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 2010  novembre 14 Domenica calendario

ALLA GAGOSIAN GALLERY I DRAGHI DI MURAKAMI

Niente foto, niente interviste, soltanto la possibilità di pubblicare le immagini realizzate e concesse dalla Kaikai Kiki, la sua società di management e produzione artistica, con sede a Tokyo e a New York. A sorpresa Takashi Murakami, celebrato protagonista cinquantenne della pop art giapponese, sembra avere scelto la Gagosian Gallery romana per inaugurare un nuovo stile di vita e di mercato. Fino ad oggi infatti l’ artista era noto per aver lasciato via libera alle sue creazioni, tanto da farle apparire perfino su copertine di dischi, tappetini per il mouse, gadget di ogni tipo. Raggiunto il successo, deve aver deciso di cominciare a esercitare il controllo su tutto. E per farlo ha inviato da New York due hostess molto appariscenti, una bionda e l’ altra mora, piazzate a far da guardiane - cacciando chiunque si presenti con macchina fotografica al seguito - davanti all’ ingresso della Gagosian, in via Francesco Crispi 16, dove ieri si è inaugurata la mostra con due imponenti opere, «Dragon in Clouds-Red Mutation» e «Dragon in Clouds-Indigo Blue», visibili fino al 15 gennaio. Due acrilici monocromatici che si differenziano dalla precedente tavolozza multicolore, con la quale Murakami ha fatto brillare fino ad oggi le sue rappresentazioni in stile «superflat» (superpiatto), che fondono personaggi di manga e cartoni animati, così come Andy Warhol, suo maestro di riferimento, mischiava Marilyn Monroe e le zuppe Campbell’ s. E sono lontani anche dai manga erotici e dalle fantasmagoriche icone pop, la cui esposizione nelle sontuose sale del castello di Versailles ha fatto gridare allo scandalo i francesi. I dragoni, uno rosso e uno blu, lunghi diciotto metri, si rifanno alla tradizione mitologica giapponese. «L’ associazione del rosso e del blu - fa sapere Murakami - con una creatura considerata simbolo del destino di ognuno, è il tentativo di riaffermare la mia devozione per l’ arte. Il processo creativo di questi dipinti è stato come un’ offerta votiva».
L. Col.