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 2010  novembre 16 Martedì calendario

SHOPPING, MAXI SCHERMI E LAVANDERIA COSÌ IL TRENO PRIVATO SEDUCE I PENDOLARI - TORINO

Trenta passeggeri, meglio trenta pionieri. Sono i pendolari del futuro, quelli che ieri mattina alle 7,10 sono saliti a Torino Lingotto sul primo treno privato passeggeri che ha percorso la rete italiana. Un piccolo passo per Giuseppe Arena, orgoglioso amministratore delegato di ArenaWays, forse un passo importante per le ferrovie italiane. Naturalmente il primo viaggio ha le stimmate del sistema Italia, e subisce i colpi dei soliti burosauri: un treno pendolari senza fermate intermedie, abolite da una grida dell´Ufficio regolazione dei servizi ferroviari con una sua sigla (Usfr) e la motivazione che se il treno privato facesse le fermate intermedie, diventerebbe concorrenziale con le Fs. Dunque non può.
Il viaggio è inevitabilmente kafkiano. I trenta pionieri salgono a Torino sapendo che non scenderanno se non a Milano. Lungo il percorso il treno si ferma in aperta campagna, staziona il tempo necessario a rispettare l´orario come se stesse davvero effettuando una fermata, e poi riparte sfrecciando lungo le pensiline della stazione saltata. Fino a quando durerà il viaggio dell´assurdo? «Spero che siano sufficienti alcune settimane per avere le autorizzazioni», dice Arena. Nonostante il deserto che lo circonda, se ne sta sorridente su un sedile della carrozza 2, quella dedicata ai servizi: «La mia regola è di non scompormi di fronte alle richieste, anche le più assurde. Alla fine vincerò». Nel frattempo il reparto alimentari del minimarket ha gli scaffali pieni. Oggi venderà poche brioches: «È vero. Anche domani credo. Ma l´importante era partire».
Per ora il servizio funziona con due coppie di treni tra Torino e Milano. L´obiettivo è molto ambizioso: trattare i pendolari come persone. E allora ci sono schermi al plasma, WiFi, prese elettriche addirittura un servizio di lavanderia. Si consegna la camicia al mattino e la si ritira ventiquattrore dopo sullo stesso treno: «Dobbiamo pensare che spesso chi viaggia per lavoro non ha tempo di andare in lavanderia», dice Arena. E magari preferisce il pane fatto all´istante e il caffè delle cialde alle brioches di plastica e alle bevande che escono dai termos. C´è il lustrascarpe automatico e l´asciugamani elettrico. «Tutto prodotto in Italia», dice l´amministratore delegato prima di aggiungere che «il treno viene assemblato in Romania». Il design è italiano? «Ovviamente, ma non abbiamo scomodato grandi nomi. È di una ragazza laureata in architettura che fa la vita delle persone normali, quelle a cui noi ci rivolgiamo»
Per ora la compagnia privata ha solo 62 dipendenti, assunti con il contratto e lo stipendio dei ferrovieri delle Fs. Ma svolgono più funzioni: il capotreno è anche aiuto macchinista. Sono quasi tutti giovani e le donne rappresentano circa un terzo della forza lavoro. L´obiettivo è quello di creare presto un servizio circolare che unisca Torino, Milano, Pavia, Alessandria creando collegamenti intermedi tra piccole città fino ad oggi impossibili. Il prezzo per la tratta Torino-Milano è di 17 euro. Il biglietto si può fare al distributore automatico, direttamente sul treno. Un prezzo concorrenziale rispetto al Frecciarossa ma quasi doppio ripetto al viaggio in seconda classe dei treni pendolari tra le due città: le Fs fanno pagare 9,55 euro. La differenza dovrebbe essere nel profumo di nuovo che si respira e contrasta con la puzza di dormitorio di tanti treni pendolari delle Fs. Molto, naturalmente, dipenderà anche dal civismo degli utenti. Per ora tutto appare scintillante come le auto nuove appena ritirate dal concessionario. «Ma abbiamo studiato anche un sistema di incentivi alla buona educazione», dice Arena. Che entra orgolioso nella toilette. Per mostrare come si accende lo schermo con i filmati non appena si chiude la porta. E soprattutto per far vedere «quello che accade quando si aziona lo scarico dell´acqua: sullo schermo compaiono le onde del mare e la scritta: ‘Grazie per averlo fatto´».