MATTIA B. BAGNOLI, La Stampa 14/11/2010, pagina 23, 14 novembre 2010
Sos rachitismo da consolle - Sembrava debellato per sempre. E in effetti, chi mai avrebbe pensato che nella Gran Bretagna del XXI secolo, sesta economia del globo, il rachitismo sarebbe tornato a far capolino tra le nuove generazioni? Eppure è così
Sos rachitismo da consolle - Sembrava debellato per sempre. E in effetti, chi mai avrebbe pensato che nella Gran Bretagna del XXI secolo, sesta economia del globo, il rachitismo sarebbe tornato a far capolino tra le nuove generazioni? Eppure è così. Colpa, a quanto pare, della vita troppo sendentaria e della mania - delle mamme - per le lozioni solari protettive. Che evitano le scottature provocate dal pallido sole britannico, certo, ma anche l’assunzione della vitamina D, fondamentale per fortificare le ossa dei bambini. Insomma: la piaga dell’epoca vittoriana, dovuta allora in gran parte alla povertà e a carenze nell’alimentazione, dopo essere stata cacciata dalla porta è rientrata dalla finestra sotto forma di «malattia della consolle». O disturbo da genitore iperprotettivo. In un caso o nell’altro, i bimbi britannici stanno dunque troppo in casa, «al sicuro», a giocare con i videogame, invece di passare il tempo libero all’aperto come accadeva fino a pochi anni fa. A suonare il campanello d’allarme stato il chirurgo ortopedico e consulente del governo Nicholas Clarke. Lo studio da lui condotto presso il Southampton General Hospital ha infatti indicato come su oltre 200 bambini visitati circa uno su cinque abbia mostrato disturbi ossei dovuti alla mancanza di vitamina D. Ovvero un secco 20%. I dati, oltretutto, sono distribuiti uniformemente tra le varie classi sociali: segno che non si tratta di un problema legato al reddito. L’immagine ricavata è però talmente oscura da evocare «l’Inghilerra del 17esimo secolo». «È sbalorditivo - ha detto Clarke - che in un’area benestante e salubre come quella di Southampton si abbia un incremento di casi di rachitismo impensabili anche solo un anno fa». Se infatti il ritorno di questa piaga in alcune zone dell’Inghilterra del Nord, nonostante il clima più freddo e i raggi solari più deboli, «è stata una vera e propria sorpresa», quello che è accaduto a Southampton, cittadina affacciata sul canale della Manica, «è stupefacente». «In 22 anni di ospedale - ha concluso Clarke - è la prima volta che vedo una situazione del genere. Gli stili di vita moderni c’entrano sicuramente. Ora è necessario che l’attenzione nazionale si concentri su questo tema e sui pericoli ad esso legati». «La mancanza di vitamina D è aumentata a causa dell’abitudine di proteggerci dal sole ma anche di certe mode, ad esempio quella delle calzamaglie e dei leggings tra le ragazze», dice Oliver Gillie dell’Health Research Forum. «Mettere in guardia la gente dal sole è stato un errore. Ed è un errore che si tramanda di generazione in generazione: la carenza di vitamina D nelle madri si ripercuote nei figli alla nascita, senza contare che il loro latte presenta livelli inferiori di elementi nutritivi essenziali». Per fermare il rachitismo il professor Clarke consiglia la diffusione d’integratori alla vitamina D - soprattuto D3 - oltre che una campagna di sensibilizzazione. Un portavoce del ministero della Sanità ha detto che «ill governo considererà le conclusioni dello studio con grande attenzione».