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 2010  novembre 16 Martedì calendario

Noi di destra - L’Italia ha fiducia nel futuro perché ha fiducia in se stessa, non dobbiamo costruirla dal nulla c’è già, bisogna solo far sentire la sua voce

Noi di destra - L’Italia ha fiducia nel futuro perché ha fiducia in se stessa, non dobbiamo costruirla dal nulla c’è già, bisogna solo far sentire la sua voce. È bello essere italiani, perché è un piccolo privilegio, a Milano come a Palermo la nostra patria ha un patrimonio paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Sono generosi i nostri militari che in Afghanistan ci difendono dal terrorismo, come lo sono le centinaia di migliaia di nostri connazionali che gratis fanno volontariato per aiutare gli anziani e i più deboli. Gli italiani hanno bisogno di istituzioni politiche autorevoli, rispettate, giuste. Per questo destra vuol dire senso dello Stato e dell’etica pubblica, cultura dei doveri. Per la destra lo Stato deve essere efficiente ma non invadente senza alimentare burocrazie e clientele. Per combattere gli abusi bisognerebbe insegnare fin dalla scuola che due magistrati come Falcone e Borsellino sono eroi. La destra sa che senza autorevolezza e buon senso delle istituzioni non c’è libertà ma anarchia. L’uguaglianza tra i cittadini va garantita a uomini e donne, ai figli degli imprenditori come degli operai. Noi di sinistra - La sinistra è l’idea che se guardi il mondo con gli occhi dei più deboli, puoi fare davvero un mondo migliore per tutti. Abbiamo la più bella Costituzione del mondo. La si difende ogni giorno. Il 25 aprile si fa festa. Nessuno può stare bene da solo. Stai bene se anche gli altri stanno un po’ bene. Ma ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute, l’istruzione, la sicurezza. Il lavoro non è tutto, ma questo può dirlo solo chi il lavoro ce l’ha. Chi non paga le tasse mette le mani nelle tasche di chi è più povero di lui. Davanti a un problema serio di salute non ci può essere né povero né ricco, né calabrese né lombardo né marocchino. L’insegnante che insegue un ragazzo per tenerlo a scuola è l’eroe dei nostri tempi. La condizione della donna è la misura della civiltà di un Paese. Dobbiamo lasciare il pianeta meglio di come l’abbiamo trovato Il bambino figlio di immigrati che è nato oggi non è né immigrato né italiano. Dobbiamo dirgli chi è. Lui è un italiano. Se devo morire attaccato per mesi a mille tubi, non può deciderlo il Parlamento.