Lettere a Sergio Romano, Corriere della Sera 08/11/2010, 8 novembre 2010
IN SVIZZERA
Caro Romano, davvero sconcertante la notizia relativa a una fattura emessa dalle autorità svizzere, per il lavoro svolto dai soccorritori, a carico di una famiglia pavese che nell’ agosto scorso aveva perso un figlio su un ghiacciaio elvetico. La vicenda riflette tra l’ altro una totale mancanza di sensibilità, sperimentata tempo fa anche da un mio conoscente, dopo aver cozzato con l’ auto contro il guardrail per colpa del nevischio. Reazione dei poliziotti zurighesi ancor prima di rendersi conto delle condizioni del guidatore: «Sie haben Kantoneigentum beschaedigt» (lei ha danneggiato la proprietà cantonale). Dove è finito il proverbiale bon ton degli svizzeri?
Carlo Radollovich
carlo.radollovich@libero.it
Gli svizzeri hanno molte qualità. Sono laboriosi, precisi, puntuali, ottimi organizzatori e geniali registi di un sistema politico che molti dovrebbero imitare. Ma il «bon ton» (secondo il dizionario Hoepli di Aldo Gabrielli: comportamento elegante, raffinato) non è il loro punto forte. E probabilmente non ne sentono la mancanza.
Sergio Romano