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 2010  novembre 16 Martedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "FIORAVANTI

GIUSVA"

2010
[Come quella di Vallanzasca, anche la sua vita è un romanzo].
Fonte: Malcom Pagani, il Fatto Quotidiano 7/9/2010.

[L’editore Alessandro Dalai] Nel 1992 decise di pubblicare il libro di Giovanni Bianconi «A mano armata - Vita violenta di Giusva Fioravanti», che i distributori di Einaudi rifiutavano di vendere.
Fonte: MONICA PEROSINO, La Stampa 6/9/2010, pagina 20.

Chi è stato condannato per il massacro [strage alla stazione di Bologna]? Giuseppe Valerio (Giusva) Fioravanti, sua moglie Francesca Mambro (sposata in carcere nel 1985), e Luigi Ciavardini, all’epoca dei fatti minorenne. I tre, fascisti dichiarati (o secondo la loro definizione: anti-antifascisti), non hanno esitato ad addossarsi altri fatti di sangue, ma si sono sempre dichiarati innocenti di questo. Il presidente dell’Associazione famigliari, Paolo Bolognesi, è convinto che siano colpevoli e invita chi dubita a leggersi gli atti infiniti degli infiniti processi di questa storia. […] Che fine hanno fatto i tre condannati per la strage? Fioravanti ha scontato l’ergastolo ed è libero.
Fonte: La Gazzetta dello Sport Anno IV, numero 1256 1° agosto 2010.

Restano perplessità sulla condanna all’ergastolo in quanto autori della strage [alla stazione di Bologna] di Francesca Mambro e Giusva Fioravanti dei Nar, da sempre proclamatisi innocenti.
Fonte: Maurizio Piccirilli, Il Tempo 2/8/2010.

