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 2010  novembre 11 Giovedì calendario

AREE ARCHEOLOGICHE A RISCHIO

La ferita aperta dal crollo della Scho­la Armatorum ha riportato all’at­tenzione l’indagine commissionata nel 2005 dall’allora soprintendente Pie­tro Giovanni Guzzo con i fondi stanziati dal World Monumental Fund, l’istituzio­ne americana che riunisce alcuni inve­stitori tra cui l’American Express. Dal dos­sier si rileva che a Pompei solo tre case su dieci erano in uno stato che si poteva de­finire tra buono e discreto. Il 70 per cen­to degli edifici necessitava infatti di in­terventi di restauro e di messa in sicu­rezza: il 40% con la massima urgenza per­ché in stato pessimo o addirittura con un cedimento in atto, il rimanente 30%, in stato appena mediocre, su cui interveni­re in un secondo momento. Conclusioni cui giunsero gli architetti Giovanni Lon­gobardi e Andrea Mandara che a capo di squadre di ricercatori, architetti e ar­cheologi eseguirono l’indagine - un’altra era stata condotta dopo il terremoto dell’80 - per verificare le condizioni dei si­ti di tutta la città. Ieri un nuovo allarme: notizie, poi smen­tite dalla soprintendenza e dal ministe­ro, davano crollata una parte delle bot­teghe della Casa del moralista: il soffitto e soprattutto il muro laterale che dà sul vicolo di Ifigenia. In graffito c’era anche una propaganda elettorale con l’invito a votare per il candidato Helvio Sabino. Sal­vatore Settis, archeologo di fama inter­nazionale, denuncia: «Più che di un crol­lo annunciato parlerei di un crollo seria­le. Quella dei gladiatori non è la prima casa che cade nel giro di poco tempo». Sotto accusa la drastica riduzione dei fi­nanziamenti e il blocco delle assunzioni presso le sovrintendenze.

Secondo TripAdvisor - il portale che rac­coglie recensioni e commenti dai viag­giatori di tutto il mondo - Pompei è fra i siti più amati insieme a Ercolano e Torre Annunziata. Eppure da un’indagine con­dotta dallo stesso Tripadvisor si classifi­ca fra le destinazioni con le peggiori con­dizioni di conservazione, come dimostra il piazzamento al 324° posto assegnato nella lista delle 911 località dichiarate pa­trimonio dell’umanità dall’Unesco.