Panorama, 1 gennaio 2009

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[…] Nel ”99 fu un altro professore, il ginecologo Flamigni […] fece notare che Guazzaloca aveva solo la licenza media. «Commise un errore: ho solo la licenza elementare, sono andato in macelleria a quattordici anni. Ma il professor Flamigni fu il vero stratega, inconsapevole e gratuito, della mia campagna. Il giorno dopo il tassista non volle le 5.200 lire della corsa: "Siamo già in pari. Anche io ho cominciato a lavorare a quattordici anni" […]».
Aldo Cazzullo, Corriere della sera 16/3/2009

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[…] «Al profilattico bisognerebbe fare un monumento, ha salvato più vite di Garibaldi» scherza ma non tanto il ginecologo Carlo Flamigni.
Michele Smargiassi, la Repubblica 20/3/2009

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[…] Dal 2004 si celebra in Italia il Darwin Day, ”Natale” secolarista a opera dell’Unione degli Atei di Carlo Flamigni e Margherita Hack.
Il Foglio 9/04/2010

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[…] Carlo Flamigni, pioniere della fecondazione assistita in Italia, si è congratulato con il «padre scientifico di quattro milioni di bambini» [ROBERT EDWARDS]. Secondo Flamigni dopo le prime fasi di avvio delle tecniche che portarono alla nascita di Louise Brown ora il percorso sembra rallentato: «Ogni anno aumentano le gravidanze nelle varie fasce di età dell’1%, tranne che fra le donne dopo i 40 anni, proprio quelle che hanno maggiori problemi. È su queste che bisogna concentrare gli sforzi».
Scheda 1391899

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[…] I «papà» dei bimbi italiani concepiti in provetta, arrivati poco dopo la piccola Louise Brown, sono Piergiorgio Crosignani a Milano, Vincenzo Abate a Napoli, Ettore Cittadini a Palermo, e Carlo Flamigni: «Al Nobel Edwards dobbiamo gratitudine per le intuizioni brillanti di ordine biologico, genetico ed etico».
Elena Lisa, La Stampa 5/9/2010

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[…] Primati e ricerche di avanguardia anche all’Università di Bologna, il «terzo polo» delle nascite da record. Carlo Flamigni è il nome storico e ha inaugurato la sua casistica di bambini, venuti dalla provetta, nel 1984. Da allora si è occupato di ricerche sul congelamento di embrioni e di ovuli, di gravidanze in donne in menopausa, di problemi etici legati a queste tecniche, optando per un approccio laico al problema, anche come membro del Comitato nazionale di bioetica […].
Adriana Bazzi, Corriere della Sera 06/10/2010