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 2010  novembre 16 Martedì calendario

Traffico in tilt per i “voli fantasma” dei super-ricchi - Una «rivoluzione pacifica» per la Birmania: è questa la strada indicata da Aung San Suu Kyi

Traffico in tilt per i “voli fantasma” dei super-ricchi - Una «rivoluzione pacifica» per la Birmania: è questa la strada indicata da Aung San Suu Kyi. La «Signora» (sopra) è andata per il suo primo giorno di lavoro nel quartiere generale della Lega Nazionale per la Democrazia, il suo partito, sciolto dalla giunta. Misteriosi oggetti volanti solcano i cieli cinesi, ritardando e deviando voli e facendo perfino chiudere aeroporti. I controllori aerei in diverse località cinesi hanno più volte lanciato l’allarme: oggetto volante non identificato. E gli aeroporti in questione sono stati chiusi per più di un’ora. Ma per quanto la Cina sia uno dei Paesi al mondo maggiormente entusiasti all’idea dell’esistenza degli alieni, guardando più da vicino il problema si scopre che l’allarme non è dato dall’arrivo improvviso di creature dallo spazio, bensì da voli illegali compiuti senza preavviso da jet privati ed elicotteri: ultimo capriccio dei super-ricchi cinesi, che preferiscono pagare l’eventuale multa (che va dagli 800 euro circa fino a un massimo di novemila) che non dover sottostare a lungaggini burocratiche e prenotazioni del corridoio aereo. L’undici settembre scorso, l’aeroporto di Baotou, nella Mongolia Interna, è stato chiuso per più di un’ora – il dodicesimo avvistamento di un Ufo da parte dei controllori aerei da giugno, in varie aree della Cina interna e costiera. Anche città importanti come Shanghai si sono viste chiudere entrambi gli aeroporti – Hongqiao e Pudong – dopo che un elicottero privato aveva reputato opportuno farsi un bel volo senza avvertire nessuno. Gli aneddoti riportati dalla stampa cinese sono numerosi: Liu Boquan, cantonese, si è avventurato in cielo con il suo elicottero privato dopo aver visto due ladri scippare un passante, e non essere riuscito ad acchiapparli rincorrendoli con la sua Porsche. Così, ha preso l’elicottero (che, specifica il Quotidiano del Sud, di Guangzhou, Liu utilizza «per mandare a scuola il figlio quando la città è bloccata dal traffico») e si è lanciato all’inseguimento in stile hollywoodiano, dato che uno dei due ladri si era nascosto in uno stagno. Nella fretta, Liu non si è premurato di avvertire i controllori di volo, ma poco importa: la città di Dongguan, dove tutto ciò è avvenuto, gli ha conferito un premio al coraggio, chiudendo un occhio sul volo illegale. Poi c’è la proprietaria di un bar vicino a Xiamen, nel Fujian, che racconta che ha ottenuto la licenza di volo grazie al suocero che era nell’aviazione militare prima della pensione, ma che se non facesse voli illegali sarebbe «impossibile volare» a causa dell’eccessiva burocrazia. I voli clandestini sono chiamati «voli neri», e sono stati definiti dal South China Morning Post, di Hong Kong, come un «segreto pubblico» fra i piloti nazionali. Il problema sarebbe di natura burocratica e militare: in Cina infatti lo spazio aereo è riservato a voli militari o commerciali, e per poter compiere un volo privato bisogna fare domanda sette giorni prima per un solo volo, e ottenere l’autorizzazione. Per cui, chi ha a possibilità di volare privatamente ormai decide di volare prima, e vedersela con la legge poi. Così, si moltiplicano i voli - in particolare in elicottero - privi di autorizzazione e a bassa quota, in modo da non essere reperiti dai radar. Tutti, sia i nuovi miliardari che i produttori di elicotteri e aerei da diporto, si lamentano che la regolamentazione cinese sia eccessiva e fuori passo rispetto alle «nuove esigenze dei ricchi». In realtà, il settore aerospaziale è in piena espansione, e uno di quelli su cui punta il governo per passare a un’economia trainata dall’alta tecnologia invece che dai prodotti a basso costo. Proprio oggi apre i battenti lo Zhuhai Airshow China, il più importante salone dell’aerospazio in Cina, che metterà in vetrina velivoli di tutte le dimensioni, compresi quelli appetibili dalla classe imprenditoriale emergente. Ma un altro miliardario, il cinquantaduenne Zhu Songbin, di Wenzhou (regione del Zhejiang), dopo aver ricevuto una multa per «voli neri», si è lamentato con il settimanale Xinmin in un’intervista raccontando che ben due dei suoi velivoli sportivi non hanno ottenuto la licenza dalle autorità. Ha detto a Xinmin: «Le autorità hanno rifiutato di registrare i miei due elicotteri, e non ho potuto essere accolto in un parcheggio per aerei preesistente, né ricevere il permesso per costruire un parcheggio personale. Mi condannano a volare illegalmente». I passeggeri che possono permettersi solo un biglietto di linea sono invece condannati a ritardi sempre maggiori agli aeroporti cinesi, fra congestione del traffico aereo e nuovi ricchi volanti - che i controllori di volo continuano a dover descrivere come «oggetti volanti non identificati»: Ufo.