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 2010  novembre 15 Lunedì calendario

COSÌ TRASFORMERÒ MYSPACE IN UN VERO PORTALE PER GIOVANI"

C’era un tempo in cui il mondo dei social network aveva un unico dominatore e si chiamava MySpace. Erano i primi anni Duemila e MySpace apriva le porte di un universo che in breve avrebbe coinvolto 100 milioni di persone. Oggi MySpace non domina più la scena, superata da qualche tempo dall’inarrestabile Facebook, e il sito, dal 2005 passato sotto la cura di Rupert Murdoch e della sua News Corp, non naviga più in acque tranquille. Gli utenti si sono trasferiti su altri siti e le perdite «non sono più accettabili o sostenibili», riconosce Rebekah Horne, responsabile internazionale del gruppo. «Non c’è molto tempo e bisogna rispondere nel giro di pochi mesi». Di qui la decisione di trasformarsi in un vero portale per i giovani di tutto il mondo: musica, film, informazione. La nuova strategia di MySpace, il contrattacco che dovrebbe permettere al sito non solo di riconquistare traffico e utenti, ma anche e soprattutto di far splendere di nuovo un immagine fin troppo appannata, è dunque quella di puntare tutto sull’intrattenimento, musica, cinema, televisione, celebrities. Ecco dunque un nuovo logo, una nuova grafica, e un nuovo posizionamento, come piattaforma non più solo di "socaial network" ma di vero e proprio "social entertainment", cercando di offrire agli utenti un’esperienza sempre più ricca e personalizzata per scoprire contenuti e interagire con altri utenti accomunati dagli stessi interessi e passioni.
L’esperienza di entertainment spazierà dalla musica al mondo delle celebrità, dal cinema alla TV fino ai giochi e sarà presto disponibile attraverso una molteplicità di piattaforme, includendo quella online, i dispositivi mobili e anche gli eventi offline.
«Avevamo bisogno di ridisegnare la nostra immagine e di riposizionare il sito dice Rebekah Horne ma era anche il momento di segnare un nuovo inizio, puntando sui nostri punti di forza. Che sono molti, ma quello più importante è la capacità di far scoprire agli utenti nuovi gruppi, nuovi film, nuovi video, e fare in modo che tutto questo possa essere condiviso da una comunità di persone che ha gli stessi interessi e le stesse passioni. Questo è sempre stato il "core business" di MySpace e oggi lo può essere ancora di più».
In realtà tutto questo significa per MySpace spostarsi, uscire in qualche modo dall’arena del "social networking" dove si è dimostrato inutile combattere la battaglia contro lo scatenato e apparentemente inarrestabile Facebook, e spostarsi in un terreno diverso.
«Il terreno del "social entertainment" sottolinea Rebekah Horne è quello che ci interessa. Vogliamo però che gli utenti nel nostro sito, che sono per lo più giovani, vivano un esperienza che sia rilevante per loro, vicina ai loro interessi, alla musica, alla televisione, al cinema che amano di più». La Horne puntualizza: «A questo punto non ci riteniamo più in concorrenza con Facebook, giochiamo due partite diverse. Se devo pensare a dei competitor per MySpace penso che siano i grandi portali dove l’intrattenimento gioca un ruolo importante, come Yahoo. Ma la differenza con tutti gli altri è che noi cerchiamo di parlare a un pubblico ben preciso, un pubblico che vive l’intrattenimento come cultura e che ama condividere le proprie passioni con gli altri».
Il cambiamento comunque è notevole. La condivisione, il lato "social" del sito non è più importante come prima. Le funzioni di condivisione ci sono, le "amicizie" restano, ma il nuovo MySpace punta tutto sui contenuti e può essere fruito anche da chi non ha nessuna voglia di condividere le proprie passioni con altri. E’ una sorta di grande "hub" dove si possono trovare le novità del mondo dello spettacolo, «dove gli utenti possono ben decidere di vedere video o ascoltare musica senza necessariamente rendere questa un esperienza sociale», dice ancora la Horne.
E’ un passo verso la "neotelevisione" del futuro, dove l’intrattenimento è breve, personalizzato e on demand? Probabilmente si, anche se MySpace non vuole fare il lavoro che attualmente, nella stessa famiglia editoriale di Murdoch, svolge un sito come Hulu, puntando piuttosto sulle novità e sulla possibilità che siano gli stessi utenti a produrre contenuti interessanti.
Una delle nuove funzioni che il sito rende possibili è quella di "curatore", che può essere affidata ad utenti particolarmente attivi, in grado quindi di utilizzare degli ulteriori "tools" che MySpace può mettere a loro disposizione, per creare, presentare, scegliere dei contenuti interessanti.
«E’ un modo di coinvolgere gli utenti ancora di più», dice la Horne. «Se ci sono degli utenti molto seguiti per le scelte che fanno, per i contenuti che condividono con gli altri, dei naturali "trendsetter", avranno modo di poterlo fare con strumenti nuovi e più flessibili, diventeranno a loro volta dei centri propulsivi del nuovo MySpace».
Insomma, MySpace vuole provare a diventare il centro dell’intrattenimento personale, sia attraverso il computer che i nuovi media mobili, dai cellulari agli iPad, con un’esperienza personalizzata e diversa a seconda degli interessi degli utenti.
Non a caso ci sono tre diversi tipi di homepage a disposizione, List view, con la visualizzazione tradizionale, Grid view, strutturata come un magazine per evidenziare i contenuti e una Player view, ovvero un nuovo format TV che consente di vedere, inoltrare e mettere a schermo intero, trasformando MySpace in una piccola televisione interattiva.
La musica resta il punto di forza dell’offerta di MySpace, che dopo aver portato al successo cantanti come Lily Allen e Christina Aguilera, e band come gli Arctic Monkeys, vuole andare avanti ed essere il principale punto di ritrovo per gli appassionati di musica. «La musica resta per noi un elemento fondamentale», conferma la Horne. «E proprio per questo abbiamo rafforzato ancora la nostra offerta e gli strumenti che mettiamo a disposizione delle nuove band per farsi conoscere ed apprezzare da un pubblico sempre più ampio. Non pensiamo di sostituirci alle case discografiche, il loro lavoro di produzione e di distribuzione dei dischi resta importantissimo, ma possiamo fare in modo che gli artisti abbiano un pubblico, che la gente ascolti la loro musica».
Insomma, MySpace ricomincia da tre, musica, cinema e televisione, per riconquistare il pubblico perduto, per catturarne di nuovo e per non perdere quel ruolo che negli anni ha faticosamente conquistato, quello di "casa della nuova musica" sulla rete, una casa che è stata accogliente e comoda per molti che magari oggi sono andati via e che dopo questa ristrutturazione MySpace spera di ospitare di nuovo nelle sue stanze. Si apre una nuova fase per il sito creato nel novembre 2003 da Tom Anderson (studente dell’Università della California (Berkeley) e dell’Università della California di Los Angeles, poi passato alla Intermix Media e infine come si diceva acquisito nel luglio 2005 per 580 milioni di dollari statunitensi dalla News Corporation di Rupert Murdoch.