[Giusva e la Mambro hanno una figlia, Arianna, nata nel marzo 2001]. L’iter giudiziario [sulla strage di Bologna] iniziò il 19 gennaio 1987. Nel ’92 la Cassazione annullò il processo d’appello del 1989. Il 23 novembre 1995 dopo quasi due decenni, otto processi e tre sentenze della Corte di Cassazione, furono condannati all’ergastolo come autori materiali della strage Mambro e Fioravanti, che non hanno mai smesso di ripetere che il 2 agosto 1980 si trovavano a Padova con altri due amici. […] • La presenza di Mambro e Fioravanti a Bologna il 2 agosto 1980 poggia su un’unica testimonianza. Carlo Bonini, Giovanni Bianconi: «Quella di Massimo Sparti. Figura opaca del sottobosco malavitoso romano. Un falsario che nel 1982 lascia il carcere dopo aver dato conto a verbale di un colloquio avuto a Roma 48 ore dopo la strage con gli stessi Mambro e Fioravanti. […] Sparti giura di aver sentito Fioravanti vantarsi con lui della strage (“Hai visto che botto?”), di ricordare che la Mambro si era tinta i capelli di rosso. E questo - aggiunge - per passare inosservata. Una coppia di turisti tedeschi. Ecco cosa dovevano sembrare i due Nar quel 2 agosto. […] Sulla colpevolezza di Mambro e Fioravanti c’erano molti indizi, non prove. L’ex senatore (Ds) Giovanni Pellegrino, a lungo presidente della commissione parlamentare sul terrorismo e per l’individuazione dei responsabili delle stragi: «[...] noi abbiamo un sistema giudiziario secondo il quale si può anche essere condannati in base ad indizi se il giudice li ritiene gravi, precisi e concordanti. Però rimane non verosimile, non credibile, la ricostruzione del fine politico della strage di Bologna […] Nel 2007 uscì il libro Storia nera - Bologna, la verità di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, firmato dal giornalista di Liberazione Andrea Colombo (Cairo editore). Giovanni Bianconi: «[...] Bisognava inchiodare i fascisti, perché era logico che fossero loro gli autori di quello scempio, e alla fine sono rimasti incastrati gli ultimi due anelli della catena, mentre tutti gli altri - dai mandanti agli intermediari - si sono spezzati sentenza dopo sentenza. E già questa, sostiene l’inedito trio Colombo-Fioravanti-Mambro, è una stranezza che non dovrebbe lasciare tranquilli coloro che si tengono stretti questo esito giudiziario. Da qui parte la ricostruzione di Colombo, che vede nelle radici della militanza violenta di Mambro e Fioravanti la prima deviazione della verità giudiziaria raggiunta a Bologna. Perché quei due ragazzi divennero “neri” e terroristi più per ribellione che per ideologia, e la scelta di campo fu passionale prima ancora che politica; “non fascisti, ma anti-antifascisti”, spiegano. Niente a che vedere con l’eversione di destra di altra generazione collegata ad apparati oscuri dello Stato che “al 99 per cento”, come ritiene Fioravanti, fu coinvolta nelle bombe. Loro fondarono i Nuclei armati rivoluzionari e presero ad uccidere gli uomini delle istituzioni, dopo i “rossi”, proprio per spezzare quei legami e dimostrare che venivano e andavano altrove. […] Fioravanti, arrestato nel 1981, in semilibertà dall’aprile 2004, nel 2009 è uscito definitivamente di prigione e non ha più alcun obbligo da rispettare: non ha beneficiato degli sconti concessi a “pentiti” o “dissociati” della lotta armata, ma solo dei benefici previsti per tutti i detenuti, ergastolani compresi. Lavora in un’associazione contro la pena di morte nel mondo, Nessuno tocchi Caino, costola del partito radicale guidata dall’ex terrorista rosso Sergio D’ Elia; Mambro è in “condizionale” dal 2008: sarà in libertà vigilata fino al 16 settembre 2013, quando, salvo contrattempi, la pena sarà estinta; […] Nell’agosto 2008 Fioravanti disse all’Ansa che Ilich Ramirez Sanchez, cioè il terrorista Carlos “lo Sciacallo”, e l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga erano coloro che in merito alla strage avevano rivelato elementi di «maggior verosimiglianza». Corriere della Sera 2/8/2008 […].
L’iter giudiziario.
19 GENNAIO 1987: comincia a Bologna il processo di primo grado. L’11 luglio 1988 la seconda corte d’assise condanna all’ergastolo per il reato di strage Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Massimiliano Fachini e Sergio Picciafuoco […]
25 OTTOBRE 1989: comincia il processo d’appello. Il 18 luglio 1990 la corte d’assise d’appello annulla i quattro ergastoli inflitti in primo grado a Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Massimiliano Fachini e Sergio Picciafuoco e li assolve dall’accusa di essere gli autori materiali della strage. La sentenza condanna per concorso nel reato di calunnia Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte a tre anni di reclusione ciascuno, tutti condonati. Per banda armata Valerio Fioravanti è condannato a 13 anni, Francesca Mambro a 12 anni, Gilberto Cavallini a 11 anni e Egidio Giuliani a otto anni.
16 MAGGIO 1994: una sentenza della prima corte d’assise d’appello di Bologna condanna all’ergastolo per la strage Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Sergio Picciafuoco, mentre assolve Massimiliano Fachini.
23 NOVEMBRE 1995: le sezioni penali unite della corte di Cassazione confermano la sentenza d’appello che condanna all’ergastolo Valerio Fioravanti e Francesca Mambro […].
APRILE 2009: al termine dei cinque anni di libertà condizionata che ha estinto la pena, Fioravanti torna in libertà. Il 7 ottobre 2008 il tribunale di sorveglianza di Roma aveva concesso la libertà condizionale alla Mambro fino al 2013.
Fonte: schedone sulla strage di Bologna, frammento 1384372.

[Intervista a Piero Sansonetti, giornalista, ex direttore di Liberazione: «[…] mi ricordo che [Veltroni quand’era direttore] sull’Unità fece intervenire anche Giusva Fioravanti… Se io oggi lo facessi, e prima o poi lo farò, mi fucilerebbero… […]».
Fonte: Stefano Di Michele, Il Foglio 19/06/2010.

Maurizio Arnesano, poliziotto, ucciso a diciannove anni sotto il consolato del Libano a Roma dai Nar, che non erano interessati a lui ma al suo mitra: 6 febbraio 1980. […] Per la sua morte fu condannato all’ergastolo Giusva Fioravanti. Uno dei suoi sette ergastoli, senza considerare la strage di Bologna. Oggi Fioravanti è un uomo libero.
Fonte: Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 25/04/2010.

Negli anni ’70 e ’80 Forno [il magistrato Pietro Forno] ha condotto importanti inchieste sul terrorismo di destra e di sinistra, […] sui Nar di Francesca Mambro e Giusva Fioravanti […].
Fonte: Giuseppe Guastella, Corriere della Sera 03/04/2010.

[L’imprenditore romano] Mokbel sostiene di essere molto vicino ancora a Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. Anche economicamente. Si vanta di averli ”tirati fuori”. [...] imprenditore della Camilluccia ”già esponente dell’organizzazione eversiva di destra Terza Posizione” amico degli ex Nar, Francesco Mambro e Giusva Fioravanti.
Fonte: frammento 199970.

2009
[Intervista al regista Marco Risi:] E lei, Risi, ce l’ha un progetto accantonato? «Avrei voluto raccontare la storia di Giusva Fioravanti. Ma è presto, incontra troppe resistenze, costerebbe troppo».
Fonte: Francesco Cevasco, Corriere della Sera 21/07/2009.

2007
[L’attore Giorgio Pasotti:] «Tra qualche mese cominceremo a girare un film sui due terroristi di destra, Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, condannati all’ergastolo per la strage di Bologna. […] Nessun intento di esaltarli, ci mancherebbe. Ma vorremmo porre l’accento su loro due, sulla loro storia d’amore, ma anche sull’educazione ricevuta, analizzando la situazione di un’epoca in cui nascere da una parte o dall’altra di una strada poteva cambiarti il destino». […] La vicenda di Francesca Mambro e Giusva Fioravanti è legata alla strage di Bologna dell’agosto 1980, in cui morirono 85 persone. I due terroristi di destra, in carcere dall’81 lui e dall’83 lei, sono stati condannati all’ergastolo e attualmente godono della semilibertà. Mambro e Fioravanti, che facevano già coppia nel ’79, si sono sposati a Rebibbia nel 1985 e 6 anni dopo hanno avuto una figlia.
Fonte: Antonella Zugna, tgcom 1/6/07.

[Il fratello Cristiano, terrorista nero anche lui:] «Avevo 15 anni, nella sezione Msi Monteverde. Lì nacquero i Nar. C’era mio fratello e altri, Franco Anselmi, compagno di scuola di Giusva e Alessandro Alibrandi, uccisi entrambi. Si teorizzava la lotta armata. Fu un’escalation inarrestabile» […]. Fu arrestato l’8 aprile 1981. In carcere accusò il fratello dei delitti Pecorelli e Mattarella: «Quella fase fu il frutto di un terribile equivoco. Mi ritrovai in carcere Angelo Izzo. Prima, era con mio fratello e altri dei Nar. Mi riferì cose incredibili, mi avvelenò l’anima. Per reazione, dissi ai pm alcune circostanze... Nacque la leggenda che avessi accusato Giusva di delitti mai commessi. I Nar volevano uccidermi. Lui non mi avrebbe sparato. Siamo fratelli, stesso sangue» (a Massimo Numa).
Fonte: frammento 131214.

”Carrierino” è il nomignolo che Giusva Fioravanti e Francesca Mambro ricordano avesse Gasparri da piccolo.
Fonte: frammento 13205.