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 2010  novembre 15 Lunedì calendario

LA FINE DELLE LOTTERIE L´UNICA CHE RESISTE È QUELLA DELLA BEFANA

Povera Lotteria Italia, dimenticata in autogrill. «Un caffè? Ma non lo vuole un Gratta e vinci? Ci sono anche il Magico Natale, il Tanti Auguri… Se prende Vivere alla grande, con 10 euro ne vince 500.000 subito e 10.000 al mese per vent´anni…». La commessa del Garda Ovest, sull´A22, recita ormai a memoria l´elenco dei tagliandi colorati che potrebbero cambiarti la vita. Nella lista della fortuna non c´è però il biglietto della Lotteria Italia e questo è un insulto a una "istituzione" che ha fatto sognare milioni di italiani. Un insulto aggravato, perché proprio l´autogrill era la cattedrale della Lotteria. «Vai a Firenze? Fermati al Cantagallo e comprami un biglietto. L´anno scorso hanno vinto lì. E se ci va bene, nessuno saprà chi siamo. Con tutti quelli che passano…».
La commessa del Garda Ovest fa però il suo mestiere. Lei deve vendere, punta sulla merce che piace e la Lotteria non è più in questo paniere. Nella campagna 2009/2010 sono stati venduti 11.622.620 biglietti con un incasso di 58.113.100 euro. Nella campagna 1995/1996 erano stati venduti 32 milioni di tagliandi. È per questo che l´amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato ha deciso di tagliare le altre lotterie per permettere alla primogenita, la Lotteria Italia, di sopravvivere. Si fa così anche nei boschi: se le piante sono troppo fitte, se ne tagliano cinque per salvarne una. Dal prossimo anno, dunque, addio alle riffe nazionali con nomi di carnevali, maratone, festival… Ci sono Comuni che hanno sudato per anni, prima di avere il proprio nome legato a quello di una lotteria. Città non troppo conosciute, con l´annuncio della lotteria nei Tg nazionali, si sentivano come un parroco chiamato in Vaticano. Non ci saranno proteste, per questi tagli. L´anno scorso - fanno sapere i Monopoli - a causa «dell´incremento esponenziale delle offerte di gioco, le vendite realizzate dalle lotterie di Carnevale, Sanremo, la Casa dei Sogni… si sono rivelate nettamente deludenti». I numeri parlano chiaro: sono stati venduti 576.480 biglietti in tutto, con un ricavo di 2.882.400 euro. I premi sono stati pari a 1.225.000 euro e, tolta la quota fisco, ai Comuni e alle onlus sono stati distribuiti solo 38.000 euro: 18.000 all´onlus Sogni, 5.000 a Sanremo, 3.000 a Viareggio e Putignano, 2.500 a Fano e Arcireale. Quasi un´elemosina.
In un´Italia passata dal ragù cotto per ore al fast food, la Lotteria non poteva fare finta di nulla. Più che una scommessa, l´acquisto di un tagliando era un rito. Non a caso la vendita iniziava subito dopo le vacanze d´estate, con una promessa nascosta: l´anno prossimo potrai andare in Messico, non a Igea Marina. Nel 1957 il biglietto costava 500 lire e prometteva un premio di 100 milioni. Mille lire nel 1974, con 200 milioni. Il miliardo arriva nel 1986, con il tagliando a 3.000 lire. Il biglietto veniva messo nel primo cassetto del comò, sotto la biancheria. La speranza di una vincita veniva gustata per mesi e mesi. Bastava il pensiero, per essere felici. «Se vinco compro una villa, se vinco non vado più in fabbrica…». Come "rinforzino" alla speranza, c´era sempre la schedina del totocalcio. Il tagliando della Lotteria riappariva alla fine delle feste di Natale. La sera dell´Epifania, tutti davanti alla televisione. Anche se non c´era l´Auditel, si sapeva che quella – assieme alla finale di Sanremo – era una delle due serate dai grandi ascolti. Ad annunciare i numeri vincenti (prima a Canzonissima, poi a Gran Premio, la Prova del nove, Scala reale, Fantastico…) c´erano Mina, Walter Chiari, Raimondo Vianello, Corrado, Raffaella Carrà, Pippo Baudo… Delusione per (quasi) tutti, ovviamente. Ma il giorno dopo si comprava il giornale per conoscere i premi di consolazione.
Mesi di attesa, nell´Italia fast food, non sono più accettati. Il Superenalotto si gioca tre volte la settimana, i numeri vincenti sono annunciati in diretta nei Tg. Il jackpot che va alle stelle (177,7 milioni vinti il 31 ottobre) cancella ogni altro tema dalle discussioni al bar. Se qualcuno non riesce ad attendere nemmeno due giorni, ecco il Win for Life, 4 mila euro per vent´anni, che si estrae 13 volte al giorno, ogni ora dalle 8 del mattino alle 20. Per chi non resiste nemmeno un´ora, una valanga di Gratta e vinci. Nei primi sei mesi di quest´anno hanno raccolto 4,8 miliardi di euro. E il Superenalotto, nei primi sette mesi, ha incassato 3.345.000.000 euro, con 1.245.620.371 schedine giocate. La Lotteria Italia, con i 58,1 milioni raccolti l´anno scorso, è ormai la Cenerentola delle riffe. Oggi i sogni non possono durare più di un minuto.