Varie, 12 novembre 2010
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Massari Luca
• 2 dicembre 1965, 11 novembre 2010. Taxista. Massacrato di botte domenica 10 ottobre 2010 per avere investito un cane, morì dopo 32 giorni di coma • «[...] un passaggio abituale quello in via Antonini: fa il turno dalle 6 alle 16, scegliendo come base i parcheggi della zona sud (sono quelli più vicini a casa sua, Zibido al Lambro, in provincia di Pavia) e lì c’è un Mc Donald’s dove prende un’insalata. È vegetariano, Luca, ama gli animali e la natura: “Quando puoi cerca di rifugiartici nella natura e ritroverai la tua essenza”, aveva scrito su Facebook. È quindi sinceramente costernato quando si accorge di aver investito e ucciso un cagnolino, un cocker che all’improvviso è corso in mezzo alla strada finendo sotto le ruote posteriori del suo taxi. Si ferma, scende dall’auto e si scusa, ma viene investito da una Furia che ha le sembianze di Stefania Citterio: il cane investito era quello di una sua sua amica, fidanzata del fratello Paolo. Che arriva anche lui e, assieme a Ciavarella, colpisce in tutti i modi il povero tassista, provocanogli lesioni al volto, ai polmoni e alla milza; per finire con una ginocchiata in faccia che lo farà finire a terra sbattendo la testa contro il marciapiede. Quando arriva in ospedale è in condizioni disperate. I medici avvertono subito che le speranze sono pochissime e il bollettino resta immutato; al coma profondo si aggiunge infatti un’infezione che lede l’organismo (e per questo, nonostante il desiderio dei familiari, sarà impossibile espiantare gli organi per una donazione). Per un mese tutta la famiglia - padre, madre e il fratello Marco - starà accanto a Luca senza interruzione. Assieme a loro Patrizia, la donna che lo aveva fatto perdutamente innamorare stravolgendo la sua vita da “single”. E tanti colleghi, che avevano anche issato uno striscione sulla ringhiera dell’ospedale Fatebenefratelli: “Luca, tieni duro”. Lo ha fatto per un mese [...]» (“La Stampa” 12/11/2010) • «[...] è stato abbattuto con calci, pugni e ginocchiate. Colpi che gli hanno rotto i denti e spappolato la milza, e lo hanno poi scaraventato sul marciapiedi dove ha picchiato la nuca. Per la Procura, Michel Morris Ciavarella, 31 anni, e i fratelli Stefania e Piero Citterio, 28 e 26 anni, hanno colpito per ammazzare. Ciavarella, il primo arrestato, al pm Tiziana Siciliano raccontò di avere pestato il tassista perché gli “aveva fatto venire i nervi”. I fratelli Citterio sono indagati anche per le minacce ai testimoni. Piero ha confessato di avere bruciato l’auto di uno di loro, e di avere poi picchiato un fotografo. [...]» (Franco Vanni, “la Repubblica” 12/11/2010).