Massimo Murianni, Novella 2000, n. 46, 18/11/2010, p. 25, 18 novembre 2010
“ECCO PERCHÉ BRUNETTA ERA FISSATO DALLA MACRÍ”
Nadia Macrì dice di essere andata a letto con Renato Brunetta, per soldi. Il ministro ribatte di averla conosciuta a un convegno, di essersi commosso per il suo caso disperato, e di averla presentata a Carlo Taormina perché la difendesse in tribunale, e di non averla mai più vista. Ma l’avvocato ha un ricordo diverso.
Avvocato, quando ha visto il nome della Macrì sui giornali si aspettava di essere coinvolto?
«No. In un primo tempo Brunetta ha dichiarato che avviò la Macrì a un avvocato matrimonialista. Io, che non sono mai stato un matrimonialista, capii che non voleva mettermi in mezzo, o meglio: voleva che non stessi in mezzo. Poi quando ho letto che la Macrì ha ricostruito tutta la storia, ricordando che Brunetta l’ha portata da me, che lui avrebbe provveduto alle spese legali, e che il giorno dopo se ne sarebbe andata a letto con Brunetta, che le avrebbe dato 300 euro e un vestito, allora ho sentito la necessità di intervenire».
Perché?
«Perché ho capito che la mia prestazione professionale faceva parte della controprestazione a Nadia Macrì. Questa è una figura che non posso permettere».
Quando ha incontrato la Macrì?
«Tra la fine del 2005 e giugno del 2006. Brunetta mi chiamò due o tre volte prima di venire, dicendomi che voleva sottopormi una questione di riguardo che coinvolgeva una sua carissima amica. La prima volta vennero insieme, Brunetta e la Macrì. Lei mi raccontò di questa vicenda giudiziaria che la riguardava sotto due profili: uno legato al Tribunale dei minori e un altro a una questione penale. Sulla questione penale, in quell’incontro lei fu molto sfumata, insistette più che altro sull’altra vicenda: era disperata perché le era stato tolto il bambino, che all’epoca aveva circa un anno».
Quante altre volte vi siete incontrati?
«Ricordo almeno altre due volte in cui sono venuti insieme, e una volta in cui venne soltanto lei. E ricordo soprattutto un numero infinito di telefonate di Brunetta e della Macrì per avere informazioni».
Brunetta sostiene che il suo interessamento è solo un atto umanitario nei confronti di una ragazza conosciuta per caso a un convegno.
«Magari un pizzico di ragione umanitaria ci sarà anche stata, ma certamente il viatico mi sembrava l’esistenza di un forte rapporto tra i due. La ragazza era bella, decisamente eccentrica nel comportamento e nel modo di vestire. Lui era fortemente coinvolto, molto preso, e mi ha pressato con insistenza perché seguissi il caso».
Perché poi lei ha lasciato la difesa?
«Approfondendo scoprii che alla Macrì fu tolto il figlio proprio a causa vicenda giudiziaria penale nella quale era coinvolta. Era stati denunciata dal marito per una storia veramente squallida, che non possa rivelare per rispetto del segreto professionale. Allora cercai di allontanare questa ragazza, che continuava a telefonarmi».
Riferì a Brunetta quello che aveva scoperto?
«Sì. Gli dissi: "Renato, datte ‘na regolata, perché questa vicenda mi sembra molto diversa dal fatto umanitario che mi è stato rappresentato”. Ecco, gli detti questo segnale. E smisi di seguire il caso, anche perchè ancora non ero stato pagato».
In questi giorni si è sentito con Brunetta?
«No, non mi ha chiamato».