FRANCESCA CAFERRI , la Repubblica 14/11/2010, 14 novembre 2010
articolo + foto - "PUBBLICITÀ CON IL VELO" L´ARTE DI PRINCESS HIJAB - Compare di sera, armata di spray e vernice nera
articolo + foto - "PUBBLICITÀ CON IL VELO" L´ARTE DI PRINCESS HIJAB - Compare di sera, armata di spray e vernice nera. Indossa una felpa con cappuccio, una parrucca di lunghi capelli scuri a coprirle il volto e scarpe comode, per dileguarsi rapidamente una volta completata l´opera. La sua firma è un niqab, il velo nero che copre il volto delle donne musulmane, lasciando scoperti solo gli occhi, ma per il suo nome d´arte ha preferito riferirsi al tipo di velo islamico più conosciuto, l´hijab. Si chiama Princess Hijab ed è la più misteriosa degli artisti di strada francesi. Una ragazza - o forse un ragazzo, chi la incontra resta con il dubbio - sui vent´anni che da quattro anni si aggira nella metropolitana di Parigi con uno scopo: rivestire con un velo integrale di vernice nera alcuni dei più diffusi annunci pubblicitari francesi. Nel suo mirino sono finite catene low cost come H&M, marchi noti come Lafayette e Virgin e anche griffe costose, come Dolce & Gabbana. A tutti, modelli uomini come donne, Princess Hijab copre i tratti del viso, occhi esclusi, ma lascia intatto la maggior parte del corpo: sotto al velo nero che copre la modella di biancheria di H&M si intravede uno slip provocante, mentre i muscoli degli atleti che posano per la linea di intimo maschile di Dolce & Gabbana restano ben in vista anche dopo "l´intervento". Il risultato è uno strano contrasto fra nudo e velato, un effetto che non può non attirare l´attenzione dei passanti. Spesso, grazie al capillare impegno della polizia francese, ormai in allerta, le "opere" non restano esposte che per qualche ora: ma una capillare diffusione delle fotografie su Internet e una serie di mostre in Europa e negli Stati Uniti hanno assicurato a Princess Hijab una visibilità che supera di molto i confini dei corridoi della metropolitana parigina. Accusata di tutto e del suo contrario - di essere una fondamentalista islamica così come una femminista moderna - Princess Hijab è ormai diventata un fenomeno globale, con centinaia di ammiratori da tutta Europa su Facebook. Due giorni fa un suo profilo pubblicato dal quotidiano inglese Guardian, ha fatto in poche ore il giro della Rete, diventando uno degli articoli più segnalati e inviati via mail della giornata. Anche con i giornalisti inglesi Princess Hijab ha scelto di giocare con il mistero, non rivelando la sua vera identità, né rispondendo sulla sua religione (è musulmana o meno?). Come aveva già fatto in passato, ha rifiutato di dare al suo lavoro una connotazione religiosa, prendendo le distanze dalle tante iniziative - fra le più note, quella delle NiqaBitch, una coppia di ragazze che hanno messo in rete un video di loro stesse che camminavano in strada in hotpants e velo integrale - nate negli ultimi mesi per protestare contro la legge francese. «Se si collegasse solo alla questione del divieto di burqa, il mio lavoro non avrebbe una risonanza di lungo periodo. Questo dibattito ha invece dato visibilità globale a un tema più ampio: quello dell´integrazione dei musulmani in Francia». Perché agisce dunque? «Uso il velo come sfida - risponde - mi rendo conto che molti non si sentono a loro agio di fronte alle mio opere». Esattamente quello che vuole lei.