LUIGI GRASSIA, La Stampa 16/11/2010, pagina 27, 16 novembre 2010
E Pechino sfida Boeing e Airbus - La Cina non si comporta come l’Occidente si illudeva. Lo sviluppo non porta democrazia
E Pechino sfida Boeing e Airbus - La Cina non si comporta come l’Occidente si illudeva. Lo sviluppo non porta democrazia. E il mercato cinese non si apre, anzi gli spazi sembrano restringersi. Lo schema auspicato era: dalla Cina compreremo prodotti industriali ad altra intensità di lavoro e in cambio ai cinesi venderemo alta tecnologia. Ma Pechino ha appena costruito un computer più potente del più potente dei computer americani, e adesso fabbrica pure aerei di linea capaci di sfidare l’americana Boeing e l’europea Airbus. Che cosa venderemo fra qualche anno ai cinesi? Armani, Gucci e che altro? L’ultimo gioiello della tecnologia cinese si chiama C-919, lo produce la Comac di Shanghai e sarà presentato in settimana all’Airshow di Zhuhai. All’inizio utilizzerà motori e avionica (cioè elettronica di bordo) di marca occidentale, ma una volta che il progetto sarà ben decollato anche il resto verrà fatto in casa. Il jet porterà fra 150 e 190 passeggeri su rotte di 4000-5500 chilometri e questo lo pone in competizione con il Boeing 787 e l’Airbus A320. È solo un segmento del mercato aeronautico globale ma già la Comac prevede di vendere 2 mila pezzi. Proprio all’inizio di novembre la Boeing ha diffuso la previsione che nei prossimi 20 anni la Cina avrà bisogno di 4.330 aerei commerciali per 480 miliardi di dollari. Era terreno di caccia di Stati Uniti ed Europa in cronico deficit con la Cina, invece andrà diversamente. E già da Shanghai dicono che il C-919 punta anche all’export. Ma lì la lotta con Boeing e Airbus sarà più dura.