DANIEL GILBERT, la Repubblica 15/11/2010, 15 novembre 2010
LA MAGIA DEI NUMERI
Alcuni giorni fa sono finito al pronto soccorso. Non preoccupatevi: quasi certamente non avevo nulla. In ogni caso (anche se quasi certamente non avevo nulla), mi è stata prescritta una cura di antibiotici di una settimana, accompagnata dal consueto inflessibile monito sull´importanza di portare a termine, fino in fondo, l´intero ciclo di antibiotici previsto.
Ho capito perfettamente l´esigenza di dover completare la cura, naturalmente. Ciò che non ho capito, però, è per quale motivo una cura completa debba durare esattamente sette giorni. Perché non sei? Otto giorni oppure nove e mezzo? Il numero sette corrisponde forse a un motivo biologico particolarmente significativo per il tratto digerente umano, o del ciclo vitale dei batteri?
La dottoressa che mi ha visitato mi è parsa esperta. Sicuramente ha frequentato una delle migliori facoltà di medicina della nazione e a prescindere da dove abbia completato il tirocinio, di sicuro ne sa più di me in fatto di farmaci. Malgrado ciò, mentre mi allontanavo dal pronto soccorso, con le pillole prescritte in tasca, non ho potuto fare a meno di subodorare di essere stato curato a colpi di magia.
Alcuni numeri hanno proprietà magiche. Mi sono immediatamente venuti in mente il pi greco e la serie di Fibonacci, cosa del tutto normale se si è un matematico. Per tutti gli altri, i numeri magici sono quelli che ci sono familiari, quelli che hanno qualcosa a che vedere con il nostro modo di tenere il tempo (sette, per esempio, o ventiquattro), o con ciò per mezzo di cui contiamo (per la precisione dieci dita). I "numeri riguardanti il tempo" e i "numeri decimali" hanno un´influenza considerevole sulle nostre vite. Noi pensiamo in rapporto a questi numeri: se chiedete a qualcuno di dirvi un numero compreso tra uno e cento molto probabilmente la sua scelta ricadrà su quella serie di numeri che terminano con zero o cinque. Noi ci esprimiamo con questi numeri: per esempio diciamo che arriveremo in un dato posto tra "cinque o dieci minuti", mai sei o undici.
Questi numeri magici, tuttavia, non predominano soltanto nei nostri pensieri e influenzano le nostre esternazioni: guidano anche le nostre decisioni più importanti.
In un recente studio medico sulle cure con antibiotici pubblicato su una delle più prestigiose riviste mediche si legge che "la consueta abitudine di prescrivere antibiotici per sette-dieci giorni per una polmonite senza complicazioni non si basa su alcuna prova scientifica".
La mia dottoressa mi ha raccomandato di seguire la cura per sette giorni. Da dove è mai saltato fuori il numero sette? Dall´Italia! Sette è un numero magico perché soltanto esso può formare una settimana, e gli fu dato questo potere particolare nell´Anno del Signore 321, dall´imperatore romano Costantino, che accorciò ufficialmente la settimana, portandola da otto giorni a sette. Il problema non è tanto che la settimana di Costantino fosse arbitraria – le unità di tempo lo sono spesso, del resto, e ciò spiega perché in Unione Sovietica si adottò la settimana di cinque giorni prima di passare a quella di sei, o perché in Francia si scelse la settimana di dieci giorni prima di passare a 60 giorni di ferie. Il problema, piuttosto, è che Costantino non ne sapeva nulla di batteri, e ciò nonostante i medici odierni continuano a tener conto del suo editto.
Nel 1962 un fisico di nome M.F.M. Osborne notò che i prezzi delle azioni tendevano a concentrarsi in genere intorno a numeri che finivano per zero o per cinque. Perché? Beh, da un canto la maggior parte delle persone ha cinque dita per mano. D´altro canto, sempre la maggior parte delle persone ha altre cinque dita a disposizione. Non è difficile, di conseguenza, capire per quale motivo un animale dotato di dieci dita faccia ricorso a un sistema di calcolo a base decimale. Secondo la teoria economica, però, si presume che il prezzo delle azioni debba essere determinato da un efficiente funzionamento del libero mercato e non dalle falangi sulle quali le persone possono – letteralmente – contare.
Nondimeno, le ricerche dimostrano che il numero delle dita influisce veramente sulla finanza. Per esempio, un´azione che il giorno prima abbia chiuso con un valore di 10,01 dollari avrà un andamento buono quanto un´azione che abbia chiuso a 10,03 dollari, ma andrà significativamente molto meglio di una che abbia chiuso a 9,99 dollari. Se la differenza tra il valore di queste due azioni è di soli due centesimi in entrambi i casi, perché mai è importante di quali centesimi si tratta? Poiché per gli animali che contano dal pollice al mignolo in quattro semplici passaggi, il dieci è un numero magico e di conseguenza non possiamo fare a meno di utilizzarlo come un numero di riferimento, e 10,01 dollari lo eccede, mentre 9,99 dollari no. I commercianti conoscono questo principio da secoli, e ciò spiega per quale motivo così tanti prezzi degli articoli che vediamo in vendita ovunque terminino con il numero nove e così pochi con l´uno.
La mano non è l´unica parte dell´anatomia umana a conferire questa sorta di potere magico ad alcuni numeri. Anche la lingua fa la sua parte. Anche il suono di un dato numero può dunque influenzare le nostre decisioni e le nostre scelte al riguardo. In uno studio condotto di recente, a un gruppo di soggetti è stata mostrata la pubblicità di una porzione di gelato che costava 7,66 dollari, e a un altro gruppo una che ne costava 7,22. Naturalmente, l´offerta più vantaggiosa era la seconda, quella con il prezzo più basso, ma poiché la prima dal prezzo più alto conteneva consonanti sibilanti (le "s" di sixty-six, sessantasei), il prezzo indicato dal numero produceva un suono più gradevole e corto rispetto a quello prodotto dal prezzo più alto pieno di occlusive (le "t" di twenty-two, ventidue in inglese).
La magia che esercitano i numeri magici è troppo spesso una magia nera. I numeri hanno un significato speciale e specifico per i mammiferi terrestri muniti di mani e orologi, mentre non significano assolutamente niente per uno streptococco o per Google. E proprio per questo dovremmo essere diffidenti e sospettosi quando gli eterni comandamenti divini coincidono con l´anatomia delle nostre mani e quando le abitudini di persone assai efficienti – e di medici molto preparati – combaciano con i capricci di un imperatore morto e sepolto.
Traduzione di Anna Bissanti
© 2010 The New York Times
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