MARIA VITTORIA GIANNOTTI, La Stampa 16/11/2010, pagina 18, 16 novembre 2010
“Troppo smog” da oggi Renzi raffredda Firenze - Contro l’inquinamento, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, spegne i termosifoni
“Troppo smog” da oggi Renzi raffredda Firenze - Contro l’inquinamento, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, spegne i termosifoni. Oggi e domani potranno stare accesi al massimo otto ore al giorno e la temperatura consentita subirà delle limitazioni: massimo 17 gradi per gli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali, 18 per tutti gli altri. Per i freddolosi irriducibili, non resta che coprirsi di più e aspettare che l’aria torni ad essere più salubre. Ma quello dei termosifoni a regime ridotto è solo il primo passo: se l’allerta smog non rientrerà al più presto, da giovedì si farà ricorso a provvedimenti più pesanti, quali la limitazione al traffico. Prima nella sola ztl, poi da sabato, in tutta la città. Ovviamente la speranza è che non ci sia bisogno di ricorrere a misure così drastiche: le previsioni meteo, per la giornata di oggi, annunciano un ritorno della pioggia, che dovrebbe migliorare la qualità dell’aria. L’ordinanza contro lo smog diramata ieri da Palazzo Vecchio prevede delle eccezioni: non sono tenuti a limitazioni di orario tutti gli impianti installati negli edifici con esigenze particolari, come ospedali, case di cura, ricoveri per anziani, come scuole e asili. A far scattare l’allarme, sono state le rilevazioni condotte da Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale che con le sue centraline disposte sui viali e nelle zone collinari monitora costantemente il livello delle Pm10, le polveri sottili, presenti nell’atmosfera cittadina. Da anni l’Organizzazione mondiale della sanità ha messo sul banco degli imputati le polveri sottili – quelle con il diametro inferiore a 10 micron - come principali responsabili di tante malattie respiratorie. Nei giorni scorsi l’Arpat ha rilevato un superamento dei limiti stabiliti dalla legge e ha dato l’allarme alle istituzioni, dando il via all’escalation di misure previste dal piano anti-smog. Dal Comune, come sempre accade in questi casi, è arrivato anche l’invito a limitare l’utilizzo dell’auto privata. Meglio spostarsi con i mezzi pubblici. Ma per il momento, come detto, si tratta solo di un appello: per l’ordine perentorio, con tanto di posti di blocco dei vigili per controllare gli automobilisti indisciplinati, c’è tempo ancora due giorni. Certo è che a Firenze con l’inquinamento non si scherza. Basti pensare che l’ex presidente della Regione Claudio Martini, l’ex sindaco di Firenze Leonardo Domenici e altri dodici tra sindaci della cintura fiorentina sono finiti sotto inchiesta, e poi sul banco degli imputati, con l’accusa di non aver adottato sufficienti misure per arginare l’inquinamento atmosferico. Il processo – il primo celebrato in Italia sulla materia e destinato quindi a fare scuola nel resto del Belpaese, per niente immune dal problema - cominciato nell’ottobre del 2008, si è concluso il 18 maggio scorso, dopo una guerra di perizie e una sfilata di autorevoli testimoni scientifici, con un’assoluzione. La Procura, ipotizzando l’omissione e il rifiuto di atti d’ufficio, contestava a tutti gli imputati di non aver fatto quanto era in loro potere per ridurre le concentrazioni di Pm10 e biossido di azoto. L’allerta delle centraline Arpat, in riva all’Arno, non è da sottovalutare.