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 2010  novembre 12 Venerdì calendario

Grande distribuzione, Esselunga batte tutti (+ tabella) - Sarà perchè è stato il pri­mo, negli anni Cinquanta, a importare in Italia il modello americano dei supermercati

Grande distribuzione, Esselunga batte tutti (+ tabella) - Sarà perchè è stato il pri­mo, negli anni Cinquanta, a importare in Italia il modello americano dei supermercati. Sarà perchè si è costruito un co­d­ice d’impresa ferreo e vincen­te. Sarà perchè decide da solo, essendo proprietario al 100%. Sarà perchè prima che ai divi­dendi pensa agli investimenti. Certo è che Bernardo Caprotti, classe 1925, non teme nessu­na concorrenza, e che la sua Es­selunga è un vero gioiello. Cre­sce, guadagna, crea occupazio­ne ed è più efficiente di tutti i colossi della distribuzione pre­senti in Italia. Il confronto lo si desume dai bilanci 2005-2009, riclassificati da R&S, l’ufficio studi di Mediobanca, e che ri­guardano i primi cinque grup­pi presenti nel nostro Paese: Esselunga, i francesi di Carre­four e di Auchan, Gecos-Pam (famiglia Bastianello) e le Co­op. E da qualunque punto di vista si analizzino i dati, Esse­lunga è vincente. Prendiamo, per esempio i ri­cavi complessivi: la Coop è la realtà più grande (anche se, a dire il vero, è un aggregato di 11 realtà autonome), con 11,9 miliardi, seguita da Carrefour, 6 miliardi, da Esselunga, 5,8, da Auchan, 5,2, e da Gecos, 2,4. Ma la spinta alla crescita non ha paragoni: negli ultimi 5 anni (2005-2009), Esselunga è cresciuta del 33%, le Coop del 13,3%, Auchan del 3,3%, Carre­four dello 0,8% e Gecos è cala­ta del 7,2%; nel solo ultimo an­no Esselunga ha incrementato i ricavi del 4,8%, la Coop del­l’ 1,9%, gli altri tre hanno visto ridursi le vendite. Va osserva­to che soltanto Esselunga svol­ge esclusivamente attività al dettaglio: riclassificando i rica­vi su questa sola voce, si ottie­ne che solo le Coop restano più grandi (10,5 miliardi), ed Esselunga passa al secondo po­sto. Se poi prendessimo come riferimento il fatturato della cooperativa più grande dell’ag­gregato (Coop Firenze), che ha 2 miliardi di ricavi, ecco che Esselunga emergerebbe al pri­mo posto assoluto. Il gruppo di Caprotti è l’uni­co a­d aver aumentato sensibil­mente il numero dei dipenden­ti (19.232, più 3,1%) anche nel 2009 (le Coop più 0,4%, gli altri li hanno ridotti). Ed Esselunga è anche la catena che ha più di­pend­enti ogni 1000 metri di su­perficie di vendita: 51, contro i 43 di Auchan, i 33 di Coop, i 27 di Carrefour e i 20 di Gecos. Più dipendenti significa miglior servizio, più ordine, più puli­zia, più cura nel rifornimento degli scaffali. Altro emblemati­c­o indice di efficienza è il fattu­rato per metro quadrato: un metro quadrato di Esselunga produce 16mila euro; le Coop, che vengono al secondo po­sto, sono a 7 mila, meno della metà. Questo dato, nei 5 anni, per Esselunga è cresciuto del 18 %, per tutti gli altri è calato in maniera evidente. In termini economici, il valo­re aggiunto ( ricavi meno acqui­sti e costi generali) di Esselun­ga è il più alto di tutti, 21,1% (Coop è seconda con 17%): si­gnifica che compra a meno. So­lo in termini di oneri finanzia­ri, che per Esselunga ammon­tano allo 0,6%, Coop è miglio­re: ha, al contrario, proventi dell’1,3%. Volendo ricercarne le motivazioni (si tratta di un business comunque molto li­quido, in cui si incassa subito) si dovrebbe indagare anche sui finanziamenti dei soci-coo­peratori. Indice importante è la percentuale del magazzino sul fatturato, che misura la ca­pacità di far girare la merce: per Esselunga, con il 6%, è la più favorevole, Coop è al 7,6%. La rotazione di Esselunga è di 22 giorni, Carrefour 27, Coop 28. Infine, gli utili netti: negli ul­timi tre anni per Esselunga so­no stati di 570, quando Carre­four ( secondo colosso della di­stribuzione nel mondo con 86 miliardi di ricavi) in Italia ha perso 716 milioni (513 nell’ulti­mo anno). Ma Caprotti si è as­segnato l’ultimo dividendo nel 2006. Tutto il resto nel sal­vadanaio.