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 2010  novembre 14 Domenica calendario

Tutti i bocciati del Guinness - Il maggior numero di colpi di clacson ricevuti in un’ora di viaggio: 100

Tutti i bocciati del Guinness - Il maggior numero di colpi di clacson ricevuti in un’ora di viaggio: 100. L’uomo più pulito sul pianeta: 125 bagni al giorno, con shampoo e asciugatura completa ogni volta. La donna che ha guardato per più tempo «Sex and the City»: 70 ore consecutive. Ma c’è anche chi si propone dichiarando di avere il cane più gay al mondo, di aver mangiato 11mila panini in 8 anni o chi, alla faccia della privacy, vorrebbe firmare con nome e cognome il proprio intimo record: 70 orgasmi in un giorno. Ecco il libro del Guinness che non leggerete mai: migliaia di tentativi di record rifiutati e respinti. Un campionario della follia umana che va a cozzare con il regolamento ufficiale del «Guinness World Records» che prevede che ogni primato sia misurabile, comprovabile, avere un’unica variabile ed essere interessante a livello internazionale. Nel database ufficiale del Guinness ci sono circa 40mila record omologati, ma ogni anno arrivano oltre 60mila richieste che vengono valutate da un team di 19 giudici, diretto da Marco Frigatti, 40 anni, di Mestre, una laurea da interprete in tasca, da pochi giorni rientrato a Londra (dove è il suo ufficio) dal Nepal dove è andato a misurare al centimetro l’altezza di Khagendra Thapa Magar, l’uomo più basso del mondo. «Il 30% delle proposte che arrivano al nostro sito Internet non possiedono le caratteristiche minime per essere prese in considerazione», spiega Frigatti. «Una signora, per esempio, sosteneva di essere la prima persona al mondo a parlare coi delfini, e per supportare la cosa ha portato con sé la dichiarazione di un notaio. Ed è ovvio che se una persona si propone per il maggior numero di autoschiaffi che si può dare in un’ora, specificando che il rumore dello schiaffo si deve sentire da 20 metri, non mi rimane che farmi una risata e cestinare». Tre milioni di copie vendute in 80 paesi, il book del Guinness viene tradotto in 22 lingue, e una colonna fatta con tutte le copie pubblicabili, a proposito di stranezze, sarebbe alta 75 km. Dei 4 mila record che ogni anno vengono approvati quasi 700 sono verificati personalmente dai giudici, che nel 2010 hanno toccato 27 nazioni. Le proposte sono arrivate da 180 nazioni, con una classifica che vede al primo posto gli Stati Uniti, seguiti da Inghilterra, Canada, India e Australia. Gli italiani che lo scorso anno ci hanno provato sono stati 1123, e il più assurdo arriva forse da Novara: un 27enne si è presentato con, a suo dire, il piatto di spaghetti conservato più a lungo in frigo: poco meno di quattro mesi. Ma l’archivio dei «No Guinness» non mette limiti alla fantasia: un canadese descrive la sua collezione di patatine fritte a forma di lumaca, un tedesco ammette di essersi conficcato 121 puntine nei piedi, un americano è sicuro di spegnere 10 candele con emissioni intestinali. «Non è facile tratteggiare l’identikit di chi vuole battere un record», commenta Frigatti. «Sono persone che vogliono distinguersi dalla massa e dimostrare di essere i “numeri uno” in un campo. Persone con grande energia, fuori dagli schemi, disposti a enormi sacrifici e a ore e ore di allenamento. Ci sono davvero abilità straordinarie che abbiamo la fortuna di vedere e certificare. L’idea di vedere il proprio nome inserito nel “Guinness World Records” scatena fantasie di tutti i tipi. Pochi giorni fa ho ricevuto la richiesta da parte di una famiglia che pensa di essere quella con più inventori al mondo: il padre dice che ha già brevettato due invenzioni dei figli di 2 e 10 anni, mentre la moglie avrebbe ideato un elettrodomestico utile in cucina e lui avrebbe realizzato un nuovo tipo di spazzolino. Ovviamente è una proposta respinta, però la tentazione di vedere queste cose che lui chiama invenzioni ammetto che ci sia tutta». E c’è anche chi ambisce a finire nel libro dei record sfruttando le proprie pene d’amore, come una ragazza di 26 anni che dagli Usa si è candidata per inaugurare la categoria «Matrimonio più breve». Racconta via mail: «È durato meno di 30 minuti, da quando abbiamo lasciato la Chiesa fino al ristorante. Anzi, al parcheggio era già finita. Abbiamo litigato e non l’ho mai più voluto vedere. Il giorno dopo ho fatto richiesta di divorzio. Credo sia un primato». Già, peccato che alle nozze non fosse stato invitato nessun giudice del Guinness.