Franco Binello, La Stampa 14/11/2010, 14 novembre 2010
L’occasione: la ricorrenza di San Martino, che per tradizione sanciva la chiusura dei contratti di affitto
L’occasione: la ricorrenza di San Martino, che per tradizione sanciva la chiusura dei contratti di affitto. Come sempre, nelle ultime stagioni, il diagramma di prezzi e produzioni ha fatto segnare indicatori contrastanti, con il buon momento (dal punto di vista della redditività) di cereali e latte e la fase di netto calo di quotazioni, per esempio, del vino. Tra le statistiche anche quella diffusa dalla Confragricoltura piemontese (su dati Istat) dei consumi delle famiglie italiane. Quasi un quarto del totale (tra cui trasporti, abbigliamento, sanità, comunicazioni) viene assorbito dagli alimentari (comprese bevande, ristoranti, pizzerie, ecc) per un totale di 212 milioni di euro. In settimana le tre maggiori organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Confragricoltura, Cia) hanno tracciato il consueto bilancio di fine anno. In Piemonte la Confragricoltura ha stimato in 302 kg. pro capite il consumo di pomodori in un anno, di gran lunga superiore a quello di carne (91 kg), frutta (66 kg), latte (60 litri), vino (40 litri). «E’ la testimonianza, se mai ve ne fosse bisogno, dell’enorme importanza di un comparto in cui l’agricoltura ha un ruolo centrale, ovviamente. Eppure non tutti sembrano accorgersene - ha spiegato Vittorio Viora, presidente della Confragricoltura regionale -: basti vedere la costante erosione di terreni fertili a beneficio degli insediamenti urbani e la ormai cronica carenza di una seria politica programmatica e strutturale dei vari governi che si sono succeduti nel Paese in questi anni. L’ultima vera riforma risale agli Anni 60 e porta la firma dell’allora ministro Marcora». A proposito di «erosione» di suolo agricolo l’assessore provinciale all’Agricoltura di Torino, Marco Balagna, ha ricordato come dal ‘90 al 2008 «è come se si fosse costruito sul territorio dei 315 comuni della provincia l’equivalente per superficie di un’altra città di Torino». «E gli indicatori strutturali indicano - ha sottolineato il direttore della Confagricoltra torinese Ercole Zuccaro - un sostanziale dimezzamento delle aziende agricole presenti sul territorio. Alcune sono decisamente inadeguate a stare al passo coi tempi, ma quello che preoccupa è il fatto che stanno andando fuori mercato anche imprese del tutto legittimate ad essere concorrenziali. E questo preccupa di più». Tradotto: i consumi alimentari restano il fulcro del «paniere della spesa», ma l’agricoltura italiana rischia di non avere la forza di essere concorrenziale per squilibri, mancanza di agevolazioni, concorrenza «sleale» dall’estero. Con un altro neo: l’ormai cronica carenza di ricambio generazionale. Mancano vere politiche di incentivo per consentire ai giovani di assicurare l’indispensabile rinnovamento al settore. La quarta edizione di Terra Madre chiude oggi e consegna un promemoria al mondo della politica: bisogna pensare ed attuare politiche complesse, connesse e coerenti che considerino il fatto che il cibo è al centro di un sistema di relazioni, cause ed effetti che occorre conoscere nel dettaglio specifico, ma che non si possono affrontare separatamente. I due focus di Terra Madre 2010, le popolazioni indigene e le loro conoscenze da un lato, e le politiche alimentari dall’altro, sono solo apparentemente scollegati. Le popolazioni native, quelle che sono riuscite a mantenere vitali e forti le loro culture hanno questo da insegnarci: che la natura è un sistema che collega ogni essere vivente in una rete di interdipendenze e relazioni, e che l’uomo è uno dei fattori del sistema, il meno autonomo e dunque quello che ha i maggiori obblighi di riconoscenza e rispetto. Quelle che oggi chiamiamo politiche alimentari, dunque, e che facciamo così fatica a sognare, disegnare, progettare, hanno il loro cuore intellettuale proprio nelle cosmogonie delle popolazioni indigene, nel loro saper leggere i segni della natura, nel loro riconoscere i diritti di tutti gli esseri viventi e non solo degli esseri umani, e soprattutto nella coscienza che tutto questo sistema di conoscenza e riconoscenza, di rispetto e cura ha effetti positivi sulla qualità della vita e del futuro di tutti. Il documento che questa sera viene presentato a Terra Madre da alcuni di coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione - da Marcello Buiatti a Raj Patel, da Stefano Zamagni a Serge Latouche, da Vandana Shiva a Daniele Giovannucci, da Manfred Max-Neef a Angelo Consoli - parla di produzioni, energia, educazione, conoscenze tradizionali, diritti, leggi, beni comuni, salute, sistemi sociali, economia, biodiversità. In una parola: cibo. Sarà un documento in costante aggiornamento, perchè anche questo è un obiettivo che la politica deve darsi: la capacità di adeguarsi a sistemi in evoluzione costante, evolvendo con loro.