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 2010  novembre 15 Lunedì calendario

Dive per una notte con gli abiti delle star - L’abito indossato nel ‘64 in «Matrimonio all’italiana» di De Sica: seta rossa su disegno di Piero Tosi

Dive per una notte con gli abiti delle star - L’abito indossato nel ‘64 in «Matrimonio all’italiana» di De Sica: seta rossa su disegno di Piero Tosi.Dive per una notte si può. E non è difficile. Basta scegliere in una galleria vastissima di possibilità, la star cui si vorrebbe corrispondere, adocchiare il costume indossato in quella scena che ha scatenato la nostra fantasia ed ecco ricreato l’incantesimo: stesso abito, stessa, ci si augura, sensazione. Eccoci proiettati nel mondo di bengodi, simili a Marlene Dietrich, Charlotte Rampling, Sophia Loren, Scarlett Johansson grazie alla possibilità di vedersi in fotocopia, con l’abito immortalato in un film. L’idea, nata in sordina, ha avuto un incredibile successo di pubblico, tanto da pensare a ulteriori edizioni. La mostra, «Dive glamour e moda», curata da Elisabetta Bruscolini e Gaia Casagrande, in questi giorni è aperta all’interno di Arte Padova giunta alla sua ventunesima edizione (160 gallerie provenienti da Europa e States, tra le rassegna più importanti e longeve d’Italia), oltre a offrire la possibilità di vestirsi da star, indaga sull’affermarsi del divismo attraverso la creazione dei personaggi cinematografici che diventano prodotti commerciali, imitati e rincorsi da tutte le donne del mondo. Si scopre allora che i trucchi dello star system possono apparire subdoli e che il divismo può essere scatenato da un orlo più marcato ma anche solo da un modo di guardare, da una certa propensione a non ridere apertamente, semmai a sorridere, meglio se con una velata tristezza negli occhi che si suppone nasconda un mistero. Le foto vintage di grandi fotografi, in dialogo con abiti e accessori di scena originali, della sartoria AnnaMode Costumes di Roma, danno corpo all’essenza del glamour e dell’eleganza, attraverso il fascino delle dive senza tempo, soprattutto del cinema made in Italy e, soprattutto, di quella magia che prese il nome di Dolce vita. Dunque il divismo non è morto, gode di ottima salute e gode di particolare appeal soprattutto nell’immaginario delle più giovani. «Infatti sono proprio le ragazze ad affollare il nostro stand qui ad Arte Padova per chiedere abiti di scena rimodellati su misura - dice Federica Cirri della galleria fiorentina Aria Art Gallery - . Questi capi senza tempo acquistano un valore aggiunto giusto perché scelti da una diva. Un ruolo determinante giocano anche le foto, di Angelo Frontoni e di altri fotografi della Dolce Vita che hanno immortalato un dietro le quinte, una cena come quella che vede Marlene Dietrich e De Sica chiacchierare in terrazzo, o Sophia Loren che si pettina in una pausa de «La ciociara». Eppure c’è chi oltre ad approfittare dell’archivio storico di AnnaMode che parte negli anni ‘40 con un bouquet di offerte infinito, si concentra sui tempi più moderni: «Va fortissimo l’abito di Scarlett Johansson sul set di “A good Woman” che richiama lo chic degli Anni ‘30 o di Charlotte Rampling ne “Il portiere di notte”. Parliamo di vere opere d’arte d’artigianato e sartoria riprodotte in esemplare unico da indossare per rivivere un sogno. In mostra poi ci sono anche costumi difficili da riprodurre ad uso delle clienti, come quelli realizzati per Marie Antoinette» di Sophia Coppola che valsero a Milena Canonero l’Oscar per i migliori costumi nel 2007. Charlotte Rampling supersexy Strass neri per l’abito della Rampling in «Il portiere di notte» del ‘74 di Liliana Cavani.Scarlett Johansson anni Trenta Il vestito in tulle bianco ricamato con perline e fili d’oro viene dal film del 2006 «A good woman